genazzano
Una strada anche per il Cesanese
(Luca Ceccarelli) - Un bollettino del 1825 descrive così il
Cesanese: «Cesanese, atto a produrre un vino generosissimo, con acini
sferoidi, azzurri nerastri». Su un sito enologico abbiamo trovato definita
in questi termini l’uva da cui si trae questa varietà vinicola: «Ha foglia
di grandi dimensioni, pentagonale, trilobata e a volte quinquelobata;
grappolo medio, cilindrico-conico, anche alato, mediamente compatto; acino
medio, ovale o sub-ovale, con buccia consistente, spessa, di colore
nero-violaceo, ricoperta di abbondante pruina. La produttività è
abbondante e mediamente costante; predilige forme di allevamento di media
espansione con potatura media o corta. Ha difficoltà di maturazione a
quote piuttosto elevate o in zone poco esposte». Da questa uva, che può
essere integrata con una parte di uva bianca, a seconda dell’acidità che
si vuol conferire al vino, si ricava un rosso dal gusto morbido e rotondo,
particolarmente indicato per le specialità di carne, e per i formaggi di
pecora (ma se ne producono anche delle varietà spumanti e altre più dolci,
da dessert). I vitigni da cui si ricava il Cesanese sono diffusi nella
zona dell’orvietano in Umbria e in molteplici zone del Lazio
centro-meridionale, compresi i Castelli Romani, ma la zona in cui la
coltivazione di questo vitigno e la vinificazione ad esso collegata sono
più diffuse è quella compresa tra una propaggine settentrionale della
provincia di Frosinone (Piglio, Serrone), e una parte della provincia di
Roma, tra la Valle dell’Aniene (Olevano, Affile) e l’area prenestina (Genazzano).
È qui che, dopo la neonata “Strada del vino dei Castelli Romani”, sta per
nascere la “Strada del Vino Cesanese”. Le strade del vino, com’è noto, non
sono costituite soltanto da cantine e aziende vinicole, ma sono dei
percorsi enogastronomici, naturalistici e monumentali completi ed
integrati, con lo scopo di valorizzare determinati territori dal punto di
vista turistico e delle produzioni agroalimentari, da un punto di vista
dunque, allo stesso tempo, economico e culturale. La Strada del Vino
Cesanese comprenderà tre diverse varietà vitivinicole derivanti da questo
vitigno, tutte e tre a marchio Doc, e piuttosto affini tra loro. Il
Cesanese di Affile, prodotto tra Affile e Roiate e sugli altipiani di
Arcinazzo, zona assai frequentata da escursionisti e sciatori; il Cesanese
di Olevano Romano, prodotto nell’area degli altipiani di Arcinazzo più
prossima ad Olevano, e nel territorio di Olevano Romano, centro assai caro
ai pittori tedeschi dei secoli passati per i suoi scorci pittoreschi; e
infine il Cesanese del Piglio, unico vino a marchio Doc della provincia di
Frosinone, prodotto nel territorio dei comuni di Piglio, Serrone, Acuto,
Paliano e Anagni, un’area anch’essa di grande interesse naturalistico e
monumentale.
Da diversi anni le Camere di Commercio di Roma e di Frosinone stanno
spingendo per l’istituzione della “Strada del Cesanese”, e alcune
settimane orsono, le amministrazioni comunali di Olevano Romano, Piglio e
Affile hanno raggiunto un accordo per promuoverla. La Strada del Cesanese,
che verrà gestita da trenta produttori delle aree di questi comuni,
costituirebbe il coronamento di una politica di rilancio di questa
produzione enoica (anche grazie al sostegno del Gruppo d’azione locale dei
Monti Prenestini), che è comunque in fase di grande crescita in termini
sia di vendite che di prestigio, sul mercato italiano ed europeo. Negli
ultimi anni i vini cesanesi hanno conseguito dei prestigiosi
riconoscimenti: a Vinitaly, con la premiazione del Cesanese Cirsium e nel
primo Concorso Enologico Internazionale, organizzato a Conegliano Veneto
dall’Associazione Città del Vino in collaborazione con la Rete Europea
Città del Vino, in cui una giuria composta da cinquanta esperti italiani,
europei e nord-americani ha assegnato due medaglie d’argento al Vignalibus
dell’annata 2001 e al Riserva Cesanese dell’annata 2000 dell’azienda
vinicola di Lamberto Proietti, unici vini del Lazio ad aver ottenuto
questo riconoscimento.
A fianco delle amministrazioni e dei produttori si pone anche la X
Comunità Montana della Valle dell’Aniene, che ha stanziato 350mila euro
per l’acquisto di un bus ecologico che percorrerà la Strada del Cesanese.
