L'ANGOLO DELLA POESIA
Profughi
Pensieri strappati dal vento,
polline disperso sui prati
insieme alla cenere delle battaglie
accompagnano i passi
lungo il profilo della collina.
Gli alberi circondati dalle fiamme
gemono, si divincolano,
imprecano, invocano invano
come una bocca secca
orfana delle parole.
La forza di un sorriso triste
abbaglia il riflesso di un viso,
la pietà sposa del silenzio
avanza seguita dal corteo nunziale
di ombre, promesse e sospiri.
Le ombre degli avi prigioniere
tra la necessità di una nascita
e la volontà di una creazione
seminano sassolini nelle vene
percorrendo costole e vertebre.
Latte che scorre nel grembo della notte,
pallottole che fioriscono
nella traiettoria del sogno
camminano con la luce alle spalle
piegati a raccogliere i passi perduti.
Lorenzo Pompeo
Non badare alla luna
Non badare alla luna che ti segue.
Tra alberi e case,
pensieri e desideri.
Per le vie silenziose della notte
che trema stelle e grilli
in cielo e in terra
a fare lEstate.
Non fermarti con lei
cammina insieme
e pensa quello che vuoi.
Un tetto, un platano, un muretto
e poi unaltra luna.
Angelo Gabrielli
La vita nuova
Immerso nella palude torbida dellangoscia,
sospeso
tra il fango melmoso dellatavica paura
e il cielo plumbeo di una falsa trascendenza,
sento che non cè più scampo per me,
eppure so
che sotto lodiato fango
si muovono le correnti cristalline della vita nuova,
i fermenti di un vero me saggio e concreto
vogliono affiorare
ma ancora non trovano la strada.
Paolo Cappai
Spartiacque uterino
La vita è come una donna. Va solo chiavata.
Se te ne innamori
non ti lascia più
scampo!
Lupi mannari. Fradici. Affannati. Occhi (sicu-
ramente) rossi & sapienti famelici & polimate-
rici.
Assalto alle gambe alle braccia ai reni
alla lingua
entrano
riducono la loro massa corporea
a fasci di luce grigia inconsistente
penetrano nelle cavità intercomunicanti di
un corpo maledettamente stanco...
apocalitticamente
sconfitto!
La voce sfrutta un meccanismo di autodifesa
innocente. Non pretendo salvezza.
Non aspiro a successi esistenziali che
non potrò neanche defecare in santa pace.
Il limite di tutte le esperienze è
parte integrante (forse inconsapevole)
della visionaria ma esaltante concomitanza
di eventi socialmente appaganti.
La società è un limite.
Tutto è un limite
Io
sono un limite.
Marco Maiorano xxii/vi/mcmxcvii
Il macaone
Flette, chiude le ali, macaone fantastico, lho visto
morto
a libro chiuso.
Dietro
nessuna immagine,
né lo penso ragazzo con la cresta di gallo sopra
lucido cranio. Lo facciamo
di verso, protasi
(o deltaplano) dali, (precipitato) o altro gioco
semantico, regista Cavani.
Se
nè andato, non cè
cambio di guardia. Ricordo lo splendido gioco
(la vita è ferita, qui, da due colombe che non tubano),
gli angeli impertinenti con lombelico nudo.
Non si prova dolore, la si scambiano
se mi piacesse
il suo, così serio, fidato che non mi avrebbe lasciato,
forse. Il mio dice sempre: «Il bello conta!» Teme che Dio
lo sprofondi, oscuramente pensando che sia più bello
di Lui.
Precipitato
nel buio,
perso.
Maria Grazia Lenisa
I pastori verranno
I pastori verranno, senza gregge,
ma come di lana, come di nuvole,
nella notte. Li illuminerà la luna.
Verranno a benedirti, a prostrarsi,
senza umiltà o grandezza.
Semplicemente loro, alla mangiatoia.
Nicola DUgo (da Poesie nizzarde)
Datemi
Un prato derba folta
per riposare i miei pensieri stanchi
il sorriso di un bimbo
per asciugare le mie lacrime
il cielo stellato di una sera destate
un forte braccio cui appoggiarmi nel cammino
una sorgente per dissetare
questa mia sete damore.
Anna Peppoloni
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