Anno
IX numero 9 - settembre 2000
DIRITTI UMANI
Azione Comune 2000
di Valeria Scillieri
Dal 1° gennaio 2000, il progetto
"Azione Comune 2000" fornisce in Italia accoglienza a profughi, richiedenti
asilo e rifugiati di qualsiasi provenienza; questo, già sperimentato in un programma
parzialmente analogo terminato il 31 dicembre scorso, è apparso come il primo tentativo
strutturato e coordinato di porre in essere un nuovo modello d'accoglienza.
Capofila del progetto, finanziato
dalla Commissione Europea e cofinanziato dal Ministero dell'Interno, è il Consiglio
Italiano per i Rifugiati (Cir), partecipano molti altri enti e associazioni che
collaborano strettamente per offrire ai profughi, richiedenti asilo e rifugiati,
un'accoglienza altamente qualificata che garantisca sicurezza e dignità ai beneficiari,
favorendo anche la realizzazione concreta di ogni singolo progetto di vita. L'accoglienza
in "Azione Comune 2000" è affiancata da attività trasversali quali
orientamento sociale, legale, corsi di lingua ecc. e supportata dalla formula
"contributi alloggio" attraverso la quale sono gli stessi fruitori del servizio
ad attivarsi per trovare una soluzione
al problema dell'alloggio e a proporla all'ente erogatore. Le destinazioni dei profughi
verso i centri di "Azione Comune 2000" sono coordinate da un servizio di Banca
Dati Posti, gestito dell'Ics, ideato allo scopo di fornire il più efficace incontro tra
la domanda e l'offerta di assistenza nell'inserimento in ogni struttura; ad essa è stata
affiancata una Banca Dati Servizi, gestita dalla Casa dei Diritti Sociali, concernente i
servizi proposti, tra i quali la mediazione interculturale offerta dal Cies.
Di fatto, però, il progetto si scontra con l'incertezza del diritto e delle procedure
relative alla possibilità di lavorare dei richiedenti asilo in Italia; tale incertezza
influisce anche su quanti hanno ottenuto un permesso di soggiorno per protezione
temporanea, scaduto lo scorso 30 giugno, per cui incontrano molte difficoltà di
inserimento nel mondo del lavoro. Nel tentativo di abbattere tutte le problematiche del
caso, i partner di Azione Comune, le organizzazioni, gli enti e le istituzioni locali
hanno collaborato in una molteplicità di realtà per la gestione di piccoli centri
disseminati sul territorio e sono stati coinvolti nel programma promuovendo la creazione o
il rafforzamento di "reti locali" indispensabili per la qualità
dell'accoglienza.
Il progetto ha realizzato un passo importante verso la creazione, in Italia, di una
piattaforma di organizzazioni governative e non nel campo dell'asilo, attuando una stretta
cooperazione tra soggetti profondamente diversi ma operanti nello stesso settore e con le
medesime finalità.
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