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Sommario anno XII numero 4 - aprile 2003

 I NOSTRI PAESI - pagina 10
frascati
 Nuove importanti opere alle  Scuderie Aldobrandini
((Massimiliano Bianconcini) - Le Scuderie Aldobrandini - Museo Tuscolano del Comune di Frascati accrescono la loro collezione archeologica con alcune opere di grande pregio storico-documentario, tra cui spicca la riproduzione del ritratto di Giulio Cesare. Su richiesta infatti della direzione museale è stato consegnato sabato scorso il calco del condottiero romano, rinvenuto nel corso degli scavi condotti da Luciano Bonaparte tra il 1804 e il 1820 sul Monte Tuscolo. La copia, che dopo i necessari riscontri sarà esposta in maniera permanente, è stata realizzata per il Museo Tuscolano su interessamento del dott. Alessandro Betori, archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte. Dall’originale, attualmente conservato a Torino, sono stati ricavati i calchi oggi presenti nei maggiori istituti di ricerca del mondo; ultima a beneficiarne, ad esempio, l’Università di Tubinga.

Il calco conserva in modo impressionante i tratti fisiognomici del grande condottiero: la fronte alta e bipartita, il naso aquilino, lo sguardo vivace, le labbra sottili che accennano ad un sorriso quasi beffardo. “Probabilmente la statua di Giulio Cesare doveva essere collocata nel Foro di Tuscolo – spiega la direttrice del Museo Giovanna Cappelli - accanto a quelle di altri insigni personaggi, secondo quanto stabilito da un decreto del senato romano, che prevedeva di innalzare una statua di Cesare in tutte le città. Nonostante il decreto, la ritrattistica relativa al grande condottiero risulta a tutt’oggi esigua. Il ritratto del Tuscolo è importante anche perchè sembra essere stato realizzato quando il “dittatore” era ancora in vita”. La sezione archeologica delle Scuderie Aldobrandini inoltre si è arricchita di una serie di incisioni, acquistate di recente su iniziativa dell’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Frascati. Anche queste opere saranno esposte nei locali del polo museale, accanto ai reperti della collezione tuscolana. Tra queste risalta il gruppo di Giovan Battista Falda, in tutto diciotto stampe databili intorno al 1684, relative alle fontane che impreziosiscono Villa Aldobrandini, Villa Mondragone e Villa Torlonia. È possibile inoltre ammirare due acquerelli di autore ignoto che ritraggono Piazza Paolo III e un suggestivo scorcio del centro storico con raffigurato  l’antico ospedale di San Sebastiano.

xi comunità montana

A Capannelle,  Castelli Romani e Prenestini
(Laura Frangini) - Un’interessante opportunità di promuovere turisticamente il territorio tuscolano e prenestino nella Capitale, si presenta in questo momento ai Comuni dell’area, grazie ad un’iniziativa della Comunità Montana. Alcuni giorni fa, infatti, l’Ente ha concluso un accordo con il gestore di Capannelle per l’attivazione di attività promozionali sinergiche, che facciano conoscere l’attività dell’Ippodromo e al contempo promuovano le risorse ambientali, produttive e turistiche dei tredici paesi che rientrano nella Comunità Montana locale. L’idea è quella di organizzare un itinerario espositivo presso gli spazi attigui al circuito di gara, dove ogni comune possa trovare gratuitamente spazio per uno stand rappresentativo della propria area, nelle domeniche di  primavera e autunno 2003. Degustazioni eno-gastronomiche, vendita di artigianato artistico, esibizioni folkloristiche, andrebbero così a fare da cornice all’evento sportivo, per richiamare un pubblico sicuramente più vasto di quello dei frequentatori abituali.L’iniziativa è stata curata dall’assessore ai prodotti tipici dell’Ente Montano, Gianfranco Monti, insieme al Presidente della Comunità Montana,Giuseppe De Righi.

Nel protocollo d’intesa firmato il 20 marzo scorso tra la Comunità Montana e la Società Gestione Capannelle Spa, sono state definite le principali finalità dell’ “Ippo-Mountain” (così è stato battezzato il progetto), tra cui anche quella di offrire alla famiglie residenti nei Castelli delle domeniche di svago all’insegna della cultura e del divertimento a costi ridottissimi, grazie ad una riduzione delle tariffe, che permetteranno di accedere gratuitamente, tra le altre cose, ai minitour guidati presso l’Ippodromo e presso il parco archeologico della vicina Appia Antica.

rovva di papa

Cultura e amministrazione
(Gianfranco Botti) - La domanda di cultura va allargandosi. È un dato di fatto evidente, non smentibile. Diverse pubbliche amministrazioni lo hanno capito, anzi, si fanno promotrici, e agiscono di conseguenza, ricercando, appoggiando e favorendo iniziative culturali. Per verificarlo, basta guardarsi attorno.

