Anno
IX numero 10 - ottobre 2000
DIRITTI UMANI
LItalia
cancella il debito
Lapprovazione definitiva
a luglio in Senato
di Gianluca Polverari
L'Italia, prima tra i Paesi
più industrializzati del mondo, ha approvato in via definitiva la legge (L. 209 del 28
luglio 2000) che stabilisce le misure per la riduzione del debito estero dei Paesi a più
basso reddito e fortemente indebitati, rendendo operative le intese raggiunte dai Paesi
creditori in sede multilaterale in tema di trattamento del debito. La legge dispone una
cancellazione per un ammontare complessivo di 12.000 miliardi di lire, andando persino
oltre le previsioni auspicate dagli organizzatori della campagna Jubilee 2000-
Sdebitarsi; in particolare essa ha stabilito la cancellazione di tutti i debiti che lo
Stato italiano vantava nei confronti di Paesi in via di sviluppo, eleggibili
esclusivamente ai finanziamenti agevolati dellAssociazione Internazionale per lo
Sviluppo (IDA), a condizione che gli stessi Paesi si impegnino a rispettare i diritti
umani e le libertà fondamentali, a rinunciare alla guerra come mezzo di risoluzione delle
controversie e a perseguire, attraverso appositi progetti di utilizzo del risparmio
conseguito, il benessere ed il pieno sviluppo sociale e umano.
Larticolo 5 della legge ha poi previsto che in casi di catastrofi naturali e di
gravi crisi umanitarie, lItalia possa annullare, parzialmente o totalmente, i
crediti di aiuto accordati ai Paesi colpiti da tali eventi. Liter del progetto di
legge, conclusosi con lapprovazione in Senato il 13 luglio scorso e con la
promulgazione della legge il 28, ha subito unaccelerazione improvvisa a seguito
dellintervento del cantante Jovanotti che, durante lultimo Festival di
Sanremo, aveva invitato, con un rap originale, lallora primo ministro DAlema a
marciare speditamente verso la cancellazione unilaterale dei crediti vantati dal nostro
Paese verso gli Stati tra i più poveri del mondo.
Lapprovazione della legge, che è stata accolta positivamente dai promotori della
campagna Jubilee 2000-Sdebitarsi, pone lItalia in prima linea tra quei Paesi
che più stanno facendo per dare speranza alle popolazioni del Terzo mondo, che, vittime
della povertà, della miseria e della smania di potere dei propri governanti, sono ridotte
da anni nella totale indigenza.
A dispetto tuttavia dei buoni propositi, preoccupa il fatto che il G8, ossia il tavolo
presso il quale si riuniscono i leader dei sette Paesi più industrializzati del mondo e
della Russia di Putin, non abbia dato corso agli impegni, più volte annunciati, di
riduzione complessiva dei crediti vantati nei confronti dei Paesi poveri, essendosi
limitato a pronunciare mere affermazioni di principio nel corso dellultimo vertice
tenutosi a luglio nella città giapponese di Okinawa.
Cè da sperare che sullonda emotiva del successo conseguito nel nostro Paese
con lapprovazione della legge, la campagna Jubilee 2000 possa trovare nuovi
consensi e liberare dalla schiavitù del debito i nuovi "miserabili" della
Terra, i dimenticati dai processi della globalizzazione. Un impegno che lItalia, al
di là della legge appena approvata, non può permettersi di disattendere.
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