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Sommario anno XIII numero 12 - dicembre 2004

 I NOSTRI PAESI - pagina 8

genazzano
Una strada anche per il Cesanese
(Luca Ceccarelli) - Un bollettino del 1825 descrive così il Cesanese: «Cesanese, atto a produrre un vino generosissimo, con acini sferoidi, azzurri nerastri». Su un sito enologico abbiamo trovato definita in questi termini l’uva da cui si trae questa varietà vinicola: «Ha foglia di grandi dimensioni, pentagonale, trilobata e a volte quinquelobata; grappolo medio, cilindrico-conico, anche alato, mediamente compatto; acino medio, ovale o sub-ovale, con buccia consistente, spessa, di colore nero-violaceo, ricoperta di abbondante pruina. La produttività è abbondante e mediamente costante; predilige forme di allevamento di media espansione con potatura media o corta. Ha difficoltà di maturazione a quote piuttosto elevate o in zone poco esposte». Da questa uva, che può essere integrata con una parte di uva bianca, a seconda dell’acidità che si vuol conferire al vino, si ricava un rosso dal gusto morbido e rotondo, particolarmente indicato per le specialità di carne, e per i formaggi di pecora (ma se ne producono anche delle varietà spumanti e altre più dolci, da dessert). I vitigni da cui si ricava il Cesanese sono diffusi nella zona dell’orvietano in Umbria e in molteplici zone del Lazio centro-meridionale, compresi i Castelli Romani, ma la zona in cui la coltivazione di questo vitigno e la vinificazione ad esso collegata sono più diffuse è quella compresa tra una propaggine settentrionale della provincia di Frosinone (Piglio, Serrone), e una parte della provincia di Roma, tra la Valle dell’Aniene (Olevano, Affile) e l’area prenestina (Genazzano). È qui che, dopo la neonata “Strada del vino dei Castelli Romani”, sta per nascere la “Strada del Vino Cesanese”. Le strade del vino, com’è noto, non sono costituite soltanto da cantine e aziende vinicole, ma sono dei percorsi enogastronomici, naturalistici e monumentali completi ed integrati, con lo scopo di valorizzare determinati territori dal punto di vista turistico e delle produzioni agroalimentari, da un punto di vista dunque, allo stesso tempo, economico e culturale. La Strada del Vino Cesanese comprenderà tre diverse varietà vitivinicole derivanti da questo vitigno, tutte e tre a marchio Doc, e piuttosto affini tra loro. Il Cesanese di Affile, prodotto tra Affile e Roiate e sugli altipiani di Arcinazzo, zona assai frequentata da escursionisti e sciatori; il Cesanese di Olevano Romano, prodotto nell’area degli altipiani di Arcinazzo più prossima ad Olevano, e nel territorio di Olevano Romano, centro assai caro ai pittori tedeschi dei secoli passati per i suoi scorci pittoreschi; e infine il Cesanese del Piglio, unico vino a marchio Doc della provincia di Frosinone, prodotto nel territorio dei comuni di Piglio, Serrone, Acuto, Paliano e Anagni, un’area anch’essa di grande interesse naturalistico e monumentale.
Da diversi anni le Camere di Commercio di Roma e di Frosinone stanno spingendo per l’istituzione della “Strada del Cesanese”, e alcune settimane orsono, le amministrazioni comunali di Olevano Romano, Piglio e Affile hanno raggiunto un accordo per promuoverla. La Strada del Cesanese, che verrà gestita da trenta produttori delle aree di questi comuni, costituirebbe il coronamento di una politica di rilancio di questa produzione enoica (anche grazie al sostegno del Gruppo d’azione locale dei Monti Prenestini), che è comunque in fase di grande crescita in termini sia di vendite che di prestigio, sul mercato italiano ed europeo. Negli ultimi anni i vini cesanesi hanno conseguito dei prestigiosi riconoscimenti: a Vinitaly, con la premiazione del Cesanese Cirsium e nel primo Concorso Enologico Internazionale, organizzato a Conegliano Veneto dall’Associazione Città del Vino in collaborazione con la Rete Europea Città del Vino, in cui una giuria composta da cinquanta esperti italiani, europei e nord-americani ha assegnato due medaglie d’argento al Vignalibus dell’annata 2001 e al Riserva Cesanese dell’annata 2000 dell’azienda vinicola di Lamberto Proietti, unici vini del Lazio ad aver ottenuto questo riconoscimento.
A fianco delle amministrazioni e dei produttori si pone anche la X Comunità Montana della Valle dell’Aniene, che ha stanziato 350mila euro per l’acquisto di un bus ecologico che percorrerà la Strada del Cesanese.


