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Bologna – Teatro Arena del Sole – Bros

Marzo 04
14:35 2022

Teatro Arena del Sole  Via Indipendenza, 44 – Bologna

 11 e 12 marzo 2022

venerdì ore 20.30 e sabato ore 19.00

Sala Leo de Berardinis

concezione e regia Romeo Castellucci

musiche Scott Gibbons

con Valer Dellakeza e con gli agenti Luca Nava, Sergio Scarlatella

e con uomini dalla strada 

collaborazione alla drammaturgia Piersandra Di Matteo

assistenti alla regia Silvano Voltolina, Filippo Ferraresi

scrittura degli stendardi Claudia Castellucci

 

produzione Societas

in co-produzione con Kunsten Festival des Arts Brussels; Printemps des Comédiens Montpellier 2021; LAC Lugano Arte Cultura; Maillon Théâtre de Strasbourg – Scène Européenne;Temporada Alta 2021; Manège-Maubeuge Scène nationale; Le Phénix Scène nationale Pôle européen de création Valenciennes; MC93 Maison de la Culture de Seine-Saint-Denis; ERT / Teatro Nazionale; Ruhrfestspiele Recklinghausen; Holland Festival Amsterdam; V-A-C Fondazione; Triennale Milano Teatro; National Taichung Theater, Taiwan

 

durata 90 minuti

 

Venerdì 11 e sabato 12 marzo va in scena al Teatro Arena del Sole di Bologna Bros, il nuovo spettacolo di Romeo Castellucci, artista poliedrico, regista di prosa e opera noto a livello internazionale, tra i fondatori della Socìetas Raffaello Sanzio, oggi Societas, con la quale ha dato vita negli anni a