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Ancora una volta il FFF si è riconfermata come la vacanza-evento a target family più attesa dell’anno, cui dal 21 al 28 luglio hanno partecipato più di 5000 nuclei familiari provenienti da tutta Italia. L’offerta ludico-culturale è stata quest’anno più che mai ricca di novità interessanti e divertenti per tutte le età, tra cinema, teatro, sport e musica live, con il concerto di Franco Fasano accompagnato dal quintetto canoro White Nymphs. Inaugurata il 22 luglio con la rappresentazione teatrale C’era una volta dei ragazzi diversamente abili dell’Unitalsi diretti dal regista e attore Luca Simonelli, che il direttore artistico Mussi Bollini ha giudicato perfettamente centrata sullo spirito del Festival di quest’anno, l’essere Tutti per uno, la manifestazione ha visto il susseguirsi di iniziative interessanti e inedite.

Tra queste, le escursioni per il pubblico accreditato, con la partecipazione anche del vicedirettore di Radio Rai Sergio Valzania, secondo cui attraverso il viaggio si impara a ” vivere con il minimo indispensabile e ci si accorge che basta poco per stare bene”. Valzania è infatti da sempre appassionato viaggiatore, e fermamente convinto che “il viaggio è un grande seminario sul rapporto tra consumi e società e insegna a fare propria l’esperienza di disagio dei più deboli. E’ stupefacente quanto il viaggio ci può rendere felici nonostante la fatica e la mancanza di quei beni che spesso reputiamo indispensabili”. Il dirigente Rai, ospite d’eccezione  del Fiuggi Family Festival, dove ha preso parte assieme a Davide Riondino all’itinerario tra le abbazie della Ciociaria proposto con la collaborazione del Cai, è sempre stato, anche nella sua attività professionale, fermo sostenitore dell’esperienza di pellegrinaggio: ” Ho iniziato a viaggiare tramite Radio 3 – ricorda – e ho  percorso molte strade, dalla via francigena del Nord e del Sud, alla via de La Plata, che costeggia tutto il Portogallo e al percorso di  Santiago de Compostela. La strada diventa sempre più un vero appuntamento con il prossimo e occasione di crescita e confronto. Da un viaggio si torna sempre arricchiti proprio perché esso insegna ad adeguare il proprio passo a quello del più debole e a tendere la mano al compagno di cammino in difficoltà”. Per quanto riguarda la prossima stagione radiofonica dell’emittente generalista il vicedirettore Rai ribadisce che in questo periodo di crisi “l’unica certezza è che perseveremo nella nostra abituale condotta, anche perché restare una radio al servizio delle famiglie rappresenta una dignità e una tradizione generazionale da difendere”.
La giornata del 23 ha visto invece la proiezione nella sezione retrospettive del film “L’anima attesa” del regista Edoardo Winspeare, ispirato all’insegnamento del compianto sacerdote don Tonino Bello. Protagonista del film un imprenditore sul lastrico che, ospite della sorella per un weekend, riscopre il senso della vita grazie ad una comunità formatasi all’insegnamento di Don Tonino, entrando in contatto con una realtà fatta di amore e accoglienza. Poiché nell’insegnamento di Don Tonino (che diceva spesso: “Posso anche andare in Africa e farmi altro accanto all’altro, ma è inutile se tornando a casa non riconosco il volto di mia madre”) la famiglia è il primo laboratorio in cui si educa al rispetto delle diversità, è relazione e riconoscimento dell’altro, base dunque del messaggio di fratellanza e solidarietà di cui il sacerdote fu pioniere.
Piatto forte della giornata del 24 è stato il film Il Sole Dentro, attualmente il più richiesto dalle scuole di tutt’Italia, a detta del regista Paolo Bianchini, che ha presenziato alla proiezione speciale del suo lungometraggio al Fiuggi Family Festival. Un film a basso costo, “ma pur sempre una spesa notevole che sono riuscito a fronteggiare solo ipotecando la mia stessa abitazione – spiega Bianchini – dopo la truffa/beffa che abbiamo ricevuto dalla Regione Lazio, gestione Polverini, che ha speso la nostra sovvenzione in feste per un altro film”. Il film racconta la storia tragicamente vera di due viaggi tra Africa e Europa. Il primo è quello di Yaguine e Fodè, due giovani guineani nascostisi nel vano carrello di un aereo diretto a Bruxelles (dove purtroppo andranno incontro alla morte) con l’intenzione di recapitare una lettera ai ‘grandi del mondo’ in nome di tutti i giovani africani che rivendicano il riconoscimento del diritto allo studio, alle cure mediche, ad una dimora.  Il secondo è il viaggio di un adolescente, Thabo, originario dell’Africa, e del suo amico Rocco, entrambi vittime del mercato dei bambini calciatori dal quale cercano di fuggire. ” La storia di Yaguine e di Fodè, nonostante la tragica conclusione, è stata ignorata dai grandi del mondo che hanno lasciato senza risposta la loro lettera. Conosciuta la loro storia abbiamo desiderato rappresentarla. Il messaggio ultimo che intendiamo comunicare è il rispetto per la vita umana e per l’osservanza dei diritti fondamentali, l’importanza dell’azione per un mondo più giusto”. Il lavoro di Bianchini, premiato lo scorso anno da una platea di mille giovanissimi entusiasti, ” ha dato l’opportunità agli adolescenti di identificarsi  con i protagonisti e le loro storie” e, nonostante lo scarso successo nelle sale cinematografiche grazie al debole supporto della Medusa, è stato fortemente apprezzato dal pubblico delle scuole, da qui la ferma intenzione di Bianchini di continuare a produrre film per ragazzi.
