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10 febbraio

Febbraio 26
08:21 2016

Nel mese di Febbraio u.s. si è celebrata la ricorrenza del 10 febbraio, Giorno del Ricordo, così come prevede la legge n°92 del 2004, art.1 «La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale italiano…”. Numerose e diffuse quest’anno in Italia le manifestazioni: convegni, dibattiti, rappresentazioni teatrali, articoli sulla stampa locale e nazionale. A Venezia ed in molte città italiane è stato proiettato “Rosso Istria”: tratta della drammatica situazione del settembre 1943, tragedia per i soldati abbandonati a sé stessi, ma anche per le popolazioni civili giuliane, istriane, fiumane e dalmate che si trovano ad affrontare un nuovo nemico. Il film si sofferma soprattutto sulla tragica vicenda di Norma Cossetto, la giovane studentessa istriana di 23 anni, laureanda all’Università di Padova, che stava preparando la tesi dal titolo “Istria Rossa”, in riferimento ai giacimenti di bauxite del territorio: per il fatto di essere italiana, il 5 ottobre del 1943 fu barbaramente violentata da un gruppo di partigiani titini, uccisa e gettata nella foiba di Villa Surani (Antignana-Istria). Sei anni dopo la morte, le è stata conferita la laurea honoris causa dall’allora Rettore dell’università di Padova Marchesi che l’aveva seguita per la tesi: a lei è intitolata una targa posta all’interno dello stesso ateneo ( anche se è erroneamente motivata ‘dall’impegno nella guerra di liberazione dal nazifascismo’). Nel 2005 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le ha conferito la medaglia d’oro al valor civile, consegnandola alla sorella Licia, con la seguente motivazione “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio.».Sicuramente in questi ultimi anni un contributo importante alla diffusione della conoscenza di queste tragiche vicende è stato dato dalla pièce teatrale “Magazzino 18” promossa e interpretata da Cristicchi; questo lavoro teatrale, frutto di due anni di informazione, studio e collaborazione con il giornalista di origine ungherese Jan Bernas, è stato presentato con grande successo in moltissime città italiane, alla Rai ed anche all’estero. Per limitarci a luoghi a noi vicini, ricordiamo che manifestazioni per celebrare il Giorno del Ricordo si sono tenute, oltre ovviamente a Roma all’Altare della Patria ed in Senato, in molti centri della provincia ed ai Castelli; ne ricordiamo alcuni: Ostia, Guidonia, Anzio-Nettuno, Palestrina, Lariano, Marino, Velletri, Colonna, Montecompatri. Da vari anni a Montecompatri gli alunni della scuola elementare si recano la mattina del 10 febbraio al Monumento ai Caduti e recitano una preghiera seguita dall’inno di Mameli. Anche quest’anno due classi di terza elementare si sono recate al monumento, ricevendo i complimenti per la serietà e compostezza dai carabinieri presenti. È seguito, presso l’istituto comprensivo P.Borsellino, un incontro tra tre classi di terza media ed i rappresentanti delle associazioni degli esuli. Ricordiamo che due anni fa, partecipando ad un concorso nazionale rivolto a tutti gli ordini di scuole, una classe terza elementare di Montecompatri ha vinto il primo premio con una rappresentazione teatrale dal titolo “LA CITTÀ DEGLI ESULI Mito della fondazione di Pola (Istria)”: il premio è stato consegnato loro in Senato dall’allora Presidente della Repubblica Luigi Napolitano. Ringraziamo la rivista Controluce che. nel corso di questi anni, ha accettato di pubblicare i contributi della professoressa Maria Luisa Botteri e miei, per far conoscere la storia di queste terre di plurisecolare tradizione italica. I primi articoli risalgono al 2012 e trattano non solo di storia ma anche di arte, miti e festività. Dopo un periodo di pausa riprendiamo il cammino: vorremmo far conoscere luoghi istriani e/o dalmati o personalità dell’Adriatico orientale che hanno lasciato la loro impronta nella storia italiana nei secoli.

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