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Sommario anno XIV numero 3 - marzo 2005

 I NOSTRI PAESI - pagina 13

rocca di papa
Cenni storici sull’osservatorio geodinamico
(Eliana Rossi) - L’Osservatorio  Geodinamico di Rocca di Papa venne costruito nel 1889, su progetto di Michele Stefano De Rossi, che ne fu anche il primo direttore, e dove fin dal 1874, effettuava le osservazioni sismiche. L’osservatorio costituiva, insieme a quelli di Catania, Casamiccola (Ischia) e Pavia, la rete degli osservatori sismici del “primo ordine”, istituiti dalla legge Blaserna. Informazioni sull’osservatorio sono date dal Paoloni (1922) “… sorge sul labbro del cratere dello spento Vulcano Laziale, e precisamente sulla cima d’una piccola collina sovrastante il paese. Si compone di una grande sala centrale di forma ottagonale, nel cui mezzo si trova il “pilastro sismico” impiantato sulla lava, ed ai cui lati sono due ampie camere rettangolari; l’una ad uso di laboratorio, l’altra destinata alla biblioteca ed allo studio; attigua al laboratorio v’è l’abitazione dell’assistente e del custode”. L’osservatorio faceva capo all’Ufficio Centrale di Meteorologia e geodinamica e passò, nel 1936, in gestione all’Istituto nazionale di geofisica. Le osservazioni sismografiche cessarono nel gennaio del 1931 perché la località non soddisfaceva più le esigenze della sismometria moderna. La storia dell’Osservatorio è legata in principio alla figura di Michele Stefano De Rossi, geologo e paletnologo, nato il 30 ottobre 1834 a Roma, ove si laureò in giurisprudenza, morto il 23 ottobre 1898 a Rocca di Papa. Fratello dell’archeologo Giovanni Battista, in un primo tempo collaborò con lui per i rilievi delle catacombe, poi iniziò gli studi di geologia, con particolare riferimento alle residue manifestazioni dell’attività dello spento Vulcano Laziale. Dal 1874 al 1897 pubblicò il Bollettino del Vulcanismo italiano, per promuovere e divulgare le osservazioni vulcanologiche e sismiche in Italia. Ma al De Rossi spetta lo speciale merito dell’iniziativa delle prime regolari e sistematiche osservazioni sul dinamismo terrestre, con l’impianto di delicati pendoli, tromometri e microfoni nella sua villa di Rocca di Papa. I risultati delle sue ricerche sui più vari argomenti della sismologia, li espose in un’opera poderosa pubblicata a Milano in due volumi, negli anni 1879 e 1882, con il titolo “La Meteorologia Endogena. Il De Rossi denominò la nuova scienza geodinamica. Allo studioso, dopo la sua morte, successe nella direzione dell’osservatorio, nel 1899 Giovanni Agamennone, che lo dotò di nuovi strumenti per lo studio dei terremoti. L’osservatorio è internazionalmente conosciuto nella nomenclatura sismica e meteorologica con la sigla RDP. Dopo la riorganizzazione del ministero dell’Agricoltura e Foreste (Regio decreto 20.5.1941 n.489) una convenzione tra il ministero dell’Agricoltura, il ministero delle Finanze e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, stabilì il passaggio dell’Osservatorio di Rocca di Papa all’Istituto Nazionale di Geofisica, allora dipendente dal CNR. I locali dell’Osservatorio di Rocca di Papa  si trovavano in stato di totale inagibilità e l’Istituto dovette sostenere notevoli spese per la sua ristrutturazione che si concluse nel settembre del 1943. A causa della guerra non fu possibile attivare il funzionamento dell’Osservatorio, che alla fine di gennaio del 1944 fu occupato dalle truppe tedesche che vi rimasero fino alla liberazione. Il 4 febbraio, a seguito di un bombardamento, l’edificio fu seriamente danneggiato e venne in seguito saccheggiato dai soldati, mentre la sua biblioteca, ricca di opere pregevoli, andò in gran parte dispersa. I lavori di ristrutturazione si conclusero nei primi mesi del 1950. ( Si ringrazia il Direttore del Museo di Geofisica dott. Calvino Gasparini, per il materiale storico gentilmente messo a disposizione).


