frascati
Nuove importanti opere alle
Scuderie Aldobrandini
((Massimiliano Bianconcini) - Le Scuderie Aldobrandini -
Museo Tuscolano del Comune di Frascati accrescono la loro collezione
archeologica con alcune opere di grande pregio storico-documentario, tra
cui spicca la riproduzione del ritratto di Giulio Cesare. Su richiesta
infatti della direzione museale è stato consegnato sabato scorso il calco
del condottiero romano, rinvenuto nel corso degli scavi condotti da
Luciano Bonaparte tra il 1804 e il 1820 sul Monte Tuscolo. La copia, che
dopo i necessari riscontri sarà esposta in maniera permanente, è stata
realizzata per il Museo Tuscolano su interessamento del dott. Alessandro
Betori, archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Piemonte. Dall’originale, attualmente conservato a Torino, sono stati
ricavati i calchi oggi presenti nei maggiori istituti di ricerca del
mondo; ultima a beneficiarne, ad esempio, l’Università di Tubinga.
Il calco conserva
in modo impressionante i tratti fisiognomici del grande condottiero: la
fronte alta e bipartita, il naso aquilino, lo sguardo vivace, le labbra
sottili che accennano ad un sorriso quasi beffardo. “Probabilmente la
statua di Giulio Cesare doveva essere collocata nel Foro di Tuscolo –
spiega la direttrice del Museo Giovanna Cappelli - accanto a quelle di
altri insigni personaggi, secondo quanto stabilito da un decreto del
senato romano, che prevedeva di innalzare una statua di Cesare in tutte le
città. Nonostante il decreto, la ritrattistica relativa al grande
condottiero risulta a tutt’oggi esigua. Il ritratto del Tuscolo è
importante anche perchè sembra essere stato realizzato quando il
“dittatore” era ancora in vita”. La sezione archeologica delle
Scuderie Aldobrandini inoltre si è arricchita di una serie di incisioni,
acquistate di recente su iniziativa dell’Assessorato alle Politiche
Culturali del Comune di Frascati. Anche queste opere saranno esposte nei
locali del polo museale, accanto ai reperti della collezione tuscolana.
Tra queste risalta il gruppo di Giovan Battista Falda, in tutto diciotto
stampe databili intorno al 1684, relative alle fontane che impreziosiscono
Villa Aldobrandini, Villa Mondragone e Villa Torlonia. È possibile
inoltre ammirare due acquerelli di autore ignoto che ritraggono Piazza
Paolo III e un suggestivo scorcio del centro storico con raffigurato
l’antico ospedale di San Sebastiano.
xi
comunità montana
A Capannelle,
Castelli Romani e Prenestini
(Laura Frangini) - Un’interessante opportunità di
promuovere turisticamente il territorio tuscolano e prenestino nella
Capitale, si presenta in questo momento ai Comuni dell’area, grazie ad
un’iniziativa della Comunità Montana. Alcuni giorni fa, infatti,
l’Ente ha concluso un accordo con il gestore di Capannelle per
l’attivazione di attività promozionali sinergiche, che facciano
conoscere l’attività dell’Ippodromo e al contempo promuovano le
risorse ambientali, produttive e turistiche dei tredici paesi che
rientrano nella Comunità Montana locale. L’idea è quella di
organizzare un itinerario espositivo presso gli spazi attigui al circuito
di gara, dove ogni comune possa trovare gratuitamente spazio per uno stand
rappresentativo della propria area, nelle domeniche di
primavera e autunno 2003. Degustazioni eno-gastronomiche, vendita
di artigianato artistico, esibizioni folkloristiche, andrebbero così a
fare da cornice all’evento sportivo, per richiamare un pubblico
sicuramente più vasto di quello dei frequentatori abituali.L’iniziativa
è stata curata dall’assessore ai prodotti tipici dell’Ente Montano,
Gianfranco Monti, insieme al Presidente della Comunità Montana,Giuseppe
De Righi.
Nel protocollo
d’intesa firmato il 20 marzo scorso tra la Comunità Montana e la Società
Gestione Capannelle Spa, sono state definite le principali finalità
dell’ “Ippo-Mountain” (così è stato battezzato il progetto), tra
cui anche quella di offrire alla famiglie residenti nei Castelli delle
domeniche di svago all’insegna della cultura e del divertimento a costi
ridottissimi, grazie ad una riduzione delle tariffe, che permetteranno di
accedere gratuitamente, tra le altre cose, ai minitour guidati presso
l’Ippodromo e presso il parco archeologico della vicina Appia Antica.
rovva
di papa
Cultura e
amministrazione
(Gianfranco Botti) - La domanda di cultura va allargandosi.
È un dato di fatto evidente, non smentibile. Diverse pubbliche
amministrazioni lo hanno capito, anzi, si fanno promotrici, e agiscono di
conseguenza, ricercando, appoggiando e favorendo iniziative culturali. Per
verificarlo, basta guardarsi attorno.
Esaurito il ruolo
aggregativo dei partiti, che in qualche modo impastavano le espressioni
individuali in forme comuni; dissoltasi ogni parvenza di umana simpatia,
per la sensazione di autosufficienza prodotta da telefonini, internet ed
evaporazione delle regole di comportamento; con i rapporti fra persone
istigati più da ciò che divide che ispirati da ciò che accomuna, come
dazio a superbia e a presunzione; le occasioni culturali rappresentano il
solo luogo dove gli individui ritrovano le loro radici, riscoprono il
senso delle loro molteplici identità, ristabiliscono e mantengono un
tessuto comunitario.
Una pubblica
amministrazione che non si proponesse questi traguardi nel proprio
srotolarsi risulterebbe ritardata rispetto ai tempi.
