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Dal 4 settembre Pradarelli e Pucacco alla Galleria Wikiarte

Dal 4 settembre Pradarelli e Pucacco alla Galleria Wikiarte
Agosto 29
08:44 2021

Bologna- Dal 4 settembre Fabio Pradarelli e Michele Pucacco alla Galleria d’Arte Contemporanea Wikiarte

Apertura sabato 4 settembre 2021ore 17.00

Un’immagine, che traduce il pensiero o il sentimento in comunicazione oggettiva. Prima ancora un’espressione, tipicamente ma non solo individuale, dove l’arte assurge a strumento: di introspezione, come di media e veicolo di un’impressione. Evidenzinado una duttilità che, trasposta nella mani dell’artefice, libera quest’ultimo dal vincolo della realtà, riproiettandola e condividendola su uno schermo ideale che riflette propri sentimenti e spiccate inclinazioni. È il motus universale per cui ‘tutti hanno bisogno di attingere a un quadro’, come recitano le parole dell’artista molisano Michele Pucacco. Della cui estetica colpisce, immediata, la scelta e composizione dei materiali impiegati: tele di juta, tempere, acrilici, olii, se non carta, stoffa, spesso legno. Poveri questi ultimi, per loro natura, fedeli compagni di un viaggio alla ricerca dell’essenza, tecnicamente acquisita durante il liceo artistico, poi raffinata nel contesto accademico bolognese. Animata dal bisogno di sintesi di chi ha ‘visto tutti i colori già prima di nascere’, negando volente la rappresentazione fedele del reale perchè limite all’immaginario dell’artista come dell’osservatore. Il cui vigore si nutre di tangibile plasticità, nel rilievo di un legno unito al supporto, e di libertà, nel ricorso all’assenza di titoli, che libera l’ampia produzione da ogni superflua o ulteriore attribuzione. Di qui geometrie, cerchioidali o angolari, pulsanti di un sentire incondizionato e fulcro di indiscusso interesse, ora forte del fratello Elio, da parte di critica, pubblico e collezionisti. 

Il paesaggio, urbano.  Gli edifici che lo compongono, sculture in cui penetrare e camminare secondo l’assunto di Bruno Zevi. Fotografati, reiterati, esteticamente contaminati dal gouache e dal collage, nelle opere di Fabio Pradarelli. Ritratti di insediamenti umani, il cui dettaglio fugge evidenziandone l’insieme quale esito dell’urbanizzazione. Il cui rigore e grazia ne risentono, limitando l’intervento ad un ‘riparo’ funzionale, dove l’essere è al contempo confinato: nello spazio, attraverso i manufatti progettati dall’uomo ed edificati dalle maestranze, e nell’anima, se il processo compositivo non segue uno specifico ed organizzato dettame, ma nasce come residuo disponibile di un contesto preesistente. Evidenziandone le caratteristiche, talvolta i limiti. Ampliandone la percezione, sia esso prettamente evoluto e coordinato come il frutto di un azione collettiva, nello specifico, l’esodo di un popolo. Quello siriano, lungo la fertile valle di Bekaa, estesa per il Libano e la Siria e circondata da montagne, la cui verticalità ne marca ancor più il limite.

Curatore: Pietro Franca                                                                                                                            

Sponsorizzata e pubblicizzata da:

www.palazzopallavicini.com

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www.virtualstudios.it

Durata mostra:

dal 4 al 16 settembre 2021

da martedì a sabato dalle 11.00/13.00 e dalle 15.00/18.00

16 settembre chiusura ore 15.00

Info e contatti:

Mail: info@wikiarte.com

Sito: www.wikiarte.com

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