Ma è stato soltanto il 25 luglio che ha preso il via il concorso cinematografico con il primo film in lizza: Allez, Eddy!, di Gert Embrechts, storia dell’adolescente Freddy che vive con la famiglia in un isolato villaggio dei Paesi Bassi. Il ragazzo sogna di diventare un ciclista professionista, ma un grave problema di salute non gli consente neanche di uscire di casa. Alla notizia di una gara ciclistica locale, Freddy senza nessuna esitazione vi partecipa conquistando il premio tanto atteso: incontrare il campione Eddy Merckx. Dovrà lottare non poco per poter realizzare il sogno di diventare ciclista nonostante la disapprovazione dei genitori. Per la sezione Retrospettive è stato il turno del film Il figlio dell’altra di Lorraine Lévy e il film d’animazione I gladiatori di Roma di Iginio Straffi. In serata grande successo dello spettacolo messo in scena dai ragazzi del Festival, Pinocchio – Il Musical (con musiche e regia dell’eclettico e giovanissimo Giorgio Astrei), che la Fondazione Nazionale Carlo Collodi ha invitato per il prossimo 29 settembre nel Parco tematico di Collodi, nell’ambito dei mondiali di ciclismo 2013 dei quali Pinocchio è mascotte ufficiale, facendo consegnare in chiusura dal responsabile della Fondazione stessa, Dario Nuzzo, un riconoscimento speciale al Fiuggi Family Festival.
Novità di questa edizione, il 27 luglio, il concerto live Da Fratello a Fratello del cantautore Franco Fasano. Nel ripercorrere la sua trentennale carriera, il suo rapporto con la musica, la sua stessa vita, affiancato dalle splendide voci del quintetto vocale emergente White Nymphs, l’autore ha riproposto il suo vasto repertorio da Ti Lascerò a Mi Manchi, passando anche attraverso i tanti brani di successo scritti per lo Zecchino d’Oro. “Il Fiuggi Family Festival è un evento che pone al centro la positività della famiglia” ha detto Fasano, che per l’occasione ha interrotto la sua vacanza in Sicilia. La presenza del cantautore al festival ha anche una duplice lettura, poiché il suo nuovo album casualmente si intitola proprio fff (fortissimissimo), come lo stesso acronimo del festival. Evento nell’evento, Fasano ha intonato Ti Lascerò, scritto per Anna Oxa e Fausto Leali, uno dei  suoi brani più famosi e pietra miliare della musica leggera italiana, nella sua inedita versione integrale.
A trionfare infine, al termine della rassegna cinematografica, è stato il film Touch of The Light di Chang Jung-Chi, premiato poiché: “Con un linguaggio universale capace di intercettare il pubblico giovanile affronta il tema del talento e della diversa abilità”. Questa la motivazione della giuria del concorso internazionale, presieduta per il secondo anno consecutivo dal regista Fernando Muraca, che ha selezionato come più meritevole il film taiwanese del 2012. “Il film coniuga il sogno della propria realizzazione con i limiti che ciascuno ha nella realtà. Il regista, con abilità, riesce a raccontare due storie in parallelo senza che il film risulti discontinuo. Touch of The Light  suggerisce, attraverso le figure adulte nel loro complesso, strategie di custodia e di stimolo all’autonomia, che va conquistata con sforzi personali ed accettazione delle sconfitte.” Il film (che racconta la storia di Siang, giovane cieco cresciuto nella campagna taiwanese, che si ritrova per la prima volta da solo quando viene accettato in una prestigiosa accademia di Taipei; e, nonostante il suo handicap, e la riluttanza della madre nel lasciarlo partire, riesce a farsi benvolere e a crearsi delle amicizie nel nuovo ambiente: inoltre, trovando sintonia con Jie, cameriera di un fast-food che sogna la carriera di ballerina) è stato premiato anche dalla stampa accreditata al festival: ” un film completo – si legge nella motivazione dei giornalisti –  che promuove la cultura, la danza, la musica. Presenta con delicatezza la disabilità e invita ad ascoltare e ad accettare l’altro. La condivisione delle esperienze e il progettare un futuro insieme si pone nel film come messaggio di speranza rivolto alle nuove generazioni. Viene rivalutato il corpo come strumento nel suggerire che l’inabilità apre anche a possibilità inattese.” I giornalisti hanno inoltre attribuito una menzione speciale al film Allez Eddy! del belga Gert Embrechts: ” per l’originalità registica con cui è trattato il tema centrale. Interessante l’originalità nella narrazione e nello stile. La ricostruzione dell’epoca anni ’60 è ottimale quanto la scelta del cast”.