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Alla scoperta di Anticoli Corrado, borgo di artisti, modelle e modelli

Alla scoperta di Anticoli Corrado, borgo di artisti, modelle e modelli
Ottobre 18
09:09 2021

Il 10 ottobre si è svolta, in totale sicurezza anti Covid-19, una interessante escursione ad Anticoli Corrado, organizzata dall’A.P.S. “Arte e Scienza” in collaborazione con Denise Viaggi S.r.l. di Donatella Belfiore, da anni dedita con passione e competenza a diverse iniziative di turismo culturale nell’area dei Castelli Romani, avvalendosi anche della collaborazione dell’archeologo Luca Attenni e della storica dell’arte Fabrizia Ranelletti.

Ad attendere il gruppo ad Anticoli c’erano l’assessore alla cultura Andrea Fabbi e Giovanna Carlino Pirandello, presidente della Fondazione Fausto Pirandello e vedova di Pierluigi Pirandello, figlio di Fausto e quindi nipote del grande drammaturgo Luigi. Tappe obbligate della visita del caratteristico borgo sono state il Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, la chiesa di San Pietro dell’XI secolo e gli studi di Carlo Toppi, di Enrico Gaudenzi e di Domenico Ponzi, resi accessibili dalla generosa ospitalità degli eredi, che hanno fatto rivivere le magiche atmosfere delle felici esperienze artistiche dell’Anticoli novecentesca.

L’escursione ha destato molta curiosità e riscosso un meritato successo, avendo potuto far conoscere ai numerosi partecipanti una località veramente straordinaria per la sua bellezza paesaggistica e il suo patrimonio artistico, ben noto fino a metà del ‘900 ma oggi purtroppo relegato in un passato ingiustamente trascurato dall’attenzione del grosso pubblico.  

A metà dell’Ottocento, nel 1858 per la precisione, alcuni artisti nordeuropei, durante il Grand Tour che li portava a Roma, desiderosi di scoprire scorci pittoreschi per nuove fonti d’ispirazione, ne esplorarono i dintorni. Fu così che un antico borgo medievale, posto su uno sperone roccioso affacciato alla valle dell’Aniene sulle pendici dei monti Ruffi, conquistò il loro cuore di artisti e di uomini: Anticoli Corrado. Furono affascinati dagli scorci suggestivi che offriva il borgo e dalla bellezza delle donne, che con disinvoltura si prestavano a posare per loro come modelle. Ma furono colpiti anche dalla generosa ospitalità dei suoi umili abitanti, ben testimoniata dalle stesse parole di un artista italiano, Augusto Corelli, che nel 1918 così si esprimeva:

«Trovammo negli abitanti di Anticoli una cordialità ed una gentilezza impareggiabili da cui eravamo incantati. Entravamo nelle case dei contadini per ammirare le pittoresche cucine dove si svolgevano le scene della loro vita semplice e buona; ovunque eravamo accolti festosamente e, quasi costretti dalle loro insistenze, prendevamo parte alle loro mense».

Ai primi del secolo XX, infatti, anche i nostri artisti cominciarono a scoprire Anticoli Corrado e vi si trasferirono con i loro studi, come nel caso di Corelli.

Molte donne anticolane – racconta Pierluigi Pirandello – facevano le fioraie a Piazza di Spagna, per la quale dovevano passare gli artisti che avevano gli studi a via Margutta, poco distante dalla piazza. Colpiti dalla loro straordinaria bellezza, gli artisti finirono con l’assumerle come modelle e in moltissimi casi se ne innamorarono e le sposarono. Una di esse, Pompilia D’Aprile, divenne la modella e poi la moglie di Fausto Pirandello. Amleto Cataldi nel 1912 la immortalò nella figura femminile della Fontana dell’Anfora a Villa Borghese, di fronte alla Casina Valadier. La stessa sorte toccò a molte altre. Tanto per fare alcuni nomi: Pietro Gaudenzi sposò Candida Toppi e dopo la prematura morte di Candida sposò la sorella Augusta Toppi; Attilio Selva sposò Natalina Toppi; Attilio Torresini sposò Angela Colasanti; Andrea Spadini prese in moglie Letizia Placidi; Amedeo Bocchi sposò Nicolina Toppi. La famiglia Toppi contava ben sette sorelle che facevano le modelle, impegnate in intriganti storie d’amore, molte concluse con il matrimonio. Le modelle anticolane rappresentavano l’ideale del fascino e della bellezza femminile del primo Novecento ed erano richieste in tutta Europa. Erano considerate le top model dell’epoca. Capelli neri, occhi grandi e luminosi, forme generose ma ben proporzionate, erano apprezzate non soltanto per la loro bellezza fisica ma anche per il portamento e il carattere forte. Ma da Anticoli provenivano pure molti modelli, immortalati da pittori e scultori nelle figure maschili delle loro opere.

Il minuscolo borgo dell’entroterra romano divenne, così, noto come il “paese degli artisti e delle modelle e modelli”. Ma non solo. Luigi Pirandello vi trascorse diverse estati. Pochi mesi prima di morire (il 10 dicembre 1936) vi trascorse l’ultima estate, con l’intento di dedicarsi al completamento della sua opera I Giganti della montagna. Ma l’atmosfera di Anticoli lo travolse e lo fece ritornare alla sua prima passione degli anni giovanili, la pittura, e la sua ultima opera rimase incompiuta. Nell’estate del 1936, ospite di Villa San Filippo, fece il ritratto del nipote Pierluigi, il quale acconsentì a fare il modello a condizione che il nonno facesse una tela più grande di quelle che era solito dipingere. Anticoli divenne la località dove amavano ritirarsi molti altri intellettuali del Novecento, facendone la “Capalbio” dell’epoca. Il grande poeta spagnolo Rafael Alberti tra il 1963 e il 1975, Marcel Duchamp nel 1925 e poi anche nel 1965, Pablo Picasso, il pittore e drammaturgo austriaco Oskar Kokoschka, lo scrittore Ignazio Silone, e altri ancora soggiornarono ad Anticoli Corrado, assieme ai numerosi pittori e scultori che aprirono i loro studi, che a metà degli anni ’30 si stima fossero circa una sessantina. Tutti i più importanti artisti italiani del Novecento lavorarono ad Anticoli Corrado: Giulio Aristide Sartorio, Arturo Martini, Pietro Gaudenzi, Ferruccio Ferrazzi, Attilio e Sergio Selva, Emanuele Cavalli, Domenico Ponzi, Felice Carena, Fausto Pirandello, Giuseppe Capogrossi. Questi artisti presero tutti l’abitudine di donare ciascuno qualche loro opera al Comune, che con tali donazioni iniziali decise di creare il Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea nel palazzo donato dal principe Marcantonio Brancaccio, inaugurato nel 1935 dal ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai. Il Museo oggi custodisce circa 700 opere fra quadri, sculture e disegni.

Nella foto: Studio di Domenico Ponzi

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1 Commento

  1. maria rosalba manzo
    maria rosalba manzo Ottobre 18, 22:57

    Una descrizione molto dettagliata dei tempi più creativi del 900.. Grazie

    Reply to this comment

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MONOLITE e “Frammenti di visioni”

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