rocca di papa
Il Museo Geofisico valore comunitario
(Gianfranco Botti) - C’è pure chi snobba Rocca di Papa. È nato a Rocca di Papa, si ritrova a Rocca di Papa, ha fatto i soldi a Rocca di Papa, qualcuno seguita a farli a Rocca di Papa, ma Rocca di Papa non la sopporta, la patisce. Come un limite, come una zavorra per le proprie aspirazioni. E, nella supponenza, non riconosce che se ha qualcosa di cui bearsi è proprio per lo stare a Rocca di Papa. Altrove, non si sarebbe distinto, si sarebbe confuso nel “generone”. Non avrebbe avuto risorse bastevoli per emergere. Come lo ebbero Alberto Silvio Pizzicannella (1904), per farsi una posizione, e Ercole Brunetti (1937), per acquistar considerazione.
A questi con la puzza sotto, che Rocca di Papa il 26 febbraio abbia inaugurato il suo museo, quello geofisico, non produce effetto. Sulle proprie erano, sulle proprie rimangono. Per gli altri, quelli che sono attaccati a Rocca di papa, o, per lo meno, non la disdegnano, il giorno è, deve essere fausto. La struttura è un arricchimento della consistenza cittadina, una qualificazione in attrattiva e istruzione.
Che si aggancia al valore scientifico e realizzativo di Michele Stefano De Rossi, con villa a Rocca di Papa, dove morì nel 1898. E dove condusse, primo in Italia, osservazioni sistematiche sui movimenti tellurici, dando inizio a un nuovo ramo di scienza: la sismologia. Per questo, una Real Commissione, dopo il disastroso terremoto di Casamicciola, approvò, per l’ordinamento delle segnalazioni sismiche in Italia, la proposta di De Rossi di fondare un osservatorio geo-dinamico di primo ordine, entrato in funzione nel 1890, in cima alla Fortezza. Sito eccelso, non solo per l’altitudine, quanto per essere stato il centro del Latium Vetus, con ai piedi “l’eterna Roma”. Sito d’origine per Rocca di Papa. Oggi città, con tanti problemi, ma ben avviata sullo sviluppo culturale. Come ha ricordato il sindaco Ponzo, richiamando il suo realizzato nel settore: biblioteca, teatro, appoggio alle associazioni culturali, oltre al museo. Del sindaco, ha elogiato la decisione e la concretezza il prof. Boschi, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Mentre il prof. Gasparini, direttore del museo, ha svolto una preziosa ricostruzione delle fasi storiche ed elaborative dell’impianto. Ricostruzione completata del prof. Lanciano, cui si deve, insieme all’arch. Ilia Monachesi, il raffinato allestimento. De Righi, presidente della Comunità Montana, ha salutato la struttura come un altro gioiello che arricchisce non solo la città che lo ospita, ma tutto il comprensorio, ammonendo come proprio una mentalità e operatività comunitaria occorra acquisire, per non perdere sfide sempre più di qualità di altri aggregati territoriali.
Si sono registrati anche ammonimenti circa l’attenzione che la gestione del museo pretenderà, da essa dipendendo valorizzazione e interesse di ritorno. Circa la quale gestione, al momento, non si segnalano manovre d’occupazione.


monte porzio catone
Il ritorno dell’Epica
(Roberto Lagana) - ”La Biblioteca Comunale di Monte Porzio Catone apre il proprio spazio ai giovani che vogliono proporre gli esiti della propria attività di ricerca, scientifica in senso lato, oppure artistico espressiva, nella modalità di pubblica lettura di proprie cose, presentazione di temi di attualità, proposte di materiali d’arte. Spazio riservato ai giovani e a chi ne condivide gli interessi per creare attenzione e curiosità intorno a giovani culturalmente impegnati e pronti a confrontarsi con un pubblico di coetanei e non, per un progetto che aspira a creare più ampia circolazione di idee e di rapporti fra gli stessi giovani e la loro comunità”- questo è quanto anticipa l’Assessore alla Cultura prof. Renato Santia proponendo per il giorno 24 febbraio 2005 la conversazione di Marco Deodati, dottorando presso la facoltà di filosofia presso l’Università di Tor Vergata in Roma che, a partire dalla lettura dell’Iliade di Omero fatta di recente da Alessandro Baricco, verterà su un tema di rilievo quale quello del ritorno dell’Epica nella letteratura contemporanea.
L’appuntamento è per il giorno 24 febbraio 2005, alle ore 18.00, presso la Sala delle Conferenze della Biblioteca Comunale di Monte Porzio Catone.
Interventi:
Prof. Renato Santia (Comune di Monte Porzio Catone)
Saluti di benvenuto
Prof. Virgilio Filippi (Liceo Classico Statale “M.T. Cicerone” - Frascati)
Quale bellezza per i classici?
Marco Deodati (Dottorato in Filosofia - Università di Roma “Tor Vergata”)
Quale bellezza per l’Iliade
Moderatore: Vincenzo Sangiorgio
Questo incontro, organizzato dal gruppo “Giovani e passioni” in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della città di Monte Porzio Catone, è aperto a coloro che sentono l’esigenza di un’esperienza culturale da vivere attivamente e in prima persona, con interesse e creatività: tutti coloro che avvertono una curiosità anche minima nei confronti di una cultura esercitata per passione e in piena libertà sono pertanto invitati di cuore a partecipare numerosi.


