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21° Secolo: Quale Futuro?

Gennaio 18
22:32 2010

In questa stessa prospettiva, aperta, dialogica, questionante, si è posto l’interessante convegno “21 secolo: Quale futuro” organizzato dal Consiglio Comunale dei Giovani di Grottaferrata il 12 dicembre 2009, presso la sala conferenze dell’Abbazia di San Nilo. All’iniziativa, di indubbio spessore culturale, hanno partecipato circa 300 giovani, provenienti da vari istituti secondari di secondo grado dei Castelli Romani tra cui si segnalano: il liceo classico paritario Benedetto XV, il liceo classico statale Cicerone, il liceo scientifico statale Touschek, il liceo statale James Joyce e l’istituto agrario Europa Unita. Il convegno è stato diviso, sia idealmente che cronologicamente, in due macroaree tematiche: nella sezione antimeridiana, presieduta dal Presidente del Consiglio Comunale dei Giovani Mirko Di Bernardo, dottorando di ricerca presso l’Università di Roma Tor Vergata, si sono affrontate le problematiche delle risorse e della sostenibilità dello sviluppo, non senza aver gettato un preliminare sguardo storico sulla tematica ambientale; nella sessione pomeridiana, presieduta dal Vicepresidente Veronica Meola, ci si è soffermati sull’altro lato della modernità, cioè quello delle macerie, delle rovine, degli scarti , dei rifiuti. Uno sguardo sincronico che cercheremo di ripercorrere brevemente con fugaci accenni ai titoli delle relazioni più innovative ed interessanti. Piero Bevilacqua, ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università di Roma La Sapienza, ha sinteticamente inquadrato la problematica ambientale sia dal punto di vista storico, sia da quello delle opportunità e delle sfide che pone alle future generazioni; tra tali sfide vi è certamente quella delle risorse, di cui si è occupato Cristian D’Innocenzo. Lo stesso concetto di sostenibilità è poi stato analizzato grazie ai contributi di Paolo Lumaca (Resp. Ente Certificatore ICEA per il Lazio) e di Salvatore Stingo (Presidente Cooperativa Agricoltura Capodarco) dal punto di vista del settore primario; essi, infatti, hanno mostrato come agricoltura ed ambiente possano allearsi in un circolo virtuoso. Infine, Alessio D’Amato (ricercatore in Scienze delle Finanze presso l’Università di Roma Tor Vergata) ha posto l’accento, nell’ambito dell’economia ambientale, sul falso mito della crescita infinita. Non è possibile, infatti, crescere per sempre, ma proprio nei limiti del progresso, ha ribadito lo studioso, è possibile scorgere vere opportunità e nuove possibilità. Nella sessione pomeridiana si è riflettuto sia sull’esperienza della raccolta differenziata nel Comune di Grottaferrata (relazione di Camilli, Assessore alla Protezione Ambientale, e della Sig.ra Lauroni), sia, più in generale, sulla necessità di una gestione sostenibile dei rifiuti. Nello specifico, a sviluppare il concetto di rifiuto è stato il sociologo Daniele Adamo. Infine, le considerazioni conclusive sulla giornata sono spettate a Maria Flavia Gravina ricercatrice in Ecologia presso l’Università di Roma Tor Vergata. Ma quali sono le ragioni che hanno spinto il Consiglio Comunale dei Giovani ad occuparsi di una tematica, come quella ambientale, tanto attuale e complessa? Aprendo i lavori è stato lo stesso Presidente del Consiglio Mirko Di Bernardo a rispondere a tale quesito mediante una relazione sintetica ma efficace. Secondo il Presidente, infatti, “Il convegno ha lo scopo di mostrare quanto il tema dell’ambiente non possa essere ricondotto soltanto ad una particolare ideologia politica. Il futuro della natura umana, infatti, non è né di destra né di sinistra, deve essere tenuto in alta considerazione dai credenti e dai non credenti e da ogni politico che si rispetti. Il mio intervento, dunque, cerca di mettere in luce come la domanda fondamentale che deve guidare ogni riflessione sull’ambiente e sul futuro riguardi in realtà l’identità umana. Chi è l’uomo? Ogni civiltà ha portato avanti una particolare idea di uomo e sulla base di questa ha fatto la sua storia”. La domanda sull’ambiente, quindi, riassume fondamentalmente una più generale domanda antropologica, che si dipana in una duplice alternativa tra il modello “superomistico” proposto dallo “scientismo”, e l’idea secondo cui l’uomo è fondamentalmente una creatura. Degna di nota, inoltre, è la pregevole scelta, sotto certi aspetti anche simbolica, dei relatori del convegno di destinare il compenso spettante loro per la messa a dimora di due querce nel territorio del comune di Grottaferrata. Tali alberi saranno piantati nel giardino della nuova biblioteca comunale. Insomma, dai giovani non solo parole, ma anche, se non soprattutto, fatti “gravidi di futuro”.

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