xi comunità montana
Assegnati
i fondi ai gruppi scouts
(Laura Frangini) - La Comunità Montana rende noti i
risultati del bando pubblicato nel maggio scorso e rivolto ai gruppi
scouts per attività di promozione territoriale. “I giovani, con la
freschezza delle loro idee e con la loro naturale energia” - aveva
affermato allora l’Assessore allo Sviluppo Mauro Vallerotonda -
“possono offrire un contributo importante per la crescita del
territorio”. E i giovani hanno risposto con entusiasmo all’invito
dell’Ente Montano, inviando proposte, perlopiù in ambito di scambi
socio-culturali. Cinque i progetti finanziati, tutti provenienti
dall’area tuscolana, dove sono attivi diversi gruppi scouts, (al
contrario dell’area prenestina dove non risulterebbe essercene alcuno e
che, pertanto, non ha potuto partecipare all’iniziativa). A forte
carattere umanitario, sono le proposte dei gruppi di Rocca Priora e
Montecompatri, che scelgono di utilizzare i fondi assegnati per opere di
assistenza. In particolare i ragazzi del gruppo scouts di Rocca Priora
propongono di realizzare un campo in Croazia per gli aiuti ai profughi con
la partecipazione di un altro gruppo veneto, mentre i giovani di
Montecompatri faranno assistenza ai portatori di handicap sul prossimo
treno bianco per Lourdes. Originale e impegnato, ma sotto un diverso punto
di vista rispetto ai precedenti, è anche il terzo progetto approvato
dalla Comunità Montana, ovvero quello di Monte Porzio, per la
realizzazione di un campo mobile sulle Dolomiti che intende ripercorrere
gli itinerari storici della seconda guerra mondiale. Campi estivi
trans-nazionali e attività di ricerca sul Tuscolo, infine, i due progetti
degli scouts del gruppo Frascati-Grottaferrata, che concludono l’elenco
dei progetti ammessi.
In questi giorni, a poco più di un mese dalla chiusura del bando presso
la Comunità Montana, è già in atto la stipula delle convenzioni, che
riconosce una quota di co-finanziamento intorno ai duemilacinquecento euro
per ciascun gruppo. I fondi verranno materialmente erogati a rimborso, su
presentazione del rendiconto di spesa.
monte
compatri
XIII
Torneo M.Mastrofini
(Tiziano
Pompili) - Si è concluso con una bella festa a borgo Ghetto il
XIII torneo dedicato a M.Mastrofini e organizzato dal G.S. Montecompatri.
E mai come quest’anno per Montecompatri è stata festa vera, anche dal
punto di vista agonistico. Sì, perché le due squadre composte quasi
interamente da ragazzi della prima squadra sono addirittura arrivate a
giocarsi il torneo nella finalissima disputata sabato 20 luglio. Alla fine
l’ha spuntata il Roseto (sempre vittorioso nei 7 incontri disputati e
nonostante importanti assenze) che grazie alle reti di Villani (2),
Pompili e Pitolli ha piegato la resistenza della Meta a cui non sono
bastati i goals di Lepera, Monti e Pastorini. La finale, nonostante un
orario insolito, è stata seguita dal consueto buon numero di appassionati
che per tutto il torneo è accorso interessato all’evento. La punta
massima in questo senso si è verificata in occasione della seconda
semifinale in cui La Meta ha sconfitto i fischiatissimi frascatani del
Forno Ceralli dopo un incontro veramente vietato ai deboli di cuore che ha
visto la squadra di casa rimontare 3 goals sostenuta da un pubblico
trascinante. Anche l’altra semifinale era stata ugualmente appassionante
con il Grottino che si era arreso solo in extremis al Roseto. E
probabilmente non si è registrato lo stesso pathos nella finale dove le
due squadre si incontravano per la seconda volta nel torneo dopo il match
nel girone di qualificazione conclusosi con lo stesso epilogo. È stata
comunque una grossa festa di sport che ha ancora una volta dimostrato come
da queste parti diano molta importanza a questo tipo di avvenimenti. E
un’ulteriore dimostrazione di questo e della ben riuscita organizzazione
del torneo sono i numerosi premi assegnati proprio durante la festa di
chiusura a borgo Ghetto, avvenuta subito dopo la finale. Oltre alle
classiche coppe alzate dalle squadre classificatesi dal 1° al 5° posto,
sono stati premiati Lazzarini (capocannoniere, 4 reti), Pompili (miglior
giocatore del torneo), Romani (miglior portiere), Villani (miglior
giocatore delle finali), Lucarini (miglior portiere finali), A.Mastrofini,
Lepera, Logello, Del Prete e Fazio (Top 5), De Rossi (portiere più
battuto!), Camponeschi (giocatore più giovane), Fioravanti (il più
anziano) e ancora con la Coppa Disciplina il Dolce e Salato e con la Coppa
Simpatia la Tend’Arredo. Sono state infine donate targhe al borgo Ghetto
e al collaboratore ufficiale degli arbitri Giorgio Carrani. Insomma, hanno
vinto un po’ tutti, ma soprattutto ha trionfato lo sport. Quello vero.
