grottaferrata
S.
Nilo e i suoi tempi - L’incontro delle culture nel mondo dell’anno
mille
(Claudio Comandini)
1. Il monaco e l’imperatore
A S. Maria all’Abbazia
di S.Nilo a Grottaferrata, nella cappella Farnese, un affresco del
Domenichino ricorda l’incontro dell’eremita Nilo (ca. 910–1004) con
l’imperatore dell’anno Mille, il tedesco Ottone III (980-1002). Siamo
a Serperi, la fortezza di Gaeta sui colli, un esercito è fermo, alta una
bandiera con l’aquila a due teste occupa lo spazio centrale della scena.
Il pittore si è ritratto fra i soldati, vicino al centro: con una larga
camicia verde, in una mano degli attrezzi, un braccio appoggiato al
destriero dell’imperatore, il viso rivolto all’evento che si svolge:
un giovane barbuto reclina il capo incoronato verso un anziano monaco, che
indossa una tunica più azzurra del cielo, su cui si eleva una croce
dorata. Dalla parte opposta, uno stalliere scalzo tenta di domare un
cavallo bianco, guardato con timore da una giovane donna. Il quadro offre
una situazione piuttosto composita, come a significare che l’abbraccio
di S. Nilo e Ottone III appartiene ad un lungo cammino, carico di tensioni
interne, che attraversa epoche e civiltà diverse. Mentre una guerra è in
corso a Roma, un anziano asceta greco con fama di taumaturgo si abbraccia
con il giovane imperatore tedesco che voleva Roma capitale: la scena
suscita stupore, come nel viso del soldato che poggia la mano sulla spalla
del pittore.
Ci sono due dettagli
dell’affresco la cui messa a fuoco può fornirci la definizione di
alcuni contesti. Il primo riguarda l’araldica: l’aquila a due teste
nera su sfondo rosso rappresenta, nel periodo di cui l’affresco intende
offrire testimonianza, lo stemma dell’Impero Bizantino, l’Impero
Romano d’Oriente, cristiano già dalla fondazione operata da Costantino
nel 313, mentre il Sacro Romano Impero, che recupera l’occidente
cristiano all’impero romano, prima nell’800 con il re franco Carlo
Magno e poi nel 966 con il re sassone Ottone I, ha come stemma l’aquila
ad una sola testa, comunque nera su sfondo rosso; su un altro livello, il
refuso ci ricorda che l’aspetto decisivo sia di Ottone, figlio di
un’imperatrice bizantina, sia di Nilo, monaco basiliano, è quello
orientale: ambedue sono una eredità di Bisanzio, quasi un suo dono al
mondo latino. Il secondo dettaglio riguarda l’atto con cui
l’imperatore abbraccia il monaco, con un attestato d’unione fra il
potere dell’impero e la potenza della fede, unione che proprio con
Ottone tocca il suo apice, pur conoscendo la rovina. Ora, quello che è
ritratto è l’attimo sospeso sul bacio, sua condizione, ma non la sua
realizzazione: esistono, per quanto siano recriminabili, baci che non sono
mai stati dati, desideri non espressi e promesse non realizzate: il
fallimento della renovatio romanorum di Ottone in qualche modo
testimonia che il suo bacio portava la promessa di un’incontro fra
culture che probabilmente non seppe avvenire nelle condizioni in cui si
era posto. Incontro che rimane sospeso nel possibile, realizzabile così
come lo sono tutti gli atti mancati che continuano ad esercitare
un’ispirazione: lo stesso Domenichino, ne ha dato una traccia nel segno
del suo stile eclettico e pronunciato in un’epoca che è altrettanto
lontana da noi quanto lui lo era dall’episodio dipinto.
Ora, il tempo del
medioevo non è scandito dal calcolo dei secondi, ma dai rintocchi dei
campanili, che diffondono anche le notizie d’interesse politico e
collettivo, come le nozze dell’erede al trono e l’invasione di una
popolazione straniera. Gerberto d’Aurillac, pontefice nell’anno Mille
come Silvestro II, che in Spagna studia presso arabi ed ebrei, è anche il
progettista di un orologio ad acqua, in cui il calcolo algebrico non è
funzionale ad una costruzione di ingranaggi meccanici ma alla presenza di
un flusso già dato; così gli eventi si svolgono seguendo scansioni
lente, continuità millenarie, che coinvolgono come correnti che
s’incontrano o si ignorano differenti gruppi di civiltà.
