Sommario anno XI numero 2 - febbraio 2002
STORIA
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Il Sovrano Imperiale Ordine Militare della
Corona di Ferro del Regno Italico (quinta
parte)
(Isidoro Palumbo) - All’avvento
del 2° Impero Napoleone III, nell’autorizzare l’Ordine italiano a
rimanere ospite nei suoi Stati, ne separò per la Francia una distinzione
al Valor Militare, tuttora esistente: la Medaille Militaire, sempre
col medesimo nastrino oro con due bande verdi dell’Ordine, ma riservata
ai soli generali ed ai soldati che fossero stati esposti al fuoco nemico.
Il giorno del suo passaggio a Nizza, il 2 dicembre 1860, Napoleone III
donò alla bandiera dell’Ordine una nuova Aquila Imperiale che
sostituisse quella andata perduta nella Campagna del 1814, quando gli
austriaci invasero l’Italia. È l’aquila originale che tuttora cima la
bandiera presente alle cerimonie ufficiali dell’Ordine.
Il riconoscimento di un Ordine Sovrano, di origine napoleonica ed
italiana, da parte della successiva Repubblica francese, particolarmente
scottata dalle precedenti vicende monarchiche, e che per di più il 22
giugno 1886 aveva inviato in esilio sia la famiglia Borbone che la
famiglia Bonaparte (e ciò sino al 1953), non fu cosa immediata. Infine il
richiesto riconoscimento ufficiale dell’Ordine e dei privilegi
spettantigli dai suoi Statuti, avveniva per la legge del 1° luglio 1901,
relativamente ai Cavalieri napoleonici della Corona di Ferro ed ai loro
discendenti maschi primogeniti, con pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale, editrice delle leggi della Repubblica Francese (Jurnal Officiel,
230-25, p. 2775, art. 81).
Stante che la Repubblica Francese, come tale, non concedeva e non concede
titoli nobiliari, ma oggi ammette ed a volte riconosce quelli conferiti da
chi ne abbia legalmente diritto, l’Ordine richiese successivamente alla
Repubblica Francese l’espressa approvazione della modifica apportata all’art.
7 dei suoi Statuti, concernente il riconoscimento della trasformazione a
suo tempo avvenuta da Ordine Cavalleresco in Ordine Sovrano, ed il
privilegio conseguentemente spettante ai suoi Gran Cancellieri di nominare
e vedere ancor oggi riconosciuti i titoli di Cavaliere dell’Impero
(ereditario), e di Barone e Conte del Regno, come di conferire stemmi e
predicati feudali sull’ex Regno d’Italia.
Tale particolare approvazione venne ottenuta (art. 5 e 6 del Decreto legge
attuativo del 16 agosto 1901) attraverso il Prefetto delle Alpi Marittime
(Nizza) con apposita registrazione al dossier prefettorale n. 2/21055, e
da questi trasmessa ai Servizi del Primo Ministro della Repubblica, che
presero atto dell’avvenuto riconoscimento della modifica dell’art. 7,
che recita: "Sono riconosciuti validi i titoli nobiliari di
Cavaliere dell’Impero, di Barone e Conte del Regno d’Italia, e
relativi predicati feudali, conferiti dai Gran Cancellieri dell’Ordine
della Corona di Ferro, stabilito da Napoleone come Stato Sovrano
Indipendente erede del Regno d’Italia, dopo il trattato di Mantova del
23 aprile 1814 firmato da Eugenio di Beauharnais, Viceré d’Italia,
rappresentante Napoleone I, Imperatore e Re d’Italia, e dal
Feld-Maresciallo Conte de Bellegarde, rappresentante l’Imperatore
Francesco I d’Austria".
Nel 1870 le classi dell’Ordine, pur mantenendo l’antica suddivisione
in Cavalieri, Commendatori e Dignitari, vennero maggiormente articolate,
consentendo inoltre per la prima volta l’ingresso alle Dame nelle classi
dei Cavalieri e dei Commendatori, onde adeguarsi, col mutar dei tempi,
agli altri Ordini cavallereschi.
Con Delibera del Gran Magistero in data 5 giugno 1905, si stabilì che i
discendenti dei militari delle armate napoleoniche che avessero combattuto
fra il 1796 ed il 1815 potessero, su richiesta corredata da qualche nota
di merito, rivolgere domanda d’ammissione in qualità di Cavalieri dell’Ordine.
I discendenti degli Ufficiali potevano, su loro richiesta ed approvazione
del Consiglio Magistrale, venir ammessi direttamente in qualità di
Commendatori.
Un’altra innovazione si ebbe nel 1916 quando, in ricordo e in onore del
figlio del 4° Gran Cancelliere, anch’esso Ufficiale Superiore medico
dell’Armée, decorato della Legion d’Onore ed eroicamente caduto il 24
settembre dell’anno precedente sul fronte della Somme, il cavalierato
della Corona di Ferro poté essere conferito, ai militari, anche alla
memoria o per meriti di servizio.
Il 5 giugno 1995, 190° anniversario della fondazione dell’Ordine, e
180° anniversario della fondazione dell’Ordine Militare di Savoia, il
Gran Magistero, in ricordo delle concessioni a suo tempo fatte dal Re
Vittorio Emanuele I ai Cavalieri della Corona di Ferro, ha deliberato che
i decorati dell’Ordine Militare d’Italia possano rivolgere domanda di
conferimento dell’Ordine della Corona di Ferro per la stessa classe di
merito che ricoprono nel loro Ordine.
La Bandiera dell’Ordine con l’Aquila Imperiale originale donata da
Napoleone III è custodita nell’ufficio del Gran Cancelliere.
