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Sommario anno XI numero 2 - febbraio 2002

 MEDICINA - pag. 22

La Rinoplastica

I principi estetici da seguire per armonizzare al meglio il viso

(Claudio Iovane e Clara Rita Carluccio) - La rinoplastica estetica rappresenta negli ultimi anni uno degli interventi maggiormente richiesti al chirurgo plastico. A spingere il paziente ad avvicinarsi al bisturi del chirurgo oggi sono principalmente motivazioni dettate dal desiderio di un miglioramento estetico della propria immagine. Infatti, se con i problemi legati ad un cattivo funzionamento delle vie aeree superiori spesso il paziente convive per anni ricorrendo all’aiuto di spray e gocce più o meno dannose e senza ricorrere in maniera drastica all’intervento chirurgico, la non accettazione del proprio profilo conduce spesso in età precoce numerosi pazienti a valutare l’opportunità di modificare il proprio aspetto chirurgicamente. Un tempo un naso importante era simbolo di forte personalità e caratterizzava la persona che lo "indossava".
Così la letteratura ci restituisce uomini famosi ricordati da tutti anche per il loro profilo, quali Dante Alighieri e Ciranò de Bergerac. Oggi invece avere un profilo fortemente aquilino o comunque una piramide nasale i cui caratteri non corri-spondono ai canoni estetici comunemente accettati, significa distinguersi in maniera negativa per il proprio aspetto, ed in ciò trova giustificazione quel blocco psicologico che caratterizza il paziente che richiede al chirurgo la rinoplastica.
Per tali ragioni, oltre all’aspetto puramente morfologico è importante la valutazione preoperatoria delle motivazioni psicologiche e soprattutto delle aspettative del paziente. Non è raro infatti che il paziente arrivi al chirurgo con un naso già pronto rintracciato sul viso di modelle o attori dell’ultima generazione, naso che tuttavia mal si adatterebbe al suo viso. Il compito del chirurgo è pertanto quello di studiare il paziente nella sua complessità e formulare un piano chirurgico che rispetti l’armonia dei suoi lineamenti senza stravolgerne la facies con un naso che risulterebbe tecnicamente perfetto, ma perfettamente estraneo al viso cui appartiene. La piramide nasale può essere considerata l’apice di una piramide la cui base triangolare corrisponde ai due zigomi ed al mento.
Un naso troppo corto produrrà un effetto di allargamento di tale base e quindi del viso del paziente, mentre un naso troppo lungo ne determinerà una riduzione.
Alla luce di questi principi geometrici è facilmente intuibile come lo studio del profilo debba tenere conto delle altre prominenze del viso e che pertanto l’errore grossolano che spesso molti chirurghi, e non sempre plastici, compiono è quello di adattare un naso a molti pazienti invece di affidare ad ogni viso un naso che ridoni un aspetto naturale e cosmeticamente accettabile. Anche se non si può prescindere da questi principi per un buon esito estetico della rinoplastica, tuttavia vanno considerate ovviamente anche le richieste del paziente, compatibilmente con i principi base di questa chirurgia, nonché con il senso estetico comune. In questo, di valido aiuto risulta lo studio preoperatorio computerizzato, che consente di raggiungere in breve tempo e con chiarezza un buon compromesso tra le richieste del paziente e le "possibilità" cosmetiche della chirurgia plastica.
La conduzione dell’intervento per il paziente è preferibile che avvenga in anestesia generale. Del resto le moderne tecniche anestesiologiche, nonché quelle chirurgiche, consentono di eseguire l’intervento di rinoplastica quasi sempre in day-hospital, con riduzione notevole degli edemi post-operatori, cosicchè il paziente, rimosso dopo circa una settimana il tutore nasale, possa riprendere la normale attività.


Sommario anno XI numero 1 - gennaio 2002