Non è agevole
ricostruire fasi e articolazioni dei rapporti che Bisanzio, Roma,
l’Europa e l’Islam intrattengono intorno all’anno Mille: ognuna
delle diverse storie, così come ci sono state trasmesse, sembra volere
escludere l’altra. Ogni storia ha preteso la sua assolutezza
ideologica e si è costruita nell’esclusione intenzionale sia delle
altre storie, sia di quanto della propria storia si nascondeva,
stabilendo le condizioni di realtà che giustificassero la propria teoria:
ogni cultura guarda alla sua storia attraverso una lente, comunque
deformandola.
Verificare le condizioni
di realtà e interrogare le teorie, è in qualche modo “pulire le
lenti”, provandole in diverse prospettive, tenendo presente eventi e
durate, con tutte le esigenze di completezza e le inevitabili parzialità
che si dovrà sopportare. Gli storici possono mettere a fuoco ciò che
accade in modi diversi fra loro, senza contraddirsi reciprocamente.
Gregorovius osserva che la Chiesa di Roma costruisce la sua fortuna sulle
rovine dell’Impero Romano, proprio con il concorso dei popoli del nord
che ne avevano determinato la caduta. Ostrogosky ricorda che il Sacro
Romano Impero si forma a spese dell’universalismo statale bizantino, così
come il patriarcato di Costantinopoli trova la sua indipendenza a spese
dell’universalismo cattolico. Pirenne consiglia di mantenere sempre
l’attenzione sul ruolo centrale che Costantinopoli svolge nelle
dinamiche storiche di lungo periodo, e di non sottovalutare l’importante
stimolo fornito dall’espansione del mondo arabo sullo sviluppo
dell’occidente europeo: “senza Maometto, Carlo Magno sarebbe stato
inconcepibile”.
A maggior ragione, senza
l’azione combinata dei diversi fattori storici non sarebbe stata
concepibile la vicenda di S. Nilo, che seppur si muova in riferimento
all’esclusivo luogo interiore della fede, non può prescindere
dall’influenza dei suoi tempi. Anche la stessa fede è, nelle sue
manifestazioni concrete, un fenomeno storicamente condizionato, cui
strumenti e credenze hanno un inizio ed una fine, prende forma e lascia
tracce in luoghi concreti e fisici, come l’ultima grande Abbazia che S.
Nilo fonda a Grottaferrata, e tutte le altre che segnano il suo cammino.
In ogni luogo inoltre accade che le cosidette “storie locali” si
risolvono in ultima analisi come il momento in cui si rende evidente
l’azione di una cosiddetta “storia universale”, dove interagiscono
diversi processi, a volte lontani fra loro, a volte nascosti, che
acquisiscono concretezza in localizzazioni specifiche. La storia non è
scritta solo sui libri, e le tracce che lascia nei luoghi dove viviamo
sono le più influenti, quanto le più difficili da cogliere.
2. Uomini ed eventi al
tempo della nascita di S. Nilo
Intorno al 910
nell’attuale Germania, i territori orientali dell’impero carolingio,
con la morte dell’imperatore Ludovico il Fanciullo, figlio di Arnolfo di
Carinzia, viene ad estinguersi la dinastia carolingia. Diviene re il duca
di Franconia Corrado I, che continua le lotte contro i feudatari ribelli e
le tribù turco-mongole degli Ungari, che verranno poi sconfitti dal suo
successore Enrico I l’Uccellatore, fondatore della dinastia di Sassonia,
sostenitore del clero cristiano. Il territorio dei Sassoni, fuori dai
confini dell’impero romano, era stato conquistato e forzatamente
cristianizzato da Carlo Magno, introducendo ampli privilegi per i
convertiti.
Intorno al 910 in
Provenza Berta di Lotaringia, figlia del carolingio Lotario II e della sua
concubina Gualdraga, ha sposato Teobaldo di Arles, da cui è nato Ugo di
Provenza; rimasta vedova, sposa Adalberto II di Toscana, da cui nasce
Guido da Toscana; suo rivale è Berengario I duca del Friuli, che nel 905
diventa Re d’Italia dopo la sconfitta dell’imperatore Ludovico III il
cieco, protetto di Berta, e nel 915 è incoronato imperatore da papa
Giovanni X, ed alla è fine vinto da Rodolfo II di Borgogna. Figli di
Berta, e mariti della senatrice romana Marozia, sono Guido, avversario di
Giovanni X, e Ugo, consigliere di Ludovico III, che diviene Re d’Italia
sconfiggendo Rodolfo II, ed è pretendente imperiale.
