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76° anniversario del primo bombardamento su Cori

76° anniversario del primo bombardamento su Cori
Gennaio 29
18:37 2020

Era una domenica mattina quel 30 Gennaio 1944, e in un attimo il paese non esisteva più.

Ricorre domani, giovedì 30 Gennaio il 76° anniversario del primo bombardamento alleato su Cori durante la Seconda Guerra Mondiale. Ne seguirono altri due, il 6 Febbraio e il 12 Aprile 1944, per un bilancio finale di 228 vittime civili accertate. In loro ricordo l’Amministrazione comunale, il 30 Gennaio 2010, ha affisso una lapide commemorativa all’ingresso del Chiostro di Sant’Oliva. Il 31 Ottobre 2007, con Decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno, venne conferita al Comune di Cori la Medaglia d’Argento al Merito Civile, onorificenza che riconobbe al popolo corese “un’ammirevole prova di generoso spirito di solidarietà, prodigandosi nel soccorso delle persone ferite e nel sostegno morale e materiale di quanti avevano bisogno di aiuto.”

Come ricostruito dall’Archivio Storico Comunale, mentre sulla macchia i partigiani, giovani e adulti, combattevano la Resistenza contro tedeschi e repubblichini, in paese si udivano i continui cannoneggiamenti dal mare. Nonostante la paura, la maggior parte delle persone, donne, bambini ed anziani, era rimasta nelle proprie abitazioni, nella convinzione che la città non sarebbe stata attaccata, vista la scarsa importanza strategica, e che tutto si sarebbe risolto in poco tempo con l’arrivo degli Alleati. Ma Cori si era riempita di soldati tedeschi, ecco perché il 27 Gennaio 1944, cinque giorni dopo lo sbarco a Nettuno, gli americani cominciarono a lanciare dal mare le prime granate shrapnel, forse per sollecitare la popolazione a mettersi in salvo.

Domenica 30 Gennaio 1944, intorno alle 9:30, un raid colpì e rase al suolo il centro abitato: per terra e sotto le macerie i caduti, giorni dopo recuperati dai volontari, mentre una folla di feriti e sopravvissuti cercava riparo sulle montagne. I più persero la vita nelle chiese, durante la messa, a causa della mai accertata presenza di Kesserling e altri ufficiali tedeschi in una non meglio precisata “Santa Margherita”, da dove si credeva stessero dirigendo le operazioni di contrasto all’attracco marittimo degli americani. Un comando tedesco era stanziato in una villa della zona, ma con molta probabilità non era stato precisato che “Santa Margherita” non era una chiesa, ma una località di periferia affacciata sul mare, perciò presero di mira tutti i luoghi di culto (Foto Còri mé bbéglio).

“Nell’inverno e nella primavera del 1944 nella Città di Cori persero la vita tante persone. Molti di noi ancora piangono genitori, fratelli, nonni, zii – afferma il Sindaco Mauro De Lillis – In quell’anno, in tutta Italia, solo il fuoco amico, fece oltre 22.000 vittime civili e ne ferì oltre 36.000. Per tutti noi, ricordare oggi, 30 gennaio, il 76° anniversario di quei bombardamenti, deve essere da monito per non dimenticare mai l’incommensurabile valore della Pace e la responsabilità di essere costantemente costruttori di Pace.”

 

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