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Sommario anno XII numero 5 - maggio 2003

 I NOSTRI PAESI - pagina 11
marino
La terapia del diabete nel 3° millennio
(Patrizio Tatti) - Il 18 aprile a Marino, ospite del Direttore della U.O. di Endocrinologia e Diabetologia, dr Patrizio Tatti, il dr. Lars Secrezione di insulina - persone non diabeticheKlinelke, noto scienziato e Direttore Medico di una importante Ditta che produce infusori insulinici, ha descritto lo stato attuale della terapia con tali strumenti ed ha presentato il probabile scenario di terapia per questo secolo, che probabilmente inizierà gia dal 2005-6.
Il simposio si è composto di 4 interventi. Ha aperto il dr. Tatti che ha presentato l’importante Ospite, ed ha sinteticamente illustrato in un quarto d’ora i principi di fisiopatologia della malattia necessari per comprendere il funzionamento dei microinfusori, chiarendo che attualmente questo strumento è l’unico in grado di riprodurre esattamente le modalità di secrezione del pancreas umano (si veda la tabella acclusa in figura).
Il dr. Tatti ha ricordato che la U.O. di Endocrinologia e Diabetologia della A.U.S.L. RMH è un centro di riferimento per la applicazione di microinfusori, ed ha un team dedicato composto da un medico, un infermiere professionale, uno psicologo ed un dietista.
Successivamente è intervenuto il dr. Krinelke, che non parla italiano, per cui la traduzione è stata effettuata in diretta dallo stesso dr. Tatti. L’ospite ha inizialmente descritto vantaggi e limiti del microinfusore, la logica di uso e la meccanica degli attuali strumenti. Successivamente il dr. Krinelke ha presentato una serie di dati sullo stato avanzato di realizzazione di un dispositivo che può leggere in real time la concentrazione di glucosio direttamente nel tessuto sottocutaneo, cioè nella zona direttamente in contatto con le cellule, con metodica che rileva le variazioni viscosimetriche, ed ha spiegato i vantaggi che questo tipo di monitoraggio dovrebbe avere rispetto al controllo della glicemia nel sangue. Inoltre il dr Klinelke ha presentato in anteprima i prototipi di alcuni misuratori delle glicemia non invasivi ed ha parlato realisticamente della possibilità di accoppiare questi strumenti che hanno altissima precisione e quindi non necessitano di taratura frequente, con le pompe di infusione. Dai dati che ha presentato sembrerebbe che la tecnologia di misurazione della glicemia e di erogazione di insulina siano ormai avanzatissime e che il principale problema restante sia quello di trovare un algoritmo (una formula matematica) in grado di indurre una infusione di insulina adeguata al livello glicemico individuato simultaneamente dal sensore. Tale operazione, in teoria semplice, è in realtà estremamente complessa se si pensa che oltre la secrezione di insulina ci sono molte altre interferenze sul valore glicemico che un algoritmo non può prevedere (ad esempio attività fisica, stress, alimentazione, farmaci, etc). Comunque il dr Krinelke ha spiegato che il problema verrà probabilmente risolto con l’uso di un sistema esperto, cioè un microcomputer in grado di accumulare “esperienza” in base alle risposte osservate nella singola persona. Il futuro del diabete tipo 1 (un tempo definito insulino-dipendente) stà quindi nell’uso di questi sistemi esperti che saranno però parzialmente aperti, cioè riceveranno di volta in volta dall’utente le informazioni necessarie per aggiustare la risposta, quali la intenzione di fare attività fisica, di fare un pasto leggero od abbondante e cosi via.
Ha poi parlato il dr. De Risio, psicologo clinico che lavora nella U.O. e che si stà occupando del problema psicologico delle persone diabetiche che vogliono usare l’infusore e che quindi debbono “ripensare la loro vita”, uscire dagli schemi di rigida osservanza delle prescrizioni mediche e che avranno quindi una migliore qualità di vita. Paradossalmente proprio queste persone che divengono protagoniste della malattia hanno bisogno di supporto per poter godere in pieno dei benefici e contemporaneamente proseguire nel regime di controlli necessari per una gestione ottimale dello strumento.
Infine il dr Chiapparini, product manager nel campo ha illustrato lo sviluppo tecnologico nel campo dei microinfusori, e la versatilità e potenza dei modelli più recenti.