zagarolo
Il “Giro d’Italia della solidarietà”
(Armando Guidoni) - Non importa se si è nati in un piccolo paese, perché si è comunque cittadini del mondo. Non importa se il progetto che possiamo esprimere a livello locale è piccolo, perché è solo con la partecipazione responsabile delle piccole comunità, mettendo al centro del progetto l’uomo e i suoi diritti fondamentali, che si può immaginare di cambiare il mondo. La Campagna Acqua è vita, promossa dall’associazione di volontariato internazionale LVIA, tende a diffondere tra i giovani, le amministrazioni pubbliche e la cittadinanza il messaggio indispensabile per offrire, anzi per affermare, il diritto all’acqua nei paesi del Sud del mondo. Nell’ambito di questa campagna, la LVIA ha organizzato il “Giro d’Italia della solidarietà” in bicicletta. Due ragazzi - Max e Claudia - stanno percorrendo 3000 chilometri toccando 50 città italiane. Il 1 dicembre i ragazzi sono giunti a Zagarolo per presentare in mattinata l’iniziativa alle scuole e nel pomeriggio alla cittadinanza, presso il Cantinone di Palazzo Rospigliosi, concludendo la giornata con una cena di solidarietà presso la trattoria “Il Giardino” - sponsor di questo giornale - per finanziarie il progetto. L’accoglienza della tappa è stata organizzata grazie all’impegno ed alla collaborazione - oltre che di LVIA - del comune di Zagarolo e delle associazioni “Stradarolo”, “Tartaruga Volante” e “Casa del Popolo di Labico”.
Il “Giro d’Italia della Solidarietà” si propone di informare e sensibilizzare e, cosa molto concreta, di raccogliere fondi per la lotta contro la sete in Africa: 250.000 euro con i quali costruire sistemi idrici in 8 paesi africani (Burkina Faso, Senegal, Mali, Guinea Bissau, Burundi, Kenia, Etiopia, Tanzania).


colonna
Premio Letterario Nazionale “Città di Colonna”
Colonna e i suoi tesori: uva e vino dei Castelli Romani
In collaborazione con il Comune di Colonna (in provincia di Roma), l’ANPAI-Bacherontius (Associazione Nazionale Poeti, Autori e Artisti d’Italia), al fine di valorizzare il territorio, i prodotti e le tradizioni della Città situata nella zona dei Castelli Romani, ed in concomitanza con l’ormai tradizionale Festa dell’uva e del vino, che si svolge ogni anno nel mese di settembre, promuove la seconda edizione del Premio Letterario Nazionale “Città di Colonna” intitolato
“Colonna e i suoi tesori: uva e vino dei Castelli romani”
per poesie o racconti brevi.
Il tema, per quanto concerne l’uva o il vino, è molto ampio e può toccare vari aspetti e riguardare, in generale, l’argomento. Una sezione tematica, invece, è dedicata ai tesori artistici della città di Colonna o della zona dei Castelli romani.
Il concorso è a livello nazionale e si articola come segue: le opere dovranno essere contenute in una pagina (o cartella) per la poesia o per i pensieri, in due cartelle per la narrativa o il saggio.
I vincitori per ciascuna sezione (primo e secondo premio per la poesia, primo e secondo premio per la narrativa) saranno ospiti di un week-end (un sabato e una domenica di settembre) per due persone a cura del Comune di Colonna e riceveranno, con cerimonia che si svolgerà a fine settembre 2005, artistiche targhe personalizzate e confezioni di vino dei Castelli romani. La Giuria potrà scegliere anche alcuni Autori meritevoli di “Menzione d’Onore”.
La quota di iscrizione è unica e comprende, oltre alla partecipazione, la pubblicazione dell’opera presentata in una raccolta antologica che vedrà la luce entro fine settembre 2005, in occasione della cerimonia di premiazione. Ciascun partecipante, oltre a concorrere al premio, avrà quindi diritto alla pubblicazione dell’opera presentata e riceverà a domicilio una copia dell’antologia.
Per partecipare al Premio occorre dunque far pervenire una copia della poesia, dei pensieri, del racconto o del saggetto - unitamente ad una brevissima nota biografica di 3 (tre) righe (tassative) - alla segreteria dell’ANPAI - Premio Letterario “Colonna” - Via Belvedere, 5 - 16038 Santa Margherita Ligure (GE) e prenotare subito una copia dell’antologia. La quota globale di partecipazione (comprensiva dell’acquisto del libro) è di 30,00 Euro. Il versamento può essere allegato, in contanti o in assegno (intestato a ANPAI - S. Margherita Ligure), al plico inviato, oppure versato sul c/c postale n. 28745487 intestato a “Tigullio-Bacherontius”. Un’altra copia dell’opera (ma senza allegati) dovrà invece pervenire alla segreteria del Premio Letterario “Colonna e i suoi tesori: uva e vino dei Castelli romani” presso il Comune di 00030 - Colonna (Roma).
Le opere dovranno essere spedite entro il 30 aprile 2005.
Gli Autori possono partecipare con più opere anche a più sezioni, inviando quote aggiuntive corrispondenti al numero delle opere inviate.
La Commissione Giudicatrice procederà alla scelta dei vincitori, che saranno avvisati a mezzo lettera prioritaria entro i primi di settembre. Tutti i partecipanti riceveranno, invece, sempre entro i primi di settembre, la comunicazione, l’invito alla cerimonia conclusiva e, successivamente, il libro, edito dall’ANPAI, direttamente a domicilio.
Per eventuali chiarimenti, telefonare al nostro numero 338/59.26.117. Per informazioni sul Comune di Colonna, sul territorio dei Castelli romani o sulla sagra dell’uva e del vino, si può consultare il sito Internet www.comune.colonna.roma.it

 I NOSTRI PAESI - pagina 8

Sommario anno XIII numero 12 - dicembre 2004