Che vedono nella cultura una pedana sicura di crescita, quindi di
sviluppo. Su tale versante, Rocca di Papa, nel febbraio scorso, ha
realizzato per la prima volta un’opera lirica in concerto, l’Aida, la
madre di tutte l’opere. Ingresso gratuito, successo, gradimento,
risposta piena del pubblico, con fioccata in corso. L’amministrazione
comunale, interessata con richiesta rifinita, ha negato moneta. È vero
che s’era avuto un contributo dalla Provincia, ma un rinforzo avrebbe
permesso: cambio di scene, costumi, rafforzamento orchestrale.
(Per un po’ di
pratica) sappiamo che un bilancio non approvato impedisce comunque
stanziamenti, ma sappiamo pure che nella stessa situazione e nello stesso
settore della musica, a gennaio al circolo L’Osservatorio è
stato promesso contributo per un’iniziativa di livello non paragonabile
all’Aida. Ciò, con ogni sicurezza e senza invidia. Ma col rammarico di
constatare come, ancora una volta, per la Cultura – quella autentica –
ricorra disattenzione. Preferiamo credere a questa, di spiegazione. Altre
sarebbero più mortificanti. Antipatia (o avversione) per chi aveva
firmato la richiesta, a nome di Musicabum (fusione di due concetti:
Cabum, villaggio del Latium Vetus da cui prese sviluppo Rocca di Papa, e
Musica, valore alto, eterno, universale). Indifferenza (o avversione) per
qualsiasi iniziativa di convincente validità e significatività. Se così
fosse, non sapremmo da chi sperare cambio di marcia. Significherebbe esser
regrediti al buio del 2000, quando, solo dopo nostro provocatorio
intervento, in giunta si trovò spazio alla Cultura. Con Bruno Petrolati,
intelligente (e navigato) nell’appoggiare chi, senza secondi-terzi fini,
proponeva qualità.
velletri
“Mal’aria”
(Legambiente - Circolo “La Spinosa”) - Venerdì 28 marzo
il Circolo di Legambiente “La Spinosa” ha realizzato in Piazza Cairoli
la manifestazione conclusiva della Campagna Nazionale “Mal’aria” che
vuole sensibilizzare amministrazione comunale e cittadini sul problema
dell’inquinamento dell’aria, quello acustico e più in generale sul
problema del traffico, dei parcheggi e del centro storico di Velletri. La
manifestazione è stata preceduta da una conferenza tenuta presso la sala
della Biblioteca comunale “Tersenghi”, dove sono stati affrontati i
temi succitati e durante la quale è stata annunciata la pubblicazione di
un documento finale in cui verranno proposte alcune soluzioni alternative
alla attuale allarmante situazione. Tale situazione è documentata nella
relazione presentata in seguito al monitoraggio ambientale effettuato
dalla Centralina mobile dell’Ufficio Tutela dell’Aria lo scorso anno
dalla Provincia di Roma. “Riprendiamoci la strada!” è stata perciò
una manifestazione di proposta alternativa: una piazza, una città più
vivibile, più sana, a misura d’uomo e soprattutto di bambino. Ridare
cioè ai giovani quegli spazi rubati da traffico, parcheggi, inquinamento
e rumore, spazi che fino a qualche tempo fa erano di divertimento, di
socialità e di gioco. E proprio sul gioco di strada (ispirati dal libro
di Roberto Zaccagnini: “I giochi di strada a Velletri”) è stata
imperniata la mattinata: campana, corsa coi sacchi, tiro alla fune, 1-2-3
stella, moscaceca, palla prigioniera, ecc.. Cinquecento circa gli alunni
che si sono alternati nelle attività ludiche sotto gli occhi sorpresi,
divertiti ed interessati di passanti e cittadini. Una piazza colorata da
1000 gessetti con i disegni più disparati e fantasiosi, quelli sulla pace
ed un enorme cigno verde di Legambiente. Puzzle giganteschi e
tridimensionali realizzati dall’insostituibile abilità dei ragazzi
delle classi IV dell’Istituto d’Arte, coordinati dai professori
Palladini ed Aragozzini. Tantissime le scuole che hanno aderito
all’iniziativa: I Circolo (Marcelli e Colle Carciano), III Circolo
(Colle Palazzo), IV Circolo (Materna M. Garibaldi e Novelli) e Scuola
Elementare maestre Pie Venerini. Gli studenti del Liceo Classico
Mancinelli hanno effettuato nella stessa mattinata un monitoraggio sul
traffico nella zona sud della città, lavoro che verrà allegato al
documento finale del Circolo “La Spinosa”. Doverosi i ringraziamenti a
tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della
manifestazione ed alla sicurezza della stessa. Vogliamo perciò ricordare
gli amici del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Velletri Armando Molinari
e Mauro Allegri della ASL RM H ed il dirigente dott. Enzo Tesei che hanno
messo a disposizione un’autoambulanza presente fino alla fine
dell’iniziativa, il Comando dei Vigili Urbani ed il Commissariato della
Polizia di Stato di Velletri. Ringraziamo inoltre Giovanna, Luisa,
Raffaella e Viviana che ci hanno aiutato nello svolgimento e coordinamento
di tutti i giochi di piazza, i “ludotecari” dell’Istituto d’Arte,
“I Bonghisti” (la colonna sonora della Piazza) ed infine i cittadini,
i commercianti e gli automobilisti che, pazientemente, hanno sopportato
qualche ora di chiusura di Piazza Cairoli e forse hanno compreso,
guardando centinaia di bambini sorridenti, che una città diversa è
possibile! |