Esaurito il ruolo aggregativo dei partiti, che in qualche modo impastavano le espressioni individuali in forme comuni; dissoltasi ogni parvenza di umana simpatia, per la sensazione di autosufficienza prodotta da telefonini, internet ed evaporazione delle regole di comportamento; con i rapporti fra persone istigati più da ciò che divide che ispirati da ciò che accomuna, come dazio a superbia e a presunzione; le occasioni culturali rappresentano il solo luogo dove gli individui ritrovano le loro radici, riscoprono il senso delle loro molteplici identità, ristabiliscono e mantengono un tessuto comunitario.
Una pubblica amministrazione che non si proponesse questi traguardi nel proprio srotolarsi risulterebbe ritardata rispetto ai tempi.  Che vedono nella cultura una pedana sicura di crescita, quindi di sviluppo. Su tale versante, Rocca di Papa, nel febbraio scorso, ha realizzato per la prima volta un’opera lirica in concerto, l’Aida, la madre di tutte l’opere. Ingresso gratuito, successo, gradimento, risposta piena del pubblico, con fioccata in corso. L’amministrazione comunale, interessata con richiesta rifinita, ha negato moneta. È vero che s’era avuto un contributo dalla Provincia, ma un rinforzo avrebbe permesso: cambio di scene, costumi, rafforzamento orchestrale.
(Per un po’ di pratica) sappiamo che un bilancio non approvato impedisce comunque stanziamenti, ma sappiamo pure che nella stessa situazione e nello stesso settore della musica, a gennaio al circolo L’Osservatorio è stato promesso contributo per un’iniziativa di livello non paragonabile all’Aida. Ciò, con ogni sicurezza e senza invidia. Ma col rammarico di constatare come, ancora una volta, per la Cultura – quella autentica – ricorra disattenzione. Preferiamo credere a questa, di spiegazione. Altre sarebbero più mortificanti. Antipatia (o avversione) per chi aveva firmato la richiesta, a nome di Musicabum (fusione di due concetti: Cabum, villaggio del Latium Vetus da cui prese sviluppo Rocca di Papa, e Musica, valore alto, eterno, universale). Indifferenza (o avversione) per qualsiasi iniziativa di convincente validità e significatività. Se così fosse, non sapremmo da chi sperare cambio di marcia. Significherebbe esser regrediti al buio del 2000, quando, solo dopo nostro provocatorio intervento, in giunta si trovò spazio alla Cultura. Con Bruno Petrolati, intelligente (e navigato) nell’appoggiare chi, senza secondi-terzi fini, proponeva qualità.

velletri

 “Mal’aria”
(Legambiente - Circolo “La Spinosa”) - Venerdì 28 marzo il Circolo di Legambiente “La Spinosa” ha realizzato in Piazza Cairoli la manifestazione conclusiva della Campagna Nazionale “Mal’aria” che vuole sensibilizzare amministrazione comunale e cittadini sul problema dell’inquinamento dell’aria, quello acustico e più in generale sul problema del traffico, dei parcheggi e del centro storico di Velletri. La manifestazione è stata preceduta da una conferenza tenuta presso la sala della Biblioteca comunale “Tersenghi”, dove sono stati affrontati i temi succitati e durante la quale è stata annunciata la pubblicazione di un documento finale in cui verranno proposte alcune soluzioni alternative alla attuale allarmante situazione. Tale situazione è documentata nella relazione presentata in seguito al monitoraggio ambientale effettuato dalla Centralina mobile dell’Ufficio Tutela dell’Aria lo scorso anno dalla Provincia di Roma. “Riprendiamoci la strada!” è stata perciò una manifestazione di proposta alternativa: una piazza, una città più vivibile, più sana, a misura d’uomo e soprattutto di bambino. Ridare cioè ai giovani quegli spazi rubati da traffico, parcheggi, inquinamento e rumore, spazi che fino a qualche tempo fa erano di divertimento, di socialità e di gioco. E proprio sul gioco di strada (ispirati dal libro di Roberto Zaccagnini: “I giochi di strada a Velletri”) è stata imperniata la mattinata: campana, corsa coi sacchi, tiro alla fune, 1-2-3 stella, moscaceca, palla prigioniera, ecc.. Cinquecento circa gli alunni che si sono alternati nelle attività ludiche sotto gli occhi sorpresi, divertiti ed interessati di passanti e cittadini. Una piazza colorata da 1000 gessetti con i disegni più disparati e fantasiosi, quelli sulla pace ed un enorme cigno verde di Legambiente. Puzzle giganteschi e tridimensionali realizzati dall’insostituibile abilità dei ragazzi delle classi IV dell’Istituto d’Arte, coordinati dai professori Palladini ed Aragozzini. Tantissime le scuole che hanno aderito all’iniziativa: I Circolo (Marcelli e Colle Carciano), III Circolo (Colle Palazzo), IV Circolo (Materna M. Garibaldi e Novelli) e Scuola Elementare maestre Pie Venerini. Gli studenti del Liceo Classico Mancinelli hanno effettuato nella stessa mattinata un monitoraggio sul traffico nella zona sud della città, lavoro che verrà allegato al documento finale del Circolo “La Spinosa”. Doverosi i ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione ed alla sicurezza della stessa. Vogliamo perciò ricordare gli amici del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Velletri Armando Molinari e Mauro Allegri della ASL RM H ed il dirigente dott. Enzo Tesei che hanno messo a disposizione un’autoambulanza presente fino alla fine dell’iniziativa, il Comando dei Vigili Urbani ed il Commissariato della Polizia di Stato di Velletri. Ringraziamo inoltre Giovanna, Luisa, Raffaella e Viviana che ci hanno aiutato nello svolgimento e coordinamento di tutti i giochi di piazza, i “ludotecari” dell’Istituto d’Arte, “I Bonghisti” (la colonna sonora della Piazza) ed infine i cittadini, i commercianti e gli automobilisti che, pazientemente, hanno sopportato qualche ora di chiusura di Piazza Cairoli e forse hanno compreso, guardando centinaia di bambini sorridenti, che una città diversa è possibile!
 I NOSTRI PAESI - pagina 10

Sommario anno XII numero 4 - aprile 2003