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Auditorium Parco della Musica – Mercoledì 13 gennaio ore 20,30 MIKHAIL PLETNEV

Auditorium Parco della Musica –  Mercoledì 13 gennaio ore 20,30  MIKHAIL PLETNEV
Gennaio 08
21:25 2016

Stagione di Musica da Camera
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Mercoledì 13 gennaio ore 20,30

MIKHAIL PLETNEV

Nella parata di grandi pianisti presenti nella Stagione di Musica da Camera dell’Accademia ci sarà anche Mikhail Pletnev, russo, classe 1957, interprete acclamato.
Ogni concerto di Pletnev è un’esperienza di ascolto unica perché questo musicista sta realizzando, anno dopo anno, un percorso interpretativo personalissimo e che va dritto al cuore della musica eseguita e mercoledì 13 gennaio nella Sala Santa Cecilia alle ore 20,30 lo si potrà ascoltare in programma che impagina il Preludio e Fuga BWV 543 di Bach , la Sonata op. 7 e la Ballata op. 24 di Grieg e le Sonate K 311, K 457 e K 533 di Mozart.
Hanno scritto di lui: “Una conversazione con Mikhail Pletnev rispecchia il suo modo di suonare. Se ne sta lì, zitto, e ascolta. Sembra annoiato dalle solite domande, lui preferisce improvvisare. Se qualcosa non gli piace, è capace di alzarsi e andarsene. Ma se trova qualcosa che gli interessa, comincia a parlare senza sosta, come un fiume in piena, con tonalità costante, ma ricca di musica. Pletnev non parla mai di cose mediocri, è interessato soltanto all’eccellenza”.

Mikhail Pletnev è un pianista acclamato, direttore d’orchestra richiestissimo, compositore raffinato e artista dalla forte personalità che, tuttavia, sfugge a qualsiasi categorizzazione. “Straordinario virtuosismo e inarrivabile sagacia sono i tratti distintivi del suo pianismo che, nel corso della sua sfolgorante carriera di direttore d’orchestra, sembra essere diventato ancor più sinfonico e fantasioso nelle sonorità” (Die Welt).
Mikhail Pletnev è nato nel 1957 ad Archangelsk, in Russia e già dalla prima infanzia ha dimostrato di essere in possesso di uno straordinario talento. All’età di tredici anni ha iniziato a studiare al Conservatorio di Mosca. Sempre nella capitale sovietica, nel 1978 ha vinto la Medaglia d’Oro al Concorso Internazionale Tchaikovsky. Da allora ha cominciato a esibirsi come solista e ha collaborato con le più prestigiose orchestre internazionali e con i più importanti direttori d’orchestra. Nel 1989, grazie all’appoggio dell’allora presidente sovietico Mikhail Gorbachov, ha ottenuto l’autorizzazione a fondare la prima orchestra russa a finanziamento privato, la Russian National Orchestra (RNO), che oggi è considerata una delle migliori orchestre del mondo. Inoltre, la RNO durante ogni stagione è protagonista di numerose tournée in Europa, America e Asia sotto la guida di Mikhail Pletnev o di prestigiosi Direttori Ospiti. Nel 1996 si è esibita in occasione del concerto d’apertura dei Giochi Olimpici di Atlanta. Dal 1993 Mikhail Pletnev è legato all’etichetta discografica Deutsche Grammophon. Le sue registrazioni si sono aggiudicate numerosi premi tra cui i prestigiosi ‘Grammy Award’. “Se la musica è modellata dal tempo, per Pletnev il tempo non è un’unità di misura regolata dalla tecnica, ma l’elevata arte dell’infinito, in cui convivono la tensione e il suo scioglimento” (Crescendo, sul ciclo dedicato a Beethoven)
Il doppio CD Pletnev – live at Carnegie Hall ha ottenuto un successo straordinario. Il BBC Music Magazine ha definito le interpretazioni di Mikhail Pletnev come “pianismo ai massimi livelli… questa performance basterebbe da sola a garantire a Pletnev un posto tra i più grandi pianisti di sempre”.
Mikhail Pletnev ha ottenuto notevole apprezzamento a livello internazionale anche per le sue composizioni: nel 1998, il suo Concerto per Viola è stato eseguito in prima esecuzione mondiale con Yuri Bashmet come solista, riscuotendo notevole successo di pubblico e critica. Le sue trascrizioni per pianoforte delle Suite di Tchaikovsky tratte da Lo Schiaccianoci e La bella addormentata sono ritenute leggendarie. Per i pianisti di tutto il mondo sono considerate un’opera di maestria tecnica. Di recente un giornalista ha scritto di lui: “Una conversazione con Mikhail Pletnev rispecchia il suo modo di suonare. Se ne sta lì, zitto, e ascolta. Sembra annoiato dalle solite domande, lui preferisce improvvisare. Se qualcosa non gli piace, è capace di alzarsi e andarsene. Ma se trova qualcosa che gli interessa, comincia a parlare senza sosta, come un fiume in piena, con tonalità costante, ma ricca di musica. Pletnev non parla mai di cose mediocri, è interessato soltanto all’eccellenza”.
Nel 1996 e nel 2002 Mikhail Pletnev ha ricevuto in Russia il ‘Premio di Stato’ mentre nel 2007 gli è stato conferito il ‘Premio Presidenziale’ per il suo contributo alla vita artistica della patria.
Stagione di Musica da Camera
Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli
Mercoledì 13 gennaio ore 20,30
Mikhail Pletnev pianoforte

