Notizie in... Controluce Notizie in... Controluce
 Versione digitale del mensile di cultura e attualità dei Castelli Romani e Prenestini

sei il visitatore n.

 

home | indice giornali | estratti | info | agenda | cont@tti | cerca nel sito | pubblicità

 

Sommario anno XII numero 9 - settembre 2003

 I NOSTRI PAESI - pagina 6
monte compatri
Gli alberi ornamentali
(Daniele Ciuffa) - Con il gran caldo di questi giorni, molto spesso, abbiamo trovato un po’ d’ombra sotto qualche albero. Pochi di noi, Piazza Garibaldi e piazza M. Mastrofiniperò, si sono mai chiesti che albero fosse. Per questo motivo penso che sia interessante fare una passeggiata per il nostro paese e imparare a riconoscere le specie d’alberi piantati dal nostro comune per ornamentazione e fornire, per ognuna di esse, qualche notizia curiosa.

Le specie arboree ornamentali più frequentemente utilizzate sono il leccio (Quercus ilex), il platano (Platanus hispanica), la robinia (Robinia pseudoacacia), il tiglio (Tilia sp.), il frassino (Fraxinus sp.), l’ippocastano (Aesculus hippocastanum), il ligustro (Ligustrum vulgare), l’albero di Giuda (Cercis siliquastrum) ed il pino (Pinus pinea).
Il leccio è un albero della famiglia delle querce ed è una pianta estremamente longeva, alta fino a 25 metri con chioma sempreverde. Il tronco presenta una scorza finemente screpolata. Le foglie sono coriacee e la loro forma è molto varia, in ogni caso sono più scure nella pagina superiore e più chiare in quella inferiore. È una tipica specie del bacino del Mediterraneo. In antichità, infatti, esistevano foreste molto estese di lecci lungo le coste. È utilizzato soltanto come pianta ornamentale a causa del suo legno molto duro e difficile da lavorare. Le ghiande, tuttavia, sono molto gradite ai suini, alle cui carni danno un sapore particolare e gustoso.
Questa specie è principalmente presente in Piazzale Busnago con esemplari piuttosto giovani. Altri esemplari, di notevoli dimensioni, sono presenti in Piazza Marco Mastrofini ed in Piazza della Repubblica (Belvedere).
Il platano può raggiungere i 40 metri di altezza. Il tronco presenta una scorza molto liscia con una desquamazione in larghe placche grigiastre che lasciano vedere la giovane scorza bianca. Le foglie sono relativamente grandi e presentano 3 o 5 lobi. I frutti, piccoli e duri, muniti di appendici pelose che ne favoriscono il trasporto a opera del vento, sono riuniti in gran numero a formare delle infruttescenze sferiche pendenti. Questa specie si è formata in Europa intorno alla metà del Seicento per ibridazione fra il platano occidentale e quello orientale. È spesso utilizzato nelle alberature stradali poiché è molto resistente all’inquinamento e presenta un tronco dritto e chioma ariosa. Il suo legno, non molto pregiato, è utilizzato per mobili, utensili e compensati.
Piazza della RepubblicaEsemplari di grandi dimensioni sono presenti nel parcheggio di Piazzale Busnago e lungo Via Leandro Ciuffa.
La robinia, detta anche falsa acacia, è un albero che può arrivare fino a 25 metri di altezza. Il tronco presenta una scorza grigiastra con solchi verticali sinuosi e profondi. La parte alta del tronco e i rami possiedono delle spine utili come difesa dai predatori. Le foglie sono composte da 13-15 foglioline. I fiori, profumati, possono essere bianchi, giallognoli, rosa o rossi, riuniti in lunghi grappoli pendenti, sono molto ricercati dalle api e danno un ottimo miele. Questa specie è originaria degli Stati Uniti centro-orientali, ma è stata introdotta a Parigi nel 1601 da Jean Robin nell’orto botanico del re di Francia ed è stata descritta e battezzata da Linneo nel 1753. Fino all’ultimo ventennio dell’Ottocento è stata esclusivamente una pianta da giardino ed è stato l’albero preferito da Alessandro Manzoni, ma con la costruzione delle ferrovie nella Pianura Padana, è stata utilizzata per consolidare gli argini franosi. Da questo momento in poi si è espansa in tutta Italia. Fornisce un ottimo legno da carbone, da costruzione e per l’alimentazione del bestiame.
Nel nostro paese ci sono molti esemplari di questa specie, tuttavia quelli più belli, che presentano un tronco contorto, si trovano in Via Chiarelli, vicino Piazza Manfredo Fanti.
