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Anno IX numero 9 - settembre 2000

 DIRITTI UMANI

Il Consiglio Italiano per i Rifugiati

di Valeria Scillieri

A causa della posizione geografica e degli impegni internazionali assunti, negli ultimi anni l'Italia ha visto aumentare il numero dei rifugiati residenti nel territorio nazionale, i quali, pur potendo lavorare nel paese ospite in base alla Convenzione di Ginevra del 1951, hanno serie difficoltà di integrazione.
In alcune regioni i problemi sono maggiori visto che la quantità di sbocchi lavorativi è limitata anche per gli italiani; in altre località le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro sono molteplici, ma non vengono utilizzate a causa della mancanza di alloggi, visto che molti locatori non sono disponibili ad affittare appartamenti agli stranieri.
La situazione è aggravata dal fatto che, dopo avere risolto problemi quali orientamento, lingua e sussistenza mediante lavori saltuari o l'inserimento in circuiti assistenziali, queste persone sono comunque prive di quei rapporti "informali" tanto importanti nell'anomalo mercato del lavoro in Italia. è in base a tali presupposti che il Consiglio Italiano per i Rifugiati (Cir) gestisce da tre anni il progetto "Da assistiti a risorse" (Daar), finanziato dalla Commissione Europea e finalizzato a fornire un sostegno al processo di integrazione dei rifugiati legalmente residenti in Italia, nonché i mezzi e gli strumenti necessari per l'inserimento nel mercato del lavoro.
Mediante l'individuazione di nuove e diverse aree (Bologna, Como, Roma ecc.) di operatori territoriali e la creazione di una rete che coinvolga Enti locali, associazioni di categoria, organizzazioni non governative e sindacali, il progetto vuole creare le condizioni per l'inserimento dei rifugiati nel tessuto socio-economico italiano. Personale qualificato, infatti, assicura consulenza e orientamento al lavoro anche attraverso l'elaborazione di progetti individuali di inserimento per coloro che intendano avviare un'attività di lavoro autonomo, frequentare corsi di formazione, stage o effettuare tirocini formativi. Il Cir vorrebbe coinvolgere nel progetto ex manager in pensione, che potrebbero aiutare il rifugiato nella ricerca di un lavoro dipendente o nell'avvio di un'attività autonoma mettendo a disposizione le conoscenze e la rete di contatti personali acquisiti nella vita professionale. Questi potrebbero lavorare in favore del rifugiato, offrendo gratuitamente i loro servizi di consulenza e orientamento, presso la sede del Cir. Vista la natura degli incarichi, dovrebbero avere, preferibilmente, esperienza in gestione del personale e delle risorse umane, oltre alla conoscenza delle principali lingue veicolari.
Chi volesse offrire la propria disponibilità ed esperienza, può inviare il proprio curriculum vitae all'e- mail
daar.prog@tiscalinet.it o un fax all'utenza 06 4874848.
Non dobbiamo dimenticare che i rifugiati, costretti a fuggire dal loro paese a causa di persecuzioni di natura politica, sono spesso persone con un alto livello di scolarizzazione e di cultura; possono quindi costituire elementi di arricchimento per la società italiana, trasformandosi da "assistiti" a "risorse" importanti, produttive e feconde.
 


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