La
decorazione
La decorazione, ideata personalmente da Napoleone, non rappresenta in
realtà la Corona Ferrea da cui l’Ordine trae il nome, ma bensì la
Corona del Regno d’Italia napoleonico del 1805-1814, che consiste in una
corona smaltata a 10 punte di colore turchino, sormontata dall’aquila d’oro
napoleonica a volo abbassato guardante alla destra araldica e poggiante
sulla folgore imperiale parimenti d’oro. Il nastrino è giallo-oro
(alcuni testi lo dicono erroneamente aranciato) caricato ai lati da due
strisce verdi. Sulla fronte la corona era gravata da un’incisione tutta
in oro rappresentante il profilo di Napoleone contornato d’alloro.
Originalmente l’aquila era d’argento per i Cavalieri e d’oro per i
Commendatori e Dignitari, oggi è in metallo dorato per il modello
economico e identica all’originale per il modello di lusso.
Dopo il 5 maggio 1821, in segno di lutto, venne abolito il profilo di
Napoleone, tranne che per il Gran Cancelliere, che nelle occasioni
ufficiali indossa ancora una decorazione originale conferita dall’Imperatore,
che è uno dei pochissimi esemplari rimasti al mondo.
Il cerchio della corona è caricato di fioroni e reca la scritta "Dio
me la diede, guai a chi la tocca" celebre frase che Napoleone
pronunciò, posandosela egli stesso sul capo il giorno dell’incoronazione
nel Duomo di Milano.
La medesima scritta (in francese dal 1806 al 1809) è riportata all’interno
della Placca, originariamente di pertinenza dei soli Gran Dignitari, ché
è costituita da squami d’argento alternativamente più corti e più
lunghi in numero di 48, contornanti la scritta; all’interno tre aquile
napoleoniche d’argento alternate a tre corone italiche azzurre. Al
centro il profilo laureato dell’Imperatore. II diametro era, in origine,
di 13 centimetri per la placca in metallo, molto più grande per quella in
stoffa che sormontava la mantella nelle grandi cerimonie ufficiali.
Per decisione dell’Imperatore, stante gli ideali rivoluzionari di
uguaglianza inizialmente ancor vivi in molti membri del suo governo primi
fra tutti i deputati del Tribunato - che si opposero fortemente alla
creazione della Legion d’Onore e della Corona di Ferro ritardando la
creazione della prima di molti mesi - il formato della decorazione durante
l’Impero fu uguale per tutte le Classi dell’Ordine, come ancora
vediamo nei ritratti degli antichi insigniti, da Massena a Ney, da
Beauharnais a Bertrand. Lo stesso Napoleone portava una decorazione
identica a quella dei semplici Cavalieri (1); oggi, pur rimanendo uguale
per tutti, si differenzia per la rosetta da bavero diversa: rotonda con
incisa l’originale Corona Ferrea longobarda per i Cavalieri; a corona
azzurra cimata dall’aquila imperiale d’oro per i Commendatori e
Dignitari.
Nelle cerimonie ufficiali dell’Ordine i Cavalieri, se con cravatta
bianca, indossano la decorazione col nastrino grande, alla sinistra dell’abito,
i Commendatori la portano al collo, Dignitari e Grand’Ufficiali portano
decorazione al collo e placca, i Gran Dignitari e Cavalieri di Gran Croce
portano placca e gran Cordone; se con cravatta nera si porta in genere la
decorazione con il nastrino piccolo; se in abito scuro la semplice rosetta
da bavero. Il Gran Cancelliere, in ogni occasione, porta ancora la
decorazione originale del 1809 consegnata personalmente da Napoleone I
Imperatore e Re al 3 Gran Cancelliere il giorno della battaglia di Wagram.
La decorazione di tipo economico è realizzata in zama (lega di zinco e
piombo) dorato in bagno d’oro a 24 carati, ed in smalto azzurro; la sola
rosetta da bavero per i Cavalieri è in ottone smaltato con i colori dell’Ordine,
quella di lusso in smalto a fuoco e argento massiccio per i Cavalieri ed
Ufficali, in oro per i Commendatori e gradi superiori.
Non è mai più stata conferita dopo il 20 febbraio 1806 la Grande
decorazione di pertinenza esclusiva dei membri della famiglia imperiale.
Una decorazione tutta particolare è quella che l’Imperatore donò al
suo figliastro e figlio adottivo Eugenio de Beauharnais, Viceré d’Italia,
mirabilmente realizzata in diamanti, ed ora esposta a Parigi al Museo
Nazionale della Legion d’Onore.
L’originale del sigillo dell’Ordine, pressoché identico a quello
ancor oggi in uso, è attualmente esposto nel museo numismatico del
Castello Sforzesco di Milano.
Per inciso ricordiamo che l’Ordine austriaco aveva invece una
decorazione rappresentante l’originale corona ferrea longobarda, a
cerchio semplice caricato di gemme, sormontata da un’aquila imperiale
bicipite armata di spada nell’artiglio destro e reggente un globo nel
sinistro, recante sul petto uno scudetto con la lettera F, monogramma dell’Imperatore
Francesco I°; il tutto sormontato dalla corona imperiale asburgica
reggente una striscia bifida. Il nastrino era giallo caricato ai lati da
due strisce viola.
All’epoca del II Impero Napoleone III coniò il 22 gennaio 1852 una sua
medaglia al Valor Militare, intitolata al Valore e Disciplina, che venne
conferita a partire dal 10 maggio 1852, riprendendo nel nastrino i colori
di quello della Corona Ferrea, nastrino appannaggio ancor oggi in Francia
della Medaille Militair che ricompensa, ai giorni nostri come allora, il
valore militare. (l’ultima parte nel prossimo numero)
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