L’Opera Divina
«“L’Opera Divina” sembra confermare l’idea di Dante sulla necessità sia dell’Inferno che del Paradiso nella coscienza umana.»
Igor Potapov
“L’Opera Divina”
Dio, che dispone sempre di tutto,
la colpa di ciascuno dividerà tra tutti,
la nostra aritmetica è diversa –
c’è un “capro espiatorio” che deve rispondere del peccato.
La punizione pareggerà il crimine,
per volontà di sopra questo mondo è proprio tale,
che ogni giustizia è per la espiazione
delle passioni, delle tentazioni e dei peccati degli altrui.
Uno è in pelliccia, l’altro è quasi nudo,
questo è all’aratro, un altro grida “Evviva”,
e, ubriacandosi, un alcolizzato di potere
impone la moralità dell’uguaglianza per tutti.
Ma nella morte, oltre la linea che ha uguagliato tutti,
dove tutto è al contrario ed a ritroso –
sarà ripagato con gli interessi per la sofferenza,
su questo credo deve poggiare ogni fede.
Lì tutti gli sforzi equivalgono alla pigrizia,
un colosso disteso, non è più importante di un ceppo.
Evviva la grande aspirazione
di equiparare la disuguaglianza del potere ….
Portando la tua croce, non disperare,
tutto è stato pagato in anticipo e non invano,
lascia che il cuore sia condannato al silenzio,
lascia che i manoscritti della coscienza brucino.
La traduzione in italiano della poesia è di Nataliya Nikishkina ed Ekaterina Spirova
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