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Sommario anno XIII numero 3 - marzo 2004

 COSTUME

Ti conosco, mascherina
(Silvia Cutuli) - Le apparenze spesso ingannano e cosa è più ingannevole del travestimento? Se oggi l’idea della maschera rimanda al gioco per eccellenza che è il Carnevale, nell’antichità era invece l’unica possibilità in certi casi, per rovesciare i ruoli  della rigida società del tempo. Celando dietro una maschera la propria identità, ognuno aveva la possibilità di comportarsi come meglio credeva e, soprattutto come non avrebbe mai avuto il coraggio di comportarsi a viso scoperto. Immaginiamo di gettare simbolicamente giù la maschera, cercando di svelare origini e ragioni dell’arte del travestimento. Ricordiamo innanzitutto che la maschera è uno degli elementi caratteristici ed indispensabili nel costume degli attori, con cui si sottolinea la personalità e il carattere del personaggio messo in scena. Proprio il teatro, o meglio la commedia dell’arte fiorita in Italia nel XVI secolo, diede vita ad alcuni dei personaggi per eccellenza della tradizione carnevalesca. Arlecchino, Pulcinella, Brighella erano in origine servitori, alcuni furbi altri sciocchi, messi in scena nelle rappresentazioni della “beffa del servo”, una sorta di rivincita dell’umile sul padrone, attinta dalla fantasia popolare. Allo stesso modo vennero ideati i soggetti “anziani”, ossia Pantalone e Dottor Balanzone, nonché il Capitan meglio noto come Capitan Spaventa, Spezzaferro e Spaccamonte.
La città italiana in cui l’uso della maschera ha origini più antiche, è Venezia. Se nel periodo di Carnevale, il travestimento bizzarro e buffo, era un mezzo per trasgredire a tutte le regole sociali, nei mesi restanti la maschera era elemento di protezione per giocatori d’azzardo o patrizi poveri che chiedevano l’elemosina agli angoli della strada. Si sviluppò un vero e proprio commercio di maschere, tanto che i maschereri si specializzarono nella loro fabbricazione, sin dal 1400. Questi artigiani avevano validi aiutanti, i targheri, che imprimevano sopra lo stucco volti dipinti con grande cura dei particolari.
Il Carnevale ha conservato fino ad oggi la magia di coinvolgere tutti in un gioco appassionante, quello di interpretare la realtà attraverso il suo mascheramento, come dire arrivare alla verità, passando per la finzione.

 COSTUME

Sommario anno XIII numero 3 - marzo 2004