Esistono varie specie di tiglio molto simili e che spesso si ibridano fra loro. Possono raggiungere i 30 metri di altezza ed il tronco è dritto e la scorza in alcune specie può essere profondamente solcata. Le foglie sono generalmente seghettate al margine con la pagina superiore più scura di quella inferiore ed entrambe possono essere con o senza peli. I fiori sono profumati e giallognoli e sono utilizzati per fare infusi e decotti e sono ricercati dall’industria dei profumi. Tutte le specie sono originarie dell’Europa sud-orientale e del Caucaso. Nell’antichità si attribuivano a questa pianta poteri magici, come la capacità di tener lontani streghe e spiriti maligni. Sono molto utilizzate nelle alberature stradali per la loro notevole resistenza all’inquinamento e alla siccità. Alcuni alberi di questa specie sono presenti nei Viali Cavour e Busnago e un esemplare, insieme ad una robinia, è presente nei pressi della chiesa di S. Michele.
Anche per il frassino esistono diverse specie che possono arrivare ad una altezza di 25 metri. Il tronco è diritto con una scorza chiara con molti solchi. I fiori sbocciano prima delle foglie e, anche se sono di piccole dimensioni, il loro colore rosso è molto evidente. Anche questa è una specie originaria del Caucaso. Il suo legno è molto duro, compatto ed elastico. Queste proprietà d’altra parte erano gia note ai greci che utilizzavano il suo legno per la fabbricazione di armi, aste e lance.
Alcuni esemplari di questa specie sono presenti solo in Viale Cavour.
L’ippocastano, chiamato anche castagno d’India, può raggiungere i 30 metri di altezza. Le foglie sono composte da 5 o 7 segmenti. I fiori sono eleganti pannocchie piramidali erette, lunghe fino a 30 cm. Il frutto è simile ad una castagna con aculei poco pungenti ed è detto castagna d’India o castagna amara a causa del suo sgradevole sapore. È una specie originaria della Penisola Balcanica. Un tempo i semi venivano usati come detersivo, come vasocostrittore, nella cura delle emorroidi e come mangime per gli animali.
Si possono notare alcuni alberi di questa specie lungo Via Maremmana II nei pressi dell’incrocio con Via Antonio Rosmini.
Il ligustro è un albero sempreverde che può raggiungere i 15 metri di altezza. Le foglie sono coriacee e verde scuro. I fiori sono bianchi. I frutti sono piccole bacche scure di cui gli uccelli sono ghiotti. È una tipica pianta mediterranea. Dai frutti si ricavano inchiostri e tinture. Offre un buon legname per la lavorazione e con le sue foglie si possono fare vari infusi e decotti.
Questa specie decora Piazza Marco Mastrofini.
L’albero di Giuda raggiunge gli 8 metri di altezza. Il tronco obliquo e sinuoso è rivestito da una scorza rugosa. I fiori sono di color rosa e in parte si sviluppano direttamente sul tronco. Il frutto è un legume allungato. È una tipica specie del bacino del Mediterraneo ed è utilizzato esclusivamente per l’arredo urbano visto la sua spettacolare fioritura. È così chiamato perché si tramanda che Giuda diede a Gesù il bacio del tradimento sotto questo albero.
Alcuni esemplari sono presenti in Piazza Marco Mastrofini insieme ai ligustri, ma senza rispettare alcuna regola estetica.
Infine il pino è un albero alto fino a 25 metri. Presenta una caratteristica chioma ad ombrello. Il tronco è diritto con una scorza grigia solcata in placche. È una tipica specie mediterranea. In antichità, oltre ad essere sfruttato per la resina e per il legname, era utilizzato anche per la produzione dei pinoli che, assieme alle castagne, costituivano la base essenziale dell’alimentazione.
Si possono notare due grandi esemplari in Piazza Garibaldi.
In conclusione si può affermare che a Montecompatri ci sono diverse specie di alberi ornamentali, tuttavia, c’è ancora molto da migliorare. Innanzitutto risulta sgradevole la presenza di specie arboree diverse nello stesso luogo senza un motivo decorativo. Ad esempio in Piazza Marco Mastrofini ci sono ligustri, alberi di Giuda ed un leccio e in Piazzale Busnago, anche se la specie predominante è il leccio, in prossimità del parcheggio sono stati piantati anche platani e tigli. Inoltre ci sono ancora molte zone del paese in uno stato di degrado, come ad esempio la parte sotto Belvedere e sotto Viale Cavour. In ogni caso, la speranza è che alcuni di questi alberi possano vivere ancora a lungo e diventare così degli alberi monumentali in modo da essere una nuova attrattiva per i turisti.
 I NOSTRI PAESI - pagina 6

Sommario anno XII numero 9 - settembre 2003