rocca
priora
Riscoperto
lo scultore Robazza
(Mario
Vinci) - Il maestro scultore internazionale Mario Benedetto
Robazza, era già cittadino di Rocca Priora, e per ragioni professionale
si era trasferito in America dove realizzò opere scultoree di assoluto
talento sia a New Jork che in altre città dell’America. Oggi ha
riscoperto l’ambiente salubre e pacifico roccapriorese e riedificati i
rapporti con gli attuali amministratori. Conta di realizzare opere
scultoree che arredino la nostra cittadina, alla quale è legato da
vincoli di parentela con la famiglia Rosi, oltre che dall’amore per la
nostra terra.
Ma chi è il Maestro Robazza? Ecco la sua biografia. Il pittore e
scultore Benedetto Robazza nasce a Roma il 2 marzo del 1934 alla
Consolazione, un piccolo rione nel centro della città. Pochi anni di vita
serena per il futuro artista, poi ecco la guerra, e con essa l’inizio di
un dramma crudele, spietato. Durante un rastrellamento da parte dei
soldati tedeschi, il padre del giovanissimo Benedetto (un valente
architetto) viene deportato in Germania. Un disperato tentativo di fuga
alla frontiera costa però la vita all’uomo. E così, in breve tempo, la
famiglia Robazza finisce per trovarsi sul lastrico. È la fame, la
disperazione, la lotta per la sopravvivenza. Ed è Benedetto che pensa
alla madre e al fratellino nato nel ’41. È ormai il capo-famiglia, ed
ha appena dieci anni. Passano mesi di stenti, di sofferenze inenarrabili,
ed ecco che il destino si accanisce crudelmente sul giovane per la seconda
volta: il fratello muore di meningite fulminante. Ormai solo, con la
madre, una donna distrutta e incapace di reagire, Benedetto continua nella
sua lotta. Accetta qualsiasi lavoro, anche il più faticoso.
L’importante è portare a casa qualcosa che permetta di sopravvivere. Ma
ecco un intervento delle autorità pro-orfani di guerra e Benedetto
Robazza viene dato in adozione ad una famiglia residente in provincia di
Modena. Appena pochi mesi e il ragazzo fugge, ritorna dalla madre. Intanto
le truppe alleate sono alle porte della capitale e il caos è totale. Ma
anche in quel caos Benedetto riesce a sopravvivere, riesce in qualche modo
a proteggere sua madre. Ormai è temprato a tutto, non ha paura di nulla.
Giorno dopo giorno affronta pericoli d’ogni specie. Affronta anche la
morte. Più volte. Ma l’enorme volontà, l’amore che ha dentro di sé,
la Fede, vincono sempre.
Entrano gli Americani in Roma ed è festa grande per tutti. O quasi
tutti. Tra quelli che se ne stanno chiusi nel loro dramma c’è anche
Benedetto Robazza. Undici anni appena, un passato agghiacciante, un futuro
angoscioso. Per lui non c’è niente, né scuola, né amici, né giuochi.
Niente di niente. Solo una quotidiana, disumana lotta per la vita. Le cose
con gli Americani vanno un po’ meglio e si riesce a portare a casa di
che vivere, ma la fatica è sempre tanta. Giorni e mesi durissimi, che
temprano ancor più il ragazzo. E non solo nell’animo, ma anche nel
corpo. Ha già il fisico e la forza di un Uomo. Una forza che in più di
una occasione gli permette di superare momenti drammatici. La città è
ormai una giungla e in special modo la zona che Benedetto frequenta:
Trastevere. E in quella giungla solo chi è forte può sopravvivere. Solo
chi è forte, astuto, scaltro, spericolato. A contatto continuo con gente
disperata, pronta a qualsiasi azione, il giovane riesce a mantenere una
sua integrità morale. E, malgrado il destino avverso, egli è pieno di
dolcezza, di umanità. Sempre pronto ad aiutare i più deboli, sempre
pronto a “dare”. Nasce così in quegli anni un mito in Trastevere, e
la gente del popolo gli dà un nome: Johnny l’Americano. Robazza è
sempre tra gli Alleati, ne parla in qualche modo la lingua, lavora
duramente, commercia e a volte sottrae viveri dai camion e dai magazzini
per offrirli ad altri, a tutti coloro che non ce la fanno a tirare avanti.
Pronto poi a pagare di persona quando le cose si mettono male.
Passano gli anni. Torna la normalità. Ma per Benedetto la vita è sempre
lotta. Non ha un titolo di studio, cosa può sperare? Niente. La società
lo respinge. Spietatamente. Sua madre intanto si è risposata e questo
fatto ha turbato non poco l’animo sensibile del ragazzo. Ha sempre
davanti agli occhi l’immagine del padre e questo gli impedisce di
accettare un altro uomo al fianco della madre. Perciò decide di partire,
di arruolarsi in Marina. Ha ormai 18 anni e tanto desiderio di viaggiare,
di dimenticare. Comincia a sentire qualcosa dentro di sé. Qualcosa di
indefinibile. Si sorprende a contemplare i tramonti e le albe a bordo
della nave sulla quale è imbarcato. Qualche compagno però lo sfotte per
queste sue contemplazioni. E lui per tutta risposta... picchia. E picchia
sodo, perchè non sopporta essere oggetto di scherno, non lo ha mai
sopportato. Lui è leale, corretto con tutti, e desidera che gli altri non
siano diversi.
Riconoscimenti: Legion d’onore - Order of George
Washington - Cittadino onorario della Città di New Orleans - Chevalier du
travail de l’Europ Unie - Attestato dello Stato di New York - Diploma di
benemerenza della città di New York - Uomo dell’anno a New York 1990 -
Laurea ad honorem in architettura dell’Università - “Pro deo” di
Roma - Medaglia d’oro del Comando generale - dell’Arma dei Carabinieri
- Premio Nobiltà del lavoro - Premio “EUR 81”- Premio “Universo”
- Premio “Europa
domani” - Premio “Europa” - Gran targa delle Nazioni - Premio
“Oscar d’oro” - Premio “Davide di Michelangelo” - Premio “Ercole
d’oro” - Premio “Buttero d’oro” - Socio benemerito dell’arma
dei Carabinieri - Socio benemerito dell’Associazione Nazionale della
Croce Rossa - Socio dell’Accademia Tiberina - Socio dell’Accademia
Nazionale dello spettacolo - Socio dell’Accademia culturale d’Europa -
Accademia Nazionale d’arte moderna di Roma - Papa Giovanni Paolo Il -
Sen. Giulio Andreotti - On. Benigno Zaccagnini - Famiglia De Gasperi -
Sen. Gaetano Stemmati - On. Rosa Russo Jervolino
Alcune delle sue opere sparse in tutto il mondo:
Monumento
Rodolfo Valentino (Los Angeles - National Park); Ronald Reagan e Colonna
Apolittica (Casa Bianca, Washington - Sala Roosvelt); Monumento 33a Strada
(New York - Fondazione di Cuomo); Monumento Fontana il no alla caccia
(Salt Hompton - New York); Fontana Mosè (Bocca Rotonda - Florida);
Palazzo Reale Re Bhumibol Rama IX e la Regina Sirikit (Thailandia -
Bangkok); Presidente della Baviera - Franz Joseph Strauas (Germania -
Palazzo C.S.U.); Genocidio Cambogiani
(Palazzo di Vetro ONU -New York); Monumento ai caduti (Sacrario di
Bari - Italia)
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