Bach Preludio e Fuga BWV 543
Grieg Sonata op. 7
Ballata op. 24
Mozart Sonata K 311
Sonata K 457
Sonata K 533

Biglietti da 18 a 42 Euro
Botteghino Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro De Coubertin – Infoline: tel. 068082058

Stagione Sinfonica 2015-2016
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Sabato 16 gennaio ore 18 – lunedì 18 ore 20,30 – martedì 19 ore 19,30

BORN IN THE U.S.A.
E in prima esecuzione italiana Harmonielehre di John Adams

Dopo la “maratona Beethoven”, che ha aperto la stagione di concerti a Santa Cecilia, Antonio Pappano torna con un programma sinfonico completamente dedicato alla musica sinfonica americana. Sabato 16 gennaio (Sala Santa Cecilia ore 18 repliche lunedì 18 ore 20.30 e martedì 19 ore 19.30), il Direttore anglo-italiano salirà sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per aprire il concerto con le vivaci atmosfere dei “Three Dance Episodes”, tratti da On the Town, uno dei musical più fortunati di Leonard Bernstein. A seguire il Concerto per violino di Samuel Barber, pagina di rara esecuzione e opera intensa e musicalmente felice, con un solista d’eccezione che ritorna a Santa Cecilia: Gil Shaham.
Il rapporto di Barber con la città di Roma e con Santa Cecilia è stato particolarmente stretto, perché il 13 dicembre del 1936, il compositore americano affidò il debutto della sua Prima Sinfonia op. 9 all’Orchestra di Santa Cecilia, allora chiamata Orchestra dell’Augusteo diretta in quell’occasione da Bernardino Molinari.

Il Concerto per violino fu descritto dallo stesso Barber come un lungo viaggio e nel programma di sala distribuito durante la sua prima esecuzione mondiale, nel 1939, afferma: «Il primo movimento inizia con un primo soggetto lirico affidato al solo violino, senza introduzione orchestrale, e ha un carattere più da sonata che da concerto. La seconda parte è introdotta da un lungo assolo dell’ oboe, su cui il violino fa il suo ingresso con un tema rapsodico, contrastante con la melodia dell’ oboe. L’ultimo movimento, un perpetuum mobile, esalta il carattere brillante e virtuosistico del violino».

In chiusura Harmonielehre di John Adams, scritto nel 1985, un ampio lavoro per orchestra in tre movimenti che vuole coniugare le tecniche di sviluppo tipiche del Minimalismo (di cui Adams è uno dei massimi esponenti) con l’ambito espressivo e armonico della musica tardo romantica. In realtà al suo interno si possono scoprire altre importanti implicazioni ma di certo, questa musica, così mobile, coinvolgente, moderna, senza essere per forza difficile all’ascolto, non manca di trascinare e appassionare. Prima esecuzione in Italia.

