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Sommario anno XIII numero 12 - dicembre 2004

 L'ANGOLO DELLA POESIA

Attesa d’amore
Una smania d’amore
rincorre il tuo volto
nella mia fantasia
ed è subito luce nel mio cuore
Luca Nicotra


Un abbraccio
Sul tuo cuore
comprimo il mio
E come un bimbo
sorpreso
in mezzo a un sogno
parlo d’amore
Armando Guidoni


Fuga dal Tempo
Regala al Tempo il tuo sorriso
E la luce dei tuoi occhi,
E il Tempo li sigilli,
Così che non esistano
Passato, presente e futuro,
Ma soltanto il loro essere
Per la nostra gioia
Di allora, di ora e di poi.
Luca Nicotra


Lascia che.....
Lascia che.....le tue carezze scaldino il mio cuore come il
sole caldo dopo un freddo inverno.
Lascia che... i tuoi baci siano di refrigerio per la mia anima
come una fresca brezza d’ estate.
Lascia che... il tuo dolce sorriso illumini la mia vita
come un raggio di luna nelle notte buia.
Lascia che... la tua gioia di vivere mi aiuti a rinascere
come il risveglio della Natura dopo un lungo e freddo Inverno.
Maria Grazia Pilotto


A volte
A volte
tento di frenarlo
come un agonista
alle prime armi
ma mi sfugge
e cado giù
Remigio Rotili


Zona limite  
Ho visto il mondo ad occhi chiusi
Ho sentito il gallo implorare agonizzante
Nel gelido rasoio di un mattino
Claudio Comandini


A te che nasci
Nel silenzio senza rumori,
questo mio tempo
in suoni intimi.
Nei detriti frantumati
della memoria,
i ricordi agitano
il mio mare
sommerso.
Odissee inenarrabili,
rigurgitano onde
impetuose,
che gridano
di credere.
A chi e per cosa?
Se l’universo cosmico
ha perduto
il suo tempo,
il suo spazio.
Ma Tu nasci!
Per chi e per cosa?
Nella mia bestemmia
la condanna
alla condanna.
Poi trovo  la forza
di pensare a Te,
che nasci e già ami.
Pensando a Te,
riesco persino
a ritrovare la mia arte,
e se mai sarà arte
maledetta,
la parola
mia scritta,
o vissuta,
chiedo a Te perdono,
che nasci e muori,
anche per me.
Vinvenzo Andraous


Attingere alla fonte
attingere alla fonte
la poca acqua che comunque sgorga
da un  terreno arido
che pure ha in sé
gocce di infinito
Mario Brecciaroli


Come un tossicodipendente
come un tossicodipendente,
ho scambiato la sensazione per realtà,
ma quanto è duro riconoscere
che quello che sento non è verità.
Paolo Cappai


Mi sveglio pensando
Mi sveglio pensando
ai colori dell’arcobaleno.
Il rosa mi appare e mi dice
è mattino.
L’azzurro lo vedo a me
molto vicino.
Il rosso mi porta lontano
e… ricordo.
Il verde mi prende la mano,
e lungo il cammino,
mi fa intravedere
qual è il mio destino.
Jole Baroli


Universo si frange
Universo si frange
sulla mia pelle
il mio corpo sussulta
scintillio furioso
riemerge
Armando Guidoni


Goccia nell’oceano
goccia nell’oceano,
perché reclami la tua unicità?
Paolo Cappai


Camminando per strada
Camminando per strada
Riconosco in quel passante
L’ombra di un cipresso
Periferie di cimiteri...
Marco Saya


A  C.G.
Ti desidero così,
dentro un tailleur spinato,
gonna al ginocchio e collant
per voluttuoso mare di trame
in puro nylon; ove m’incanto
e dei pensieri inspiro
quell’odore intenso
e mai sedato di pelle. 
Cullato con lo sguardo
sopra bordi fustellati
di un decolté nero
mi scopro diverso,
quel che non ero:
solitario feticista
privo d’umano affetto.
Mi dimeno, umiliato,
mendicando altrove
l’amore appassito
nell’infiorescenza
di un tuo sguardo.
M’incaglio sopra corpi
osservandoti riflessa,
timida ed assorta
in un pallido disagio,
pregna di quella luce
che sprigiona sensualità
ovattata in chiaroscuri
ti sento, e mi neghi
tendendomi l’anima,
curiosa ed assetata
per ogni indecente,
borghese apparenza.
Enrico Pietrangeli


Tempo fra queste fronde…
Tempo fra queste fronde
ce n’è ancora
tra la pazienza dei seccatoi
le chiacchiere di sera
il muro gonfio d’acqua
mai riparato                 

Il dolce di riso
i vicini schivi
il bosco abbandonato    
al margine                     
senza storia né lancette
con l’incanto del verde
e dell’età che non passa

finché non decidi
cosa fare
della perfidia degli anni
Le orme ancora vive
di chi è passato
restano
Nella serenità del giorno
Serena Grizi


A chi l’infanzia è stata negata
Ho pianto in silenzio
insieme a bambini romeni
fuggiti dalle fogne
abbandonati negli orfanotrofi
giocolieri per non morire

Ho gridato in silenzio
fra articoli e numeri
mentre ancora un sorriso
veniva soffocato dall’Aids
e gli occhi si chiudevano
sotto i colpi di qualche dittatura

Sono morta in silenzio
con tutti loro
insieme a ciascuno
non una ma mille volte

Vorrei risorgere urlando
perché tutto il male compiuto
si estingua una volta per tutte
cantando un nuovo sogno
con migliaia di bambini
ai quali è stato negato
di sognare
Cinzia Tomassini


Ci si immagina
Ci si immagina che
Le cose vadano in
Un certo modo ma
Diverge l’altrui speme
Marco Saya


Castagne
Ammorbidite
Aromatiche
Castagne marroni
In rapida discesa
Materiale colata
Di luce e allegria
Attorno alle pentole
Su vecchia stufa
Ingiallita all’esterno
Pulsa e crepita
Il cuore
Attraverso scoppi
E bolle d’acqua
Diffonde calma
Preziosa e presente
Di latta e ghisa
Profumi di cibo
assaporato
Anni si avvolgono
Attorno al tubo centrale
Nucleo primo del bene
Ventre che scalda
In cerchi concentrici
Di vita e passato
Di speranze fiorite
E adulti disinganni
Dall’odore ferrigno
Una sola cornice:
le scorze d’arancia
profumano l’aria
Vilma Viora


Vivo la stanchezza
Vivo la stanchezza
di notti insonni
Vivo il dolore
di viscere compresse
Vivo la speranza
di vedere te dormiente
nella buia notte
fino alla fresca alba
cullata dal tuo mare
di dolci emozioni
Armando Guidoni

 L'ANGOLO DELLA POESIA

Sommario anno XIII numero 12 - dicembre 2004