La
risposta della gente civile
(Luca Marcantonio) - Una sola cosa ha lasciato di buono
l’attentato di Nassiriya, ed è la grande manifestazione di affetto che
la gente ha dimostrato verso le vittime e le istituzioni. In un momento
storico come questo, dove ogni giorno dagli stadi alla strada le
manifestazioni di violenza e di mancanza di rispetto nei confronti delle
forze dell’ordine sono ormai frequentissime, i cittadini hanno dato un
segnale silenzioso ma assordante e potente nel suo significato. Mai si era
vista una tale concentrazione di gente comune a rendere omaggio ai caduti
della Patria. Nemmeno in occasione delle partite della Nazionale si sono
viste tante bandiere alle finestre. Stavolta la gente si è sentita
colpita ed ha voluto idealmente unirsi sia tra di loro che idealmente con
le vittime e i loro parenti. Purtroppo anche in questo caso qualche
politico ha voluto ammazzare due volte i nostri angeli della pace con
affermazioni ai limiti della decenza, ma per fortuna la consistenza
numerica di costoro è stata schiacciata senza pietà dalle folle
oceaniche che hanno voluto rendere omaggio alle vittime partecipando
compostamente alle varie fasi della celebrazione degli onori. Da Piazza
Venezia ai funerali, un cordone di cittadini italiani si è stretto
intorno a chi si è sacrificato per gli ideali più nobili del genere
umano, la pace e la libertà. La speranza è che ora tutto questo non
venga dimenticato, che le famiglie delle vittime non rimangano sole, che
il sacrificio dei nostri uomini non sia stato vano, che la gente comune si
comporti ogni giorno con la stessa dignità, unità e grande senso civico
dimostrati in questa occasione, perché sarebbe il modo migliore di
rendere onore a chi, per questi ideali, ha perso la vita.
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