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Sommario anno XII numero 9 - settembre 2003

 I NOSTRI PAESI - pagina 5
monte compatri
A Borgo Missori  il Palio dell’Assunta
(Tarquinio Minotti) - Anche quest’anno dopo la suggestiva rievocazione storica dell’elevazione a principato di Monte Compatri (1613), e della presa di possesso dello stesso, da parte del cardinal Scipione Borghese, tenutasi il 10 agosto scorso, i borghi si sono dati “battaglia”,  una battaglia simbolica iniziata il giorno seguente e continuata di giorno in giorno con sfide tra i loro rappresentanti.
Novità simpatica è stata il far disputare le varie sfide, consistenti in giochi popolari, tipo: tiro alla fune, braccio di ferro, corsa dei sacchi etc., ai bambini dei borghi che con la loro spontaneità e la carica di allegria hanno saputo contagiare il pubblico delle diverse tifoserie.
Tutto si è concluso nel pomeriggio del 15 agosto, quando, dopo la sfilata del corteo storico per le vie del paese (mai la partecipazione di figuranti è stata cosi numerosa) si sono affrontati per la sfida finale gli arcieri di Borgo Le Prata, Borgo Ghetto, Borgo Pantano, Borgo San Michele e Borgo Missori.
Davanti a S.E. cardinal Scipione Borghese, ai nobili, alle autorità di tutti i borghi, comodamente assise su di un palco, e al popolo minuto, assiepato ai bordi della piazza, sono sfilati i cinque arcieri prescelti.
Ad ognuno una possibilità.
La sagoma scura di un’armatura con un piccolo cerchio all’altezza del cuore, era pronta a ricevere il colpo.
Man mano che gli arcieri prendevano posto e si preparavano al tiro, un silenzio assoluto scendeva su Piazza Marco Mastrofini poi, scoccato il dardo, un boato di delusione per una parte, e di gioia per l’altra, rompeva il momento di tensione.
Un copione che si è ripetuto finché non è toccato al rappresentante di Borgo Missori, Claudio Bassani, che al primo colpo, eventualità che non si era mai verificata da che esiste la Sfida, colpiva il cuore del bersaglio.
Le grida, prima incredule poi entusiaste degli appartenenti al borgo riempivano la piazza, mentre, mogi mogi, gli altri arcieri seguivano in silenzio il Boia verso la condanna. Quattro botti da mille litri, colme d’acqua, attendevano per una punizione esemplare i quattro arcieri sconfitti.
Al suono delle trombe il Boia, abbassando una leva, eseguiva la condanna.
I quattro malcapitati, tra le risa della folla, finivano in ammollo.
La manifestazione si chiudeva con una sfilata tra la folla dei figuranti mentre l’arciere di Borgo Missori veniva portato in trionfo dalla sua gente.

 I NOSTRI PAESI - pagina 5

Sommario anno XII numero 9 - settembre 2003