ciampino
Concorso “Hyperion”
(A.G.) - L’Associazione Culturale Chorus Line Club di Ciampino, con il patrocinio del Comune di Ciampino - Assessorato alla Cultura e P.I., della Provincia di Roma - Assessorato alla Cultura, della  Regione Lazio - Assessorato alla Cultura, Sport e Turismo, della Associazione Italiana Professionisti Spettacolo & Cultura, e in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia, la ProLoco di Ciampino e il Centro Culturale Comunale per le Arti applicate e il Territorio Casale dei Monaci, indice ed organizza la V edizione del Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale “Hyperion” - “Premio Speciale Lorenzo Bernbai” e la III edizione del Concorso Internazionale di Musica da Camera “Hyperion”, che si svolgeranno dal 23 maggio al 4 giugno 2005 a Ciampino.
Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale “Hyperion”. Si svolgerà a Ciampino, presso il Casale dei Monaci in Via Superga, dal 23 maggio al 1 giugno 2005 ed è aperto a tutti i giovani musicisti di ambo i sessi di qualsiasi nazionalità, purché residenti in Italia.
Il Concorso è articolato in sei sezioni: Sez. I Pianoforte;  Sez. II Pianoforte a 4 mani; Sez. III  Chitarra; Sez.IV Archi solisti (violino, viola, violoncello, contrabbasso); Sez. V Canto; Sez. VI Musica vocale da camera. Le domande di iscrizione dovranno essere inviate entro e non oltre il 30 aprile 2005 all’indirizzo dell’Associazione organizzatrice.
Premio Speciale “Lorenzo Bernabai”. Una targa d’argento ed una borsa di studio, saranno assegnate al concorrente violinista della sezione IV che avrà dimostrato maggiore sensibilità musicale.
I concorrenti che avranno diritto ai premi saranno tenuti a ritirarli durante la serata di premiazione e concerto dei vincitori che si terrà il  5 giugno 2005, ore 18.30  presso la Sala Convegni del Comune di Ciampino (Viale del Lavoro, 59).
Concorso Internazionale di Musica da Camera “Hyperion”. Si svolgerà a Ciampino, presso il Casale dei Monaci in Via Superga, dal 2 giugno al 4 giugno 2005 ed è aperto a tutti i musicisti di ambo i sessi, di qualsiasi nazionalità, senza limiti di età.
Il Concorso è aperto a qualsiasi formazione cameristica strumentale dal duo al quintetto con o senza pianoforte, escluso il duo pianistico. Le domande di iscrizione dovranno essere inviate entro e non oltre il 30 aprile 2005 all’indirizzo dell’Associazione organizzatrice.
I concorrenti che avranno diritto ai premi saranno tenuti a ritirarli durante la serata di premiazione e concerto dei vincitori che si terrà il  5 giugno 2005, ore 18.30  presso la Sala Convegni del Comune di Ciampino (Viale del Lavoro, 59).
In particolare al 1° classificato il Consolato d’Italia a Manchester offrirà due concerti e la realizzazione di un CD promo (master) di qualità professionale offerto da Classic Studio.
Info: Ass. Cult. Chorus Line Club - tel. 06.79 14 727 - 338. 71 79 813 - 333. 44 39 416 - 348. 33 30 854

 I NOSTRI PAESI - pagina 13

Sommario anno XIV numero 3 - marzo 2005