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compatri
A
Borgo Missori il Palio
dell’Assunta
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(Tarquinio Minotti) -
Anche quest’anno dopo la suggestiva rievocazione storica
dell’elevazione a principato di Monte Compatri (1613), e della
presa di possesso dello stesso, da parte del cardinal Scipione
Borghese, tenutasi il 10 agosto scorso, i borghi si sono dati
“battaglia”, una
battaglia simbolica iniziata il giorno seguente e continuata di
giorno in giorno con sfide tra i loro rappresentanti.
Novità simpatica è stata il far disputare le varie sfide, consistenti
in giochi popolari, tipo: tiro alla fune, braccio di ferro, corsa
dei sacchi etc., ai bambini dei borghi che con la loro spontaneità
e la carica di allegria hanno saputo contagiare il pubblico delle
diverse tifoserie.
Tutto si è concluso nel pomeriggio del 15 agosto, quando, dopo la
sfilata del corteo storico per le vie del paese (mai la
partecipazione di figuranti è stata cosi numerosa) si sono
affrontati per la sfida finale gli arcieri di Borgo Le Prata, Borgo
Ghetto, Borgo Pantano, Borgo San Michele e Borgo Missori.
Davanti a S.E. cardinal Scipione Borghese, ai nobili, alle autorità di
tutti i borghi, comodamente assise su di un palco, e al popolo
minuto, assiepato ai bordi della piazza, sono sfilati i cinque
arcieri prescelti.
Ad ognuno una possibilità.
La sagoma scura di un’armatura con un piccolo cerchio all’altezza del
cuore, era pronta a ricevere il colpo.
Man mano che gli arcieri prendevano posto e si preparavano al tiro, un
silenzio assoluto scendeva su Piazza Marco Mastrofini poi, scoccato
il dardo, un boato di delusione per una parte, e di gioia per
l’altra, rompeva il momento di tensione.
Un copione che si è ripetuto finché non è toccato al rappresentante di
Borgo Missori, Claudio Bassani, che al primo colpo, eventualità che
non si era mai verificata da che esiste la Sfida, colpiva il cuore
del bersaglio.
Le grida, prima incredule poi entusiaste degli appartenenti al borgo
riempivano la piazza, mentre, mogi mogi, gli altri arcieri seguivano
in silenzio il Boia verso la condanna. Quattro botti da mille litri,
colme d’acqua, attendevano per una punizione esemplare i quattro
arcieri sconfitti.
Al suono delle trombe il Boia, abbassando una leva, eseguiva la condanna.
I quattro malcapitati, tra le risa della folla, finivano in ammollo.
La manifestazione si chiudeva con una sfilata tra la folla dei figuranti
mentre l’arciere di Borgo Missori veniva portato in trionfo dalla
sua gente. |
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