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Sommario anno XIII numero 8 - agosto 2004

 COSTUME E ATTUALITÀ

Ripopolamento del camoscio d’Abruzzo
(Armando Guidoni) - Una decina di anni fa, tre esemplari di camoscio d’Abruzzo - due femmine ed un maschio - furono trasferiti dalle aree del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise al famoso Zoo di Monaco di Baviera. Ciò serviva per tentare di avviare un programma per la dislocazione geografica del camoscio d’Abruzzo,
Per riuscire a conservare in un’area non d’origine i tre esemplari, i responsabili dello Zoo realizzarono una grande area dedicata. Nel corso di questi anni il nucleo originario si è riprodotto, fino a generare una piccola popolazione in terra di Germania. Ora, lo Zoo ha accettato, anche perché esisteva un accordo tra le due istituzioni, di ritrasfere in Abruzzo tre esemplari donandoli al Parco Regionale del Sirente-Velino nella istituenda area faunistica di Rovere. L’operazione ha ottenuto un completo successo in quanto i tre esemplari di camoscio, tornati in Abruzzo, ricolonizzeranno un’area importante per la conservazione della specie.
“Questa entusiasmante operazione - dichiara il direttore del Parco Aldo Di Benedetto - è stata inserita in un programma più generale di potenziamento delle popolazioni del prezioso e raro Camoscio d’Abruzzo, a cui seguiranno altre azioni che interessano diverse aree protette dell’Appennino centrale tra cui il Parco Nazionale della Maiella, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco Nazionale dei Sibillini, la Riserva Naturale del Monte Velino”. “Lo scopo del programma - aggiunge il direttore - è quello di ampliare l’areale del Camoscio trasferendo, nel tempo, piccoli nuclei nelle zone dove la specie è vissuta fino a qualche secolo fa. Inoltre - continua il direttore - con queste operazioni  si vuole  rinforzare la variabilità genetica della specie attraverso un rimescolamento dei patrimoni per dare maggiori garanzie alla strategia di conservazione”.

 COSTUME E ATTUALITÀ

Sommario anno XIII numero 8 - agosto 2004