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Bianca come il latte rossa come il sangue. Ogni emozione ha il suo colore

Bianca come il latte rossa come il sangue. Ogni emozione ha il suo colore
Aprile 29
18:12 2013

bianca come il latte rossa come il sangueBianca come il latte rossa come il sangue è un film (regia di Giacomo Campiotti) attualmente al cinema, nato dalla collaborazione tra Lux Vide ( che ha dato vita a dei veri capolavori della lunga serialità televisiva italiana tra cui spicca la fortunata serie Don Matteo) e Rai Cinema. Tratto da un best seller scritto dal professor Alessandro D’Avenia è un piccolo, affascinante e preciso affresco sull’adolescenza.

Il protagonista si chiama Leo, e come parecchi suoi coetanei passa le sue giornate tra i banchi di scuola, insieme ai prof da lui definiti dei vampiri che lavorano di giorno, pronti a succhiare sangue e linfa vitale, tra le partite a calcetto, le chiaccherate con gli amici del cuore Silvia e Nico, cercando di sfuggire a due genitori eccessivamente presenti e ossessivi, interpretati da Flavio Insinna e Cecilia Dazzi, di cui è particolarmente apprezzabile l’interpretazione.
La vita di Leo è piena di colori, perché ogni emozione ha la sua tonalità, la sua sfumatura… Il rosso ad esempio è il colore del sangue che macchia le magliette dopo una partita di calcio, e non solo… Il rosso è il colore della passione… Il rosso è il colore dei capelli di Beatrice, la studentessa di un anno più grande che è diventata il suo sogno e la sua ossessione, e che lui non ha mai avuto veramente il coraggio di abbordare.
Un colore spaventa Leo, ed è il bianco… Quel bianco che significa assenza, privazione, perdita, noia, mancanza… Quel bianco che nel corso del film e del romanzo, questo ragazzo dovrà imparare ad affrontare, perché ancora non lo sa, ma in Beatrice quel bianco sta prendendo sempre più il posto del rosso del sangue.
Nella vita di Leo arriva un nuovo professore, un supplente di Italiano. E’ giovane e il nostro protagonista si illude che sia semplice sconfiggere questo vampiro, a suon di battute e di dispetti come ha fatto con tutti gli altri. Ma ancora non sa che questo professore è di pasta diversa, non si lascia intimorire, si fa rispettare, cita Dante e altri grandi della letteratura, e soprattutto spinge i suoi alunni a credere nei sogni… In qualcosa che va oltre la nostra vita, in qualcosa di grande.
Per Leo diventerà un vero mentore… Un aiuto vero in un momento difficile.
Quando infatti il nostro protagonista riesce ad incontrare la sua Beatrice scopre che lei è gravemente ammalata,che sta morendo a causa di una forma piuttosto aggressiva di leucemia.
Leo si reca spesso a trovarla, con la sua simpatia e voglia di vivere regala sempre qualche sorriso alla ragazza, ma è soprattutto lei che gli insegna a vedere con occhi diversi la vita, e a comprendere che accanto a lui c’è un piccolo tesoro, che ha dato sempre per scontato ma che è importante.
Perché spesso fatichiamo a capire l’importanza di quello che abbiamo vicino…Capiamo solo quando l’abbiamo perso quanto quel qualcosa o quel qualcuno sia stato importante per noi (di più non dico, dovrete vederlo o leggerlo).
Ottima l’interpretazione degli attori “adulti” come Luca Argentero (Il Sognatore ovvero il professore), Cecilia Dazzi, Flavio Insinna (che per la Lux Vide ha interpretato il capitano Anceschi nelle prime stagioni di Don Matteo), che hanno confermato il loro talento anche in questa pellicola.
Ma i giovani, i veri protagonisti di questa storia, sono stati interpreti altrettanto encomiabili, a partire da Aurora Ruffino (Silvia), che gli appassionati di fiction conoscono per il ruolo di Benedetta in Questo nostro amore ( produzione Rai e Paypermoon andata in onda questo autunno), per continuare con il giovane Filippo Schicchitano (Leo), visto nel film per adolescenti, Scialla e concludendo con Gaia Weiss , che ha ben interpretato un difficile personaggio, quello della eterea Beatrice.
La colonna sonora è d’eccezione perché è composta dalle canzoni più belle dei Modà, Come un pittore, Tappeto di Fragole, Se si potesse non morire che ha partecipato a San Remo 2013.
Il video clip di questo successo sanremese dei Modà ha come interpreti gli stessi attori del film, in primis Argentero, Ruffino e Schicchitano e non solo, contiene parecchie scene del film.
Inoltre per la prima del film è stato scelto il 4 di aprile, data di uno dei concerti i dei Modà e per l’occasione prima della proiezione del film al cinema, era possibile assistere ai primi 20 minuti del concerto del gruppo in diretta.
Le melodie erano perfette per il film… Particolarmente azzeccate, visto l’importanza che hanno nel film i colori e il rapporto tra la vita e la morte, le canzoni Come un pittore e Se si potesse non morire.

Un ottimo ritratto dell’adolescenza e ciò non mi stupisce visto che D’Avenia è realmente un insegnante di scuola superiore, molto giovane a sua volta, come il professore della nostra storia, e che conosce bene quel momento difficile della crescita di ciascuno di noi.
Mi ha colpito moltissimo il rapporto tra Leo e Silvia, perché per alcuni aspetti mi ricorda un telefilm della mia adolescenza, che ancora oggi emoziona i sedicenni che hanno la fortuna di vederne gli episodi, sto parlando di Dawson’s Creek e del rapporto speciale che univa il protagonista del telefilm alla sua migliore amica: una linea di confine tra amore ed amicizia, che si confonde a causa della comunanza e dell’abitudine quotidiana ma che certamente è indice di un sentimento indecifrabile ma forte e importante…
Bianca come il latte, rossa come il sangue è un film che emoziona, da vedere con una buona scorta di fazzoletti, che ti fa sorridere tra le lacrime, in cui gli adolescenti si possono ritrovare nella loro quotidianità, i più grandicelli invece, riescono a ricordare quel periodo ormai lontano, in cui anche loro a sedici anni, erano timidi e timorosi davanti al ragazzo o alla ragazza che faceva loro battere il cuore, e che guardavano con sospetto ogni professore, pensando che lui o lei non fosse in grado di capirli.

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