monte porzio catone
Orchidee in centro 
(Giordano Criola) - Coltivare orchidee è, a torto, considerata una faccenda da esperti. In realtà si tratta di un piacevole hobby che può regalare soddisfazione anche  ai meno esperti. Ci si può avvicinare alla coltivazione di queste splendide piante, senza necessariamente dover disporre di una serra o di costose attrezzature. Moltissime orchidee, infatti, si prestano alla coltivazione in casa, senza portare via troppo tempo o risorse. La moltitudine di varietà coltivabili garantisce una scoperta continua di forme, colori e profumi e dà la possibilità di ritrovare quel legame con la natura, troppe volte dimenticato.
È con questo spirito che nei giorni che vanno dal 24 al 27 aprile, Monte Porzio ha proposto una delle sue numerose iniziative: “Orchidee in centro”. Questa manifestazione, arrivata all’ottava edizione, può fregiarsi del titolo di mostra intercontinentale, e anche se a dirlo sembra strano, è conosciuta in molte zone d’Europa e del mondo. La mostra è allestita lungo un percorso che si articola per tutto il centro storico del paese. Vi sono ben trenta punti in cui ci si può recare per ammirare questi coloratissimi fiori che arrivano da ogni parte del mondo. Non è affatto raro, infatti, notare orchidee provenienti dall’Ecuador, da Taiwan, dal Belgio e da molti altri paesi. Le cantine, di cui il centro storico abbonda, sono state quindi trasformate in una miriade di minuscoli “musei-bonsai”. In ognuna di esse, vi è una ditta (quasi tutte a conduzione famigliare) che mette in mostra i propri prodotti. Ve ne sono alcune veramente interessanti, con innumerevoli specie diverse, ma tra tutte, forse la più particolare, è quella della parigina Valerie Lavault: infatti non si tratta in questo caso di orchidee, ma di gioielli realizzati con oltre cinquanta specie di orchidee vere ricoperte in oro (24 carati).  La cosa che comunque colpisce di più, oltre ai numerosi e variopinti colori, è il profumo che pervade tutta la parte antica del paese, un profumo inebriante che rende ancora più gradevole la visita. Tra le numerose cantine visitabili, ci sono anche punti non dedicati alle orchidee: c’è da segnalare il laboratorio di ceramica e quello di scultura in terracotta realizzato dalla scuola elementare G. Carducci. Per concludere va fatto un elogio all’area delle “Poste Italiane”, dedicata ad un annullo speciale personalizzato per la mostra; indubbiamente gradito a tutti gli appassionati di filatelia.

Il fascino dell’orchidea
(Mauro Lodadio) - Chi non è mai stato incantato dal fiore dell’orchidea? Proprio la differenziazione di quest’ultimo, porta ad attirare la nostra attenzione. Pochi sanno che l’orchidea può trovarsi vicino a casa propria, ai bordi di una strada di campagna, nelle vicinanze di una spiaggia. Le orchidee del nostro paese non hanno nulla a che vedere con quelle tropicali, nello stesso tempo sono ugualmente colorate e affascinanti. D’altronde tutte le piante vanno apprezzate e rispettate.
La famiglia delle orchidee è molto numerosa: si possono contare circa 30.000 specie, sparse un po’ ovunque sulla Terra, negli ambienti più diversi: dal livello del mare sino a circa 4000 metri di altitudine, fanno eccezione solo le zone prettamente desertiche e quella artiche. Purtroppo sono piante estremamente specializzate, ovvero la loro esistenza è legata strettamente all’habitat. Un’alterazione rilevante dell’ambiente può significare l’estinzione per molte specie. Molte orchidee hanno bisogno di un particolare tipo di terreno, altre non vivono senza una determinata condizione di temperatura, di luce o di umidità. Alcune specie, inoltre, cadono in una sorta di letargo, ed hanno bisogno di un incendio delle erbe secche del suolo e un periodo di piogge per poter risvegliarsi e continuare la propria vita. La forza della natura…
Possiamo trovare, quindi, orchidee terrestri (nei boschi, nei prati, vicino alle paludi, ecc.), orchidee epifite (quelle che vivono ancorate agli alberi), orchidee del sottosuolo (quelle sotterranee). Il termine orchidea proviene dal greco “Orchis”, ovvero “testicoli”, usato per la prima volta da Teofrasto, ed è riferito ai due tubercoli radicali, presenti in molte piante di questa famiglia. La famiglia delle Orchidaceae è probabilmente la più grande, anche se l’uomo ha prodotto molti ibridi, che ha portato all’allargamento della stessa specie. I fiori di queste piante hanno colori molto vari: si va dal bianco puro fin quasi al nero, attraverso tutti i colori dello spettro. I colori meno comuni sono il blu ed il nero, quelli più comuni il bianco e il rosa con tutte le sue sfumature. Anche per il profumo, vi sono ampie variazioni: da fiori assolutamente inodori, a quelli delicatamente o fortemente profumati. Molte emanano anche degli odori sgradevoli. Nelle orchidee vi sono tre stami e tre pistilli che non sono separati, ma sono saldati a formare una struttura, detta colonna, tipica di questa famiglia ed assente in tutte le altre. Il frutto è una capsula che impiega da alcuni mesi a quasi un anno per maturare. I semi, trasportati dal vento, germinano e si sviluppano solo se vengono a contatto con un fungo microscopico in un ambiente adatto. Per quanto riguarda le dimensioni, le orchidee variano da pochi millimetri a diversi metri di altezza e del peso di una tonnellata. Alcune specie non possiedono foglie e la fotosintesi si svolge nelle radici molto sviluppate.  