zagarolo
Il “Giro d’Italia della solidarietà”
(Armando Guidoni) - Non importa se si è nati in un piccolo
paese, perché si è comunque cittadini del mondo. Non importa se il
progetto che possiamo esprimere a livello locale è piccolo, perché è solo
con la partecipazione responsabile delle piccole comunità, mettendo al
centro del progetto l’uomo e i suoi diritti fondamentali, che si può
immaginare di cambiare il mondo. La Campagna Acqua è vita, promossa
dall’associazione di volontariato internazionale LVIA, tende a diffondere
tra i giovani, le amministrazioni pubbliche e la cittadinanza il messaggio
indispensabile per offrire, anzi per affermare, il diritto all’acqua nei
paesi del Sud del mondo. Nell’ambito di questa campagna, la LVIA ha
organizzato il “Giro d’Italia della solidarietà” in bicicletta. Due
ragazzi - Max e Claudia - stanno percorrendo 3000 chilometri toccando 50
città italiane. Il 1 dicembre i ragazzi sono giunti a Zagarolo per
presentare in mattinata l’iniziativa alle scuole e nel pomeriggio alla
cittadinanza, presso il Cantinone di Palazzo Rospigliosi, concludendo la
giornata con una cena di solidarietà presso la trattoria “Il Giardino” -
sponsor di questo giornale - per finanziarie il progetto. L’accoglienza
della tappa è stata organizzata grazie all’impegno ed alla collaborazione
- oltre che di LVIA - del comune di Zagarolo e delle associazioni “Stradarolo”,
“Tartaruga Volante” e “Casa del Popolo di Labico”.
Il “Giro d’Italia della Solidarietà” si propone di informare e
sensibilizzare e, cosa molto concreta, di raccogliere fondi per la lotta
contro la sete in Africa: 250.000 euro con i quali costruire sistemi
idrici in 8 paesi africani (Burkina Faso, Senegal, Mali, Guinea Bissau,
Burundi, Kenia, Etiopia, Tanzania).
colonna
Premio Letterario Nazionale “Città
di Colonna”
Colonna e i suoi tesori: uva e vino dei Castelli Romani
In collaborazione con il Comune di Colonna (in provincia di Roma), l’ANPAI-Bacherontius
(Associazione Nazionale Poeti, Autori e Artisti d’Italia), al fine di
valorizzare il territorio, i prodotti e le tradizioni della Città situata
nella zona dei Castelli Romani, ed in concomitanza con l’ormai
tradizionale Festa dell’uva e del vino, che si svolge ogni anno nel mese
di settembre, promuove la seconda edizione del Premio Letterario Nazionale
“Città di Colonna” intitolato
“Colonna e i suoi tesori: uva e vino dei Castelli romani”
per poesie o racconti brevi.
Il tema, per quanto concerne l’uva o il vino, è molto ampio e può toccare
vari aspetti e riguardare, in generale, l’argomento. Una sezione tematica,
invece, è dedicata ai tesori artistici della città di Colonna o della zona
dei Castelli romani.
Il concorso è a livello nazionale e si articola come segue: le opere
dovranno essere contenute in una pagina (o cartella) per la poesia o per i
pensieri, in due cartelle per la narrativa o il saggio.
I vincitori per ciascuna sezione (primo e secondo premio per la poesia,
primo e secondo premio per la narrativa) saranno ospiti di un week-end (un
sabato e una domenica di settembre) per due persone a cura del Comune di
Colonna e riceveranno, con cerimonia che si svolgerà a fine settembre
2005, artistiche targhe personalizzate e confezioni di vino dei Castelli
romani. La Giuria potrà scegliere anche alcuni Autori meritevoli di
“Menzione d’Onore”.
La quota di iscrizione è unica e comprende, oltre alla partecipazione, la
pubblicazione dell’opera presentata in una raccolta antologica che vedrà
la luce entro fine settembre 2005, in occasione della cerimonia di
premiazione. Ciascun partecipante, oltre a concorrere al premio, avrà
quindi diritto alla pubblicazione dell’opera presentata e riceverà a
domicilio una copia dell’antologia.
Per partecipare al Premio occorre dunque far pervenire una copia della
poesia, dei pensieri, del racconto o del saggetto - unitamente ad una
brevissima nota biografica di 3 (tre) righe (tassative) - alla segreteria
dell’ANPAI - Premio Letterario “Colonna” - Via Belvedere, 5 - 16038 Santa
Margherita Ligure (GE) e prenotare subito una copia dell’antologia. La
quota globale di partecipazione (comprensiva dell’acquisto del libro) è di
30,00 Euro. Il versamento può essere allegato, in contanti o in assegno
(intestato a ANPAI - S. Margherita Ligure), al plico inviato, oppure
versato sul c/c postale n. 28745487 intestato a “Tigullio-Bacherontius”.
Un’altra copia dell’opera (ma senza allegati) dovrà invece pervenire alla
segreteria del Premio Letterario “Colonna e i suoi tesori: uva e vino dei
Castelli romani” presso il Comune di 00030 - Colonna (Roma).
Le opere dovranno essere spedite entro il 30 aprile 2005.
Gli Autori possono partecipare con più opere anche a più sezioni, inviando
quote aggiuntive corrispondenti al numero delle opere inviate.
La Commissione Giudicatrice procederà alla scelta dei vincitori, che
saranno avvisati a mezzo lettera prioritaria entro i primi di settembre.
Tutti i partecipanti riceveranno, invece, sempre entro i primi di
settembre, la comunicazione, l’invito alla cerimonia conclusiva e,
successivamente, il libro, edito dall’ANPAI, direttamente a domicilio.
Per eventuali chiarimenti, telefonare al nostro numero 338/59.26.117. Per
informazioni sul Comune di Colonna, sul territorio dei Castelli romani o
sulla sagra dell’uva e del vino, si può consultare il sito Internet
www.comune.colonna.roma.it |