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Biennale, con l’arte la menopausa diventa un’opportunità

Biennale, con l’arte la menopausa diventa un’opportunità
Agosto 25
16:36 2017

Vampate di calore, sbalzi d’umore, scarsa libido e secchezza vaginale. Vivere la fine della mestruazione non è facile per una donna, ma tutto diventa più difficile quando questo accade a 33 anni. A una età con tanta voglia di formare una famiglia e con una vita sessuale che ancora si sta scoprendo ogni giorno. Per motivi di salute l’artista Nina Dotti (www.ninadotti.com) si è trovata in questa fase ineluttabile, con una menopausa indotta chirurgicamente. Un’esperienza molto forte che ha scosso la sua vita, perché non si entra in menopausa da un momento all’altro. Paradossalmente, sua madre aveva cominciato a vivere la propria menopausa, aiutandola a capire meglio quelle strane sensazioni. Da qui l’idea dell’artista venezuelana-americana, residente a Miami, di usare la menopausa come pratica di arte contemporanea, attraverso le sue performance partecipative. “La menopausa è sicuramente una fase di transizione nella vita delle donne. Per aiutare a capire cosa significasse, ho deciso di creare la performance partecipativa Hot Flashes Bar a Miami. Mi sono vestita da barista e così ho cominciato a parlare di diversi argomenti che riguardano la menopausa con messaggi positivi. Questo performance l’ho portato anche a Caracas, Puerto Rico e Shanghai nell’anno 2009. Nel 2014, ha sviluppato il “Premium Menopause Satisfaction Bar” durante il FestivalMiami China Queer” spiega l’artista. E l’evoluzione di questo processo l’ha portata alla realizzazione di 2 progetti interattivi dedicati alla menopausa. Il primo quello dell’App “PMS Lounge” (Premium Menopause Satisfaction), in mostra al Palazzo Mora di Venezia, fino al 26 novembre 2017 nel contesto della 57a edizione della Biennale di Venezia. Il secondo “Take the load off”, un rituale mistico di trasformazione. Entrambe le mostre sono presenti nel progetto dell’artista “Personal Structures” presso l’European Cultural Centre. L’installazione artistica ricrea un centro Spa con tre sedie sdraio e il pubblico è invitato a rilassarsi per interagire con l’App “PMS Lounge” (www.pmslounge.net/en). È la terza volta che Nina Dotti presenta questa performance, già ospitata da La Juan Gallery di Madrid (Spagna) e già presente al Museo d’Arte Contemporanea del Zulia (MACZUL), di Maracaibo (Venezuela). “Propongo strategie per vivere la menopausa con piena soddisfazione“, sottolinea Dotti a cui poniamo delle domande. – Cosa ha significato per te vivere la menopausa così giovane? È stato un grande impatto nella mia vita. All’inizio avevo un po’ di paura, perché ho dovuto affrontare una “vaginoplastica” e ho pensato che era la fine della mia vita sessuale. In più, nella mia famiglia c’era molta tristezza perché vedevano la cosa come una castrazione. Ovviamente finiva anche la mia possibilità di essere madre biologica. Invece è stata una rinascita, ho voluto essere madre lo stesso e l’adozione è stata una ottima soluzione per ripristinare il mio diritto ad avere una famiglia. – Quali sono stati i cambiamenti più evidenti, di corpo e di spirito? Il mio corpo è cambiato immediatamente: ho iniziato a soffrire le vampate (hotflashes), quasi sempre. Queste mie sensazioni mi hanno spinto a fare ricerca, a leggere molto. Mi sono resa conto che era solo una fase di transizione, che dovevo affrontarla del modo più positivo possibile. Spiritualmente, è stato difficile rinunciare a essere madre biologica. – Come ti ha aiutato vivere la menopausa insieme a tua madre? Ho avuto la fortuna di ricevere informazioni attraverso un percorso con un sessuologo e altri mezzi di comunicazione. Invece mia madre non ha avuto alcuna informazione. Abbiamo iniziato a condividere i trattamenti di sostituzione ormonale e senza accorgermi ho iniziato a fornire informazione sulla menopausa anche a mia mamma. Così ho capito che mancava un’educazione alle donne, in quei momenti mi sarebbe piaciuto avere un App come “PMS Lounge”. – Cosa di positivo ti ha portato la menopausa? Una volta che è finita la fase di transizione dei sintomi, la menopausa ha tanti aspetti positivi. Quello che conta è avere un atteggiamento 100% positivo. Ho capito che la menopausa non è sinonimo di invecchiamento precoce e nemmeno significa la morte dell’attività sessuale. Durante la menopausa, un certo numero di cellule del nostro corpo muoiono e vengono generate tante altre nuove. Cioè, è un momento di rinnovamento del nostro sistema cellulare, immunologico e genetico. In questa fase, possiamo approfittare per migliorare la nostra condizione ed avere una gioventù davvero prolungata. “Take the load off” Poliedrica, dinamica, e sempre visionaria, attraverso l’uso di stazioni interattive, Nina Dotti sperimenta l’universo femminile, collegandolo a temi universali: oltre alla menopausa, il tabù, la solitudine e le paure. “Take the load off” nasce dell’esperienza dell’artista nel corso degli ultimi due anni. In particolare dall’esperienza del 2015 quando, nella città di “Santa Cruz de la Sierra”, Bolivia, un gruppo di donne hanno bruciato insieme le loro paure e angosce elencate in un pezzo di carta, come un atto di emancipazione personale, aprendo un percorso di guarigione della mente e del corpo. Ora ci presenta la proposta attraverso una versione museografica creata esclusivamente per il pubblico di Palazzo Bembo di Venezia. I visitatori troveranno le immagini che raccolgono l’esperienza vissuta a Bolivia, e potranno sedersi a una piccola scrivania per scrivere le proprie paure su un pezzo di carta, che dopo dovranno depositare in un calderone centrale. Questi scritti saranno bruciati in seguito alla chiusura dell’esposizione (26 novembre 2017), in uno spazio aperto dedicato.

Chi è l’artista Nina Dotti

Ha studiato Storia dell’Arte e Studi Museali presso l’Università José María Vargas (Caracas, Venezuela) e ha conseguito la laurea in Museologia (2003). Ha frequentato un workshop di fotografia presso l’Organizzazione Nelson Garrido a Caracas (Venezuela, 2004-2006). È stata fondatrice e direttrice della Fondazione Arte Emergente (FAE) a Caracas (1996-2006); è anche fondatrice e direttrice della Fondazione Arts Connection a Miami (USA, 2006-2016). Ulteriori informazioni sul suo sito: http://ninadotti.com/      

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