Basta volantini selvaggi
Verso le 15.00 di ieri mentre riposavo, qualcuno suona il campanello, infastidito mi affaccio alla finestra e vedo una ragazza che mi chiede con preoccupata innocenza di aprirle il portone, per lasciare la sua pubblicità. Molte cose ho pensato. La più importante è stata quella di riflettere sui tanti giovani e non, che quotidianamente si barcamenano con questo sub-lavoro. Constato quindi, anche per immedesimazione, che essi non partecipano “al sogno del facile guadagno”, ovvero, a quello della bella o malavita che sia…Credo invece che, questi esclusi, sono i nuovi poveri d’oggi; ma sono anche, in uguale maniera, ricchi testimoni di quella volontà ricevuta da sane radici, quali figli d’onesti genitori. C’è inoltre ancor da dire che questo volantinaggio ha dietro di se migliaia d’occupati, tra i quali: tipografi, cartai, colorari, metalmeccanici, costruttori di macchine stampatrici, distributori e molti altri. Bene, si tratta solo di ricordare l’educazione civica, ora purtroppo bandita dalle scuole come una vecchia e non più adeguata macchina per scrivere e non di vietare la distribuzione dei volantini, che tra l’altro, con il loro riciclaggio producono successivo lavoro e guadagno. Ecco perché non mi è importato più nulla d’esser stato svegliato alle 15.00!
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