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Sommario anno X numero 3 - marzo 2001

CURIOSITÀ STORICHE - pag. - 18


La contessa Serafina Cagliostro

Chiusa nel monastero di Sant’Apollonia in Trastevere, scomparve, e nessuno ha saputo più nulla di lei

di Luca Ceccarelli

18cagliostro.jpg (20828 byte)Cagliostro

Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro, il discusso alchimista palermitano, sinistro fascinatore e trascinatore della mondanità del Settecento, venne a Roma nel 1768, e qui si invaghì della figlia di un ottonaio di vicolo delle Grotte, alle soglie di Campo de’ Fiori (dove, molti anni più tardi, al numero 10 è nato il grande Aldo Fabrizi). La giovane si chiamava Lorenza Feliciani, una fanciulla bella ed inquieta che sposò nel 1770 il conte e divenne la contessa Serafina Cagliostro e, sotto gli auspici del marito, che più tardi, a Londra, non mancò di farsi iniziare alla Massoneria, addirittura Gran Maestra della Loggia di Iside a Parigi.
Negli anni della gloria, solo Cagliostro la chiamava qualche volta Lorenza: quando litigavano, il che doveva avvenire piuttosto spesso. Si trattava infatti di un’unione travagliata, essendo entrambi due temperamenti assai forti, ed il conte estremamente geloso e possessivo. Ciò non impediva alla giovane sposa di seguirlo nei suoi viaggi attraverso l’Europa, in Francia (dove venne anche arrestato, e poi espulso), in Russia, in Polonia, in Svizzera, in Spagna, e di essere messa a parte di ogni suo segreto dei suoi artifici semitruffaldini …
Tuttavia, sarà Lorenza a farlo incarcerare di nuovo, stavolta per sempre. Giuseppe Balsamo, conte Cagliostro, viene arrestato a Roma e deferito al Sant’Uffizio, da lei stessa accusato di stregoneria, esperimenti, alchimia e imbrogli vari. Ma la donna aveva fatto i conti senza l’oste: oltre che il marito fu imprigionata anche lei, e chiusa nel monastero di Sant’Apollonia in Trastevere, nella piazza dove sorgeva la chiesa omonima, oggi scomparsa. Tale monastero è quello dove, molto, molto tempo prima, aveva vissuto, scomparso il suo grande amore, la Fornarina di Raffaello. In ogni caso, in quegli anni, esso aveva la precisa funzione di Refugium peccatorum, e la disciplina all’interno vi era molto severa. Il fatto è che, finito il periodo di pena, non risulta che Lorenza sia uscita dal monastero, e nemmeno che vi sia rimasta: scomparve, e nessuno ha saputo più nulla di lei.
Fatto sta che in certe notti d’autunno, per i vicoli di Trastevere passa in silenzio una figura di donna, che nessuno ha mai visto in faccia; rasentando i muri, senza far rumore, arriva al ponte Garibaldi, lo attraversa, e arriva fino a piazza di Spagna.
Qui, nel luogo dove Cagliostro fu arrestato, scompare in una chiazza d’ombra mentre dal nulla escono una risata di scherno e un grido: "Lorenza!".


Sommario anno X numero 3 - marzo 2001