Il Re di Francia Carlo
il Semplice, nipote di Carlo il Calvo, nella sua politica di unificazione
della zona occidentale dell’ex impero carolingio, offre a Rollone, re
dei Normanni, inizialmente chiamati Vichingi, popolazione nomade e
guerriera della Scandinavia, un territorio sotto il corso inferiore della
Senna, che verrà chiamato Normandia.
I Normanni sono stati
convertiti al cristianesimo da Anastasio III, immediato successore
dell’autoritario pontefice Sergio III.
In Borgogna presso Cluny
viene fondato da Guglielmo il pio duca d’Aquitana un monastero, affidato
alle cure di S. Bernone, da cui partirà un movimento che coinvolgerà
l’ordine benedettino in una vasta opera di riforma, con cui tende a
sottrarre i monasteri dal controllo politico e dallo sfruttamento
finanziario dei sovrani, predicando l’amore fraterno, il disprezzo della
proprietà personale, e il culto liturgico.
(continua)
frascati-grottaferrata-monte
porzio catone
Consistenti
finanziamenti dalla Provincia
(Massimo Silvi) - La Provincia di Roma con grande tempismo
ha approvato il Bilancio Preventivo 2004, durante il Consiglio Provinciale
dello scorso 23 dicembre. Viabilità, edilizia scolastica, impianti
sportivi e nuovi parcheggi sono alcuni dei “doni” che Frascati,
Grottaferrata e Monte Porzio Catone hanno trovato sotto l’albero, grazie
anche all’approvazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche.
Nel dettaglio, per
Frascati gli interventi riguarderanno gli istituti scolastici “Buonarroti”,
“E. Fermi”, “Maffeo Pantaloni” con l’abbattimento delle barriere
architettoniche e la ristrutturazione dei locali. Ingenti anche le somme
stanziate per la viabilità dalla Provincia di Roma e destinate ai lavori
di pavimentazione, illuminazione, riattivazione dei presidi idrici,
costruzione di marciapiedi e rotatorie secondo la nuova normativa europea.
Tra le strade interessate via Tuscolana, la Frascati-Colonna e via dei Salé;
al centro di una serie di interventi sulla pavimentazione anche le vie
periferiche di Cisternole, Colle Mattia e Don Bosco. Di notevole
importanza inoltre i finanziamenti destinati alla realizzazione di un
nuovo parcheggio nella zona di Tor Vergata, quelli per il completamento
del restauro del Parco dell’Ombrellino e per la ristrutturazione di
Villa Torlonia.
Per il comune di
Grottaferrata sono stati individuati fondi per la ristrutturazione delle
aule del Liceo scientifico “Touschek” e per la progettazione di un
nuovo edificio scolastico. Lavori di pavimentazione e illuminazione
riguarderanno via Anagnina, via Maremmana e alcune strade periferiche come
via Vecchia Velletri.
marino-ciampino
Corsi
teorico-pratici
(Daniela Scaramella) - L’IstitutoStatale d’Arte P.
Mercuri di Marino-Ciampino, in considerazione del notevole successo e
della partecipazione ai corsi pomeridiani dei progetti: Restauro ligneo,
Restauro ceramica, Percorso nelle ceramiche antiche: il raku, Stampa su
tessuto,attivati nell’anno scolastico 2002-2003, propone per l’anno
scolastico 2003-2004 i corsi pomeridiani dei seguenti progetti:
Espressione nella
pittura
(corso di pittura a olio
su tela)
sede Marino
Percorso nelle antiche
ceramiche: il bucchero degli Etruschi
(corso di restauro
ceramico e produzione del bucchero)
sede Ciampino
Restauro ligneo
(restauro di manufatti
antichi in legno)
sede Marino
Stampa su tessuto
(tecnica di stampa
serigrafica su tessuto)
sede Ciampino
Stucchi e decorazione
(modanatura e produzione
di stucchi artistici)
sede Marino
Ciascun corso prevede un
contributo di € 20,00+8,10.
Sedi:
Marino - C.soVittoria Colonna n° 53 e Ciampino - Via Romana n°
11/13
Per
informazioni rivolgersi ai seguenti numeri :
Tel. n°
9387142 – Fax n° 9367070 e chiedere
della prof.ssa D’Orazio.
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