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BIAF MUSEO GINORI |gli 8 modelli restaurati

BIAF MUSEO GINORI |gli 8 modelli restaurati
Settembre 23
10:46 2022

“Collezionismo a uso della fabbrica”:
la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze presenta
i risultati del restauro di otto modelli scultorei del Museo Ginori

Oltre a essere un imprenditore visionario, il fondatore della Manifattura Ginori di Doccia ha
praticato una forma di collezionismo del tutto singolare. Fin dai primissimi anni di attività della sua
manifattura, Carlo Ginori acquistò direttamente dalle botteghe dei più importanti artisti tardobarocchi fiorentini numerose forme per poterne riprodurre le opere in porcellana. Dalle forme furono
tratti modelli in cera, gesso o terracotta che, esposti nel primo nucleo del museo, venivano mostrati e
proposti alla committenza. “Si tratta di un patrimonio particolarmente prezioso – spiega Andrea Di
Lorenzo, direttore del Museo Ginori – non solo perché documenta l’incontro tra la porcellana e la
grande tradizione della scultura fiorentina e italiana, ma anche perché questi modelli sono copie talvolta
uniche di originali perduti”.
Questa straordinaria collezione “a uso della fabbrica” è stata conservata per quasi tre secoli
all’interno della Ginori, per poi cadere vittima dell’abbandono in seguito al fallimento della RichardGinori e alla conseguente chiusura del suo museo d’impresa, oggi di proprietà dello Stato italiano.
Umidità, muffe e sbalzi di temperatura hanno danneggiato gravemente in particolar modo i fragili
modelli in cera, che riportavano fessurazioni, lesioni e distacchi.
Negli scorsi mesi, grazie al sostegno economico della Biennale Internazionale dell’Antiquariato
di Firenze, la Fondazione Ginori ha dato avvio a un’importante campagna di restauro, coordinata dalla
Direzione regionale musei della Toscana con la collaborazione scientifica dell’Opificio delle Pietre Dure,
che dal 2021 è impegnato in una ricognizione generale sullo stato di conservazione delle opere.
Gli otto modelli scultorei in cera più bisognosi di un intervento conservativo urgente
sono stati affidati alle cure delle restauratrici Maria Grazia Cordua e Francesca Rossi. I risultati
sorprendenti del loro intervento sono documentati dal volume “Collezionismo ‘a uso della fabbrica’.
Il restauro di otto sculture in cera dalle raccolte settecentesche del Museo Ginori”, pubblicato in
occasione della 32esima edizione della manifestazione.
“Il restauro delle cere della collezione del Museo Ginori – spiega Stefano Casciu, Direttore
regionale musei della Toscana – rappresenta un contributo di grande rilevanza per il patrimonio pubblico
e in particolare per l’auspicata ed attesa rinascita della splendida raccolta di opere provenienti dalla
Manifattura Ginori”. Soddisfazione condivisa anche da Fabrizio Moretti, Segretario Generale della
BIAF, che vede in questa operazione di mecenatismo privato l’apertura di nuove prospettive per il
patrimonio culturale pubblico: “Il museo Ginori è un’eccellenza nazionale che deve sempre essere più
conosciuta a livello internazionale e con il nostro contributo speriamo di aiutare in questo intento”, ha
dichiarato.
Gratitudine viene espressa dal Presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori
della Manifattura di Doccia, Tomaso Montanari, che spiega: “Dopo molti anni di abbandono è toccato
allo Stato italiano salvare questo straordinario patrimonio e affidarlo a una fondazione interamente
composta da enti pubblici. È davvero importante che anche soggetti privati mostrino il loro amore, la
loro sollecitudine, la loro generosità nei confronti di opere così rilevanti per storia e qualità artistica. Mi
pare anche notevole che si sia scelto di aiutare un patrimonio meno esposto di quelli perennemente
sotto i riflettori fiorentini”.
Mission, governance, visual identity and a website:
the Ginori Museum tells its story
Tra i modelli oggetto del restauro merita una particolare attenzione il gruppo raffigurante Apollo
e Marsia, tratto da un’opera dello scultore fiorentino Giovan Battista Foggini e realizzato su un calco
eseguito nel 1748 dal figlio Vincenzo. L’intervento di restauro ha infatti permesso di recuperare l’integrità
dell’opera che risultava in uno stato frammentario e “collassata” a causa dell’esposizione a una fonte di
calore. “La gamba di Apollo – racconta la restauratrice della Direzione regionale musei della Toscana
e direttrice dei lavori, Giulia Basilissi, – risultava distaccata, mentre la figura di Marsia si era
fortemente deformata, tanto che le sue braccia e il tronco dell’albero si erano completamente separati
dall’opera. Fortunatamente la deformazione non ha comportato la perdita totale del modellato, che è
stato recuperato grazie alla natura ancora malleabile dell’impasto ceroso”.
Tra le opere restaurate, si segnalano anche i gruppi con Venere che spenna Amore e Leda
col Cigno, i cui archetipi in bronzo si devono all’invenzione dello scultore tardo-barocco Massimiliano
Soldani Benzi; la Venere Callipige (tratta da un marmo antico conservato al Museo Archeologico
Nazionale di Napoli) e i rilievi con Laocoonte con i figli e Scena di sacrificio, che documentano
l’acquisizione da parte della manifattura di modelli delle statue antiche più celebri, da tradurre in
porcellana per soddisfare le richieste dei viaggiatori del Grand Tour.
La Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia

Costituita il 19 dicembre 2019 su iniziativa del Ministero della Cultura, insieme alla Regione Toscana e
al Comune di Sesto Fiorentino, la fondazione ha lo scopo di conservare, catalogare, studiare,
comunicare ed esporre la sua ricchissima collezione di manufatti ceramici e di rendere il suo patrimonio
artistico, storico, sociale ed economico un bene davvero comune, accessibile e inclusivo.
Il Museo Ginori

Nato insieme alla Manifattura di Doccia e all’interno degli edifici destinati alla produzione, il Museo
Ginori è stato per quasi trecento anni un museo d’impresa, pensato dal fondatore, il marchese Carlo
Ginori, come il contenitore privilegiato della bellezza che la sua fabbrica era in grado di creare.
Il Museo custodisce tre secoli di storia del gusto e del collezionismo, rappresentando un
unicum a livello internazionale grazie alla ricchezza e alla continuità storica del suo patrimonio, eredità
della più antica manifattura di porcellana ancora attiva in Italia. Notificata come complesso di
eccezionale interesse storico-artistico e archivistico dal 1962, la sua collezione comprende circa 8000
oggetti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990, modelli scultorei, documenti cartacei e
disegni, una biblioteca storica, una biblioteca specialistica e una fototeca.
Dal 1965 il Museo ha sede in un edificio progettato dall’architetto Pier Niccolò Berardi, di
proprietà demaniale e affidato alla Direzione regionale musei della Toscana. Attualmente chiuso, il
Museo Ginori verrà riaperto al pubblico al termine di importanti lavori di risanamento.

 

 

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