L’ipocrisia vomitevole delle destre al potere
La storia dei fascismi (adopero il plurale per indicare la molteplicità e varietà delle esperienze e delle correnti storiche di ispirazione fascista, nazista, franchista, banderista, neofascista e via discorrendo) è una storia assai sanguinaria ed insanguinata, segnata da brutalità di ogni tipo e forma, violenze fisiche e morali, violenze politiche di ogni genere, azioni di stampo squadristico e paramilitare, da colpi di Stato sanguinosi e feroci dittature militari (in Italia, in Germania, in Spagna, in Portogallo, in Grecia, in Cile, in Argentina ecc.), da ossessive campagne ideologiche improntate a sentimenti di odio e di ostilità verso i più deboli (xenofobia, razzismo e classismo). Nonostante la storia, inoppugnabile e testarda, storia passata e presente, la destra che è assorta al governo del Paese recita (male!) il ruolo della vittima, urla “al lupo al lupo!”, istiga e fomenta un pernicioso clima di isterismo e di allarmismo su eventuali “rigurgiti” della violenza ideologica e politica, strumentalizzando (con toni e termini esasperati) un episodio deprecabile e funesto, l’omicidio del giovane Kirk, accaduto negli Stati Uniti, ovvero la nazione del “Far West”, la cultura del “selvaggio west” per antonomasia, una società capitalistica profondamente alienata ed arida, strutturalmente disumanizzante, afflitta da nevrosi collettive ed individuali, inasprite dal commercio liberalizzato delle armi. Costoro sono assolutamente ridicoli e patetici, se non fossero, in realtà, estremamente pericolosi, come lo sono tutti quei carnefici che si camuffano nelle vesti di “vittime”. Israele docet.





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