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Sommario anno XI numero 8 - agosto 2002

 I NOSTRI PAESI - pag. 11

xi  comunità montana
Assegnati i fondi ai gruppi scouts
(Laura Frangini) - La Comunità Montana rende noti i risultati del bando pubblicato nel maggio scorso e rivolto ai gruppi scouts per attività di promozione territoriale. “I giovani, con la freschezza delle loro idee e con la loro naturale energia” - aveva affermato allora l’Assessore allo Sviluppo Mauro Vallerotonda - “possono offrire un contributo importante per la crescita del territorio”. E i giovani hanno risposto con entusiasmo all’invito dell’Ente Montano, inviando proposte, perlopiù in ambito di scambi socio-culturali. Cinque i progetti finanziati, tutti provenienti dall’area tuscolana, dove sono attivi diversi gruppi scouts, (al contrario dell’area prenestina dove non risulterebbe essercene alcuno e che, pertanto, non ha potuto partecipare all’iniziativa). A forte carattere umanitario, sono le proposte dei gruppi di Rocca Priora e Montecompatri, che scelgono di utilizzare i fondi assegnati per opere di assistenza. In particolare i ragazzi del gruppo scouts di Rocca Priora propongono di realizzare un campo in Croazia per gli aiuti ai profughi con la partecipazione di un altro gruppo veneto, mentre i giovani di Montecompatri faranno assistenza ai portatori di handicap sul prossimo treno bianco per Lourdes. Originale e impegnato, ma sotto un diverso punto di vista rispetto ai precedenti, è anche il terzo progetto approvato dalla Comunità Montana, ovvero quello di Monte Porzio, per la realizzazione di un campo mobile sulle Dolomiti che intende ripercorrere gli itinerari storici della seconda guerra mondiale. Campi estivi trans-nazionali e attività di ricerca sul Tuscolo, infine, i due progetti degli scouts del gruppo Frascati-Grottaferrata, che concludono l’elenco dei progetti ammessi.

In questi giorni, a poco più di un mese dalla chiusura del bando presso la Comunità Montana, è già in atto la stipula delle convenzioni, che riconosce una quota di co-finanziamento intorno ai duemilacinquecento euro per ciascun gruppo. I fondi verranno materialmente erogati a rimborso, su presentazione del rendiconto di spesa.


monte compatri
XIII Torneo M.Mastrofini
(Tiziano Pompili) - Si è concluso con una bella festa a borgo Ghetto il XIII torneo dedicato a M.Mastrofini e organizzato dal G.S. Montecompatri. E mai come quest’anno per Montecompatri è stata festa vera, anche dal punto di vista agonistico. Sì, perché le due squadre composte quasi interamente da ragazzi della prima squadra sono addirittura arrivate a giocarsi il torneo nella finalissima disputata sabato 20 luglio. Alla fine l’ha spuntata il Roseto (sempre vittorioso nei 7 incontri disputati e nonostante importanti assenze) che grazie alle reti di Villani (2), Pompili e Pitolli ha piegato la resistenza della Meta a cui non sono bastati i goals di Lepera, Monti e Pastorini. La finale, nonostante un orario insolito, è stata seguita dal consueto buon numero di appassionati che per tutto il torneo è accorso interessato all’evento. La punta massima in questo senso si è verificata in occasione della seconda semifinale in cui La Meta ha sconfitto i fischiatissimi frascatani del Forno Ceralli dopo un incontro veramente vietato ai deboli di cuore che ha visto la squadra di casa rimontare 3 goals sostenuta da un pubblico trascinante. Anche l’altra semifinale era stata ugualmente appassionante con il Grottino che si era arreso solo in extremis al Roseto. E probabilmente non si è registrato lo stesso pathos nella finale dove le due squadre si incontravano per la seconda volta nel torneo dopo il match nel girone di qualificazione conclusosi con lo stesso epilogo. È stata comunque una grossa festa di sport che ha ancora una volta dimostrato come da queste parti diano molta importanza a questo tipo di avvenimenti. E un’ulteriore dimostrazione di questo e della ben riuscita organizzazione del torneo sono i numerosi premi assegnati proprio durante la festa di chiusura a borgo Ghetto, avvenuta subito dopo la finale. Oltre alle classiche coppe alzate dalle squadre classificatesi dal 1° al 5° posto, sono stati premiati Lazzarini (capocannoniere, 4 reti), Pompili (miglior giocatore del torneo), Romani (miglior portiere), Villani (miglior giocatore delle finali), Lucarini (miglior portiere finali), A.Mastrofini, Lepera, Logello, Del Prete e Fazio (Top 5), De Rossi (portiere più battuto!), Camponeschi (giocatore più giovane), Fioravanti (il più anziano) e ancora con la Coppa Disciplina il Dolce e Salato e con la Coppa Simpatia la Tend’Arredo. Sono state infine donate targhe al borgo Ghetto e al collaboratore ufficiale degli arbitri Giorgio Carrani. Insomma, hanno vinto un po’ tutti, ma soprattutto ha trionfato lo sport. Quello vero.