xi comunità montana
 Fondi ai giovani per conoscere l’Europa
(Laura Frangini) - È ancora aperto l’invito della Comunità Montana per la partecipazione al bando europeo Youth (Gioventù), che finanzia scambi culturali di ragazzi fra i 15 e i 25 anni con i loro coetanei europei. Lo scambio può avvenire tra associazioni o singole persone, per ragioni di volontariato o di interesse culturale. L’importante è che, attraverso progetti comuni in campo ecologico, sportivo, artistico o sociale, fra i giovani delle diverse nazioni europee si instauri un confronto capace di  rafforzare il senso di appartenenza ad un unico organismo che è l’Europa unita. Sul sito www.gioventù.it, sono descritte dettagliatamente tutte le iniziative possibili e le relative scadenze per la presentazione delle domande.
Con uno stanziamento di 135 mila euro, l’XI Comunità Montana si è impegnata a contribuire al bando Youth, assegnando risorse integrative alle proposte che saranno accettate da Bruxsells, ma solo per i giovani residenti nei paesi del territorio montano (area Tuscolana e  prenestina, vd. elenco comuni sul  sito www.xicomunitamontana.lazio.it ).
Per accedere al contributo integrativo, i ragazzi interessati dovranno presentare agli uffici dell’Ente Montano di Rocca Priora, la lettera con cui la Comunità Europea avrà approvato il progetto presentato con il bando Youth. In questo modo avranno diritto automaticamente al contributo integrativo.
Per informazioni, telefonare allo 06 9470820 - Agenzia di Sviluppo XI Comunità Montana.


rocca priora
Colazione di Pasqua al bar Tuccio
(Nicola Pacini) - La colazione di Pasqua al bar Tuccio è ormai entrata nella tradizione. Sono anni che il simpatico Paolo offre ai cittadini, la domenica di Pasqua, torte, cornetti, ciambelloni, salame, pizzette, tutto gratis, lungo il marciapiedi di fronte al santuario della Madonna della Neve. Da questa Pasqua anche la confraternita di s. Antonio abate ha preso l’iniziativa di offrire la colazione ai cittadini, nella piazza antistante la parrocchia s. Maria Assunta. La cosa non disturba affatto Paolo Tuccio, che dice, anzi “sarei contento che tutti i bar di Rocca Priora facessero altrettanto”. Noi siamo stati i primi a iniziare questa tradizione e ci auguriamo che questo aiuti il nostro paese ad un rilancio turistico. La centenaria confraternita di s. Antonio abate, con il camerlengo storico Ernesto Ulisse e il presidente Franco Martini è molto amata dai roccaprioresi, non soltanto per la festa del Santo che organizza ogni anno con grande seguito, ma anche per le molte iniziative sociali che riesce a portare avanti, grazie al contributo di tutti i confratelli.
 I NOSTRI PAESI - pagina 11

Sommario anno XII numero 5 - maggio 2003