Gil Shaham è uno dei violinisti più importanti del nostro tempo; la sua tecnica impeccabile combinata a un calore inimitabile e a una grande generosità d’animo lo hanno fatto diventare uno tra gli artisti più amati. Tra i premi prestigiosi che ha ricevuto il Grammy Award, e il Musical America lo ha eletto di recente “strumentista dell’anno”.
Si è esibito nelle più rinomate sale del mondo con illustri orchestre e quest’anno è stato ospite della Berlin Philharmonic diretta da Zubin Mehta. Ha inoltre reinterpretato il concerto di John Williams diretto da Stéphane Denève e la Boston Symphony, con cui l’aveva registrato proprio sotto la direzione dell’autore. Sempre di recente si è esibito con la Los Angeles Philharmonic diretta da Gustavo Dudamel, con l’Orchestre de Paris e altre.
Shaham continua il suo viaggio all’interno dei “Concerti per violino del 1930” che quest’anno viene riproposto per l’ottava stagione di seguito con l’esecuzione di Bartók con la Chicago Symphony e la Philadelphia Orchestra alla Carnegie Hall, di Barber con l’Orchestre National de Lyon e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Oltre a lunghe tournée nelle capitali di tutto il mondo, Shaham è ospite residente presso la University of North Carolina a Chapel Hill, e inoltre propone un programma delle Sonate e Partite di Bach in una esecuzione “multimediale” realizzata in collaborazione con il fotografo e video artista David Michalek.
Sempre per il grande progetto Concerti per violino degli anni 30, iniziato nel 2010 Gil Shaham è stato raffinatissimo interprete de I Concerti di Barber, Berg, Stravinskij e Britten, il Concerto n. 2 di Bartok e il Concerto n. 2 di Prokofiev che ha eseguito con le Orchestre di Baltimora, Boston, New York, Chicago, Montreal, San Francisco, Kansas City e ancora a Parigi e Tokyo. Accanto al progetto I Concerti per violino degli anni 30 Shaham ha continuato a suonare Brahms, Beethoven e Mozart con importanti orchestre e celebri direttori. Fra i Festival che lo hanno ospitato Caramoor, Aspen, Blossom, Tanglewood e Hollywood Bowl. Nei suoi numerosi recital e concerti cameristici Shaham continua l’esplorazione di brani di musica contemporanea composti per lui da William Bolcom, Avner Dorman e Julian Milone. Shaham ha suonato con le maggiori orchestre americane, in Giappone con Mariss Jansons, ad Amsterdam al Concertgebouw, Zurigo alla Tonhalle ed è stato artista residente con le Orchestre di Parigi e Berlino. Più di due dozzine di dischi testimoniano l’impegno di Shaham, dischi che hanno ricevuto tutti i più importanti premi internazionali, dal Grammy al Diapason d’or, dal Grand Prix du Disque al Gramphone Editor’s Choice. Nel 2004 ha fondato la propria casa discografica CANARY CLASSICS, con la quale ha inciso numerosi Concerti e brani di musica da camera, questi ultimi con Adele Anthony, Akira Eguchi, ma anche con Yefim Bronfman e Truls Mork.Shaham tornerà in studio di incisione con la sorella Orli per un disco dedicato alle Melodie ebree.
Nato nel 1971, presto si è trasferito in Israele con la sua famiglia; a 7 anni ha iniziato gli studi con Samuel Bernstein dell’Accademia Rubin, ricevendo una scolarship della Fondazione Culturale Usa-Israele. Nel 1981, mentre studia con Haim Taub a Gerusalemme, debutta con la Jerusalem Symphony e la Israel Philharmonic. Nello stesso anno si trasferisce ad Aspen per studiare con Dorothy DeLay e Jens Ellerman. Nell’82 passa alla Julliard sempre con la DeLay e Hyo Kang. Ha anche frequentato la Columbia University.
Nel 1990 ha ricevuto lo Avery Fisher Career Grant e nel 2008 l’Avery Fisher Award. Suona lo Stradivari Countess Polignac del 1899. Vive a New York con la moglie Adele d i loro due bambini.

Stagione Sinfonica 2015-2016
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Sabato 28 novembre ore 18 – lunedì 30 ore 20,30 – martedì 1 dicembre ore 19,30

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano direttore
Gil Shaham violino

Bernstein On the Town: Three Dance Episodes
Barber Concerto per violino e orchestra
Adams Harmonielehre

Biglietti da 19 a 52 Euro

Botteghino Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro De Coubertin – Infoline: tel. 068082058

 

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