rocca priora
Riscoperto lo scultore Robazza
(Mario Vinci) - Il maestro scultore internazionale Mario Benedetto Robazza, era già cittadino di Rocca Priora, e per ragioni professionale si era trasferito in America dove realizzò opere scultoree di assoluto talento sia a New Jork che in altre città dell’America. Oggi ha riscoperto l’ambiente salubre e pacifico roccapriorese e riedificati i rapporti con gli attuali amministratori. Conta di realizzare opere scultoree che arredino la nostra cittadina, alla quale è legato da vincoli di parentela con la famiglia Rosi, oltre che dall’amore per la nostra terra.

Ma chi è il Maestro Robazza? Ecco la sua biografia. Il pittore e scultore Benedetto Robazza nasce a Roma il 2 marzo del 1934 alla Consolazione, un piccolo rione nel centro della città. Pochi anni di vita serena per il futuro artista, poi ecco la guerra, e con essa l’inizio di un dramma crudele, spietato. Durante un rastrellamento da parte dei soldati tedeschi, il padre del giovanis­simo Benedetto (un valente architetto) viene deportato in Germania. Un disperato tentativo di fuga alla frontiera costa però la vita all’uomo. E così, in breve tempo, la famiglia Robazza finisce per trovarsi sul lastrico. È la fame, la disperazione, la lotta per la sopravvivenza. Ed è Benedetto che pensa alla madre e al fratellino nato nel ’41. È ormai il capo-famiglia, ed ha appena dieci anni. Passano mesi di stenti, di sofferenze inenarrabili, ed ecco che il destino si accanisce crudelmente sul giovane per la seconda volta: il fratello muore di meningite fulminante. Ormai solo, con la madre, una donna distrutta e incapace di reagire, Benedetto continua nella sua lotta. Accetta qualsiasi lavoro, anche il più faticoso. L’importante è portare a casa qualcosa che permetta di sopravvivere. Ma ecco un intervento delle autorità pro-orfani di guerra e Benedetto Robazza viene dato in adozione ad una famiglia residente in provincia di Modena. Appena pochi mesi e il ragazzo fugge, ritorna dalla madre. Intanto le truppe alleate sono alle porte della capitale e il caos è totale. Ma anche in quel caos Benedetto riesce a sopravvivere, riesce in qualche modo a proteggere sua madre. Ormai è temprato a tutto, non ha paura di nulla. Giorno dopo giorno affronta pericoli d’ogni specie. Affronta anche la morte. Più volte. Ma l’enorme volontà, l’amore che ha dentro di sé, la Fede, vincono sempre.
Entrano gli Americani in Roma ed è festa grande per tutti. O quasi tutti. Tra quelli che se ne stanno chiusi nel loro dramma c’è anche Benedetto Robazza. Undici anni appena, un passato agghiacciante, un futuro angoscioso. Per lui non c’è niente, né scuola, né amici, né giuochi. Niente di niente. Solo una quotidiana, disumana lotta per la vita. Le cose con gli Americani vanno un po’ meglio e si riesce a portare a casa di che vivere, ma la fatica è sempre tanta. Giorni e mesi durissimi, che temprano ancor più il ragazzo. E non solo nell’animo, ma anche nel corpo. Ha già il fisico e la forza di un Uomo. Una forza che in più di una occasione gli permette di superare momenti drammatici. La città è ormai una giungla e in special modo la zona che Benedetto frequenta: Trastevere. E in quella giungla solo chi è forte può sopravvivere. Solo chi è forte, astuto, scaltro, spericolato. A contatto continuo con gente disperata, pronta a qualsiasi azione, il giovane riesce a mantenere una sua integrità morale. E, malgrado il destino avverso, egli è pieno di dolcezza, di umanità. Sempre pronto ad aiutare i più deboli, sempre pronto a “dare”. Nasce così in quegli anni un mito in Trastevere, e la gente del popolo gli dà un nome: Johnny l’Americano. Robazza è sempre tra gli Alleati, ne parla in qualche modo la lingua, lavora duramente, commercia e a volte sottrae viveri dai camion e dai magazzini per offrirli ad altri, a tutti coloro che non ce la fanno a tirare avanti. Pronto poi a pagare di persona quando le cose si mettono male.
Passano gli anni. Torna la normalità. Ma per Benedetto la vita è sempre lotta. Non ha un titolo di studio, cosa può sperare? Niente. La società lo respinge. Spietatamente. Sua madre intanto si è risposata e questo fatto ha turbato non poco l’animo sensibile del ragazzo. Ha sempre davanti agli occhi l’immagine del padre e questo gli impedisce di accettare un altro uomo al fianco della madre. Perciò decide di partire, di arruolarsi in Marina. Ha ormai 18 anni e tanto desiderio di viaggiare, di dimenticare. Comincia a sentire qualcosa dentro di sé. Qualcosa di indefinibile. Si sorprende a contemplare i tramonti e le albe a bordo della nave sulla quale è imbarcato. Qualche compagno però lo sfotte per queste sue contemplazioni. E lui per tutta risposta... picchia. E picchia sodo, perchè non sopporta essere oggetto di scherno, non lo ha mai sopportato. Lui è leale, corretto con tutti, e desidera che gli altri non siano diversi.
Riconoscimenti:
Legion d’onore - Order of George Washington - Cittadino onorario della Città di New Orleans - Chevalier du travail de l’Europ Unie - Attestato dello Stato di New York - Diploma di benemerenza della città di New York - Uomo dell’anno a New York 1990 - Laurea ad honorem in architettura dell’Università - “Pro deo” di Roma - Medaglia d’oro del Comando generale - dell’Arma dei Carabinieri - Premio Nobiltà del lavoro - Premio “EUR 81”- Premio “Universo” - Premio Europa domani” - Premio “Europa” - Gran targa delle Nazioni - Premio “Oscar d’oro” - Premio “Davide di Michelangelo” - Premio Ercole d’oro” - Premio “Buttero d’oro” - Socio benemerito dell’arma dei Carabinieri - Socio benemerito dell’Associazione Nazionale della Croce Rossa - Socio dell’Accademia Tiberina - Socio dell’Accademia Nazionale dello spettacolo - Socio dell’Accademia culturale d’Europa - Accademia Nazionale d’arte moderna di Roma - Papa Giovanni Paolo Il - Sen. Giulio Andreotti - On. Benigno Zaccagnini - Famiglia De Gasperi - Sen. Gaetano Stemmati - On. Rosa Russo Jervolino
Alcune delle sue opere sparse in tutto il mondo:
Monumento Rodolfo Valentino (Los Angeles - National Park); Ronald Reagan e Colonna Apolittica (Casa Bianca, Washington - Sala Roosvelt); Monumento 33a Strada (New York - Fondazione di Cuomo); Monumento Fontana il no alla caccia (Salt Hompton - New York); Fontana Mosè (Bocca Rotonda - Florida); Palazzo Reale Re Bhumibol Rama IX e la Regina Sirikit (Thailandia - Bangkok); Presidente della Baviera - Franz Joseph Strauas (Germania - Palazzo C.S.U.); Genocidio Cambogiani  (Palazzo di Vetro ONU -New York); Monumento ai caduti (Sacrario di Bari - Italia)

 I NOSTRI PAESI - pag. 11

Sommario anno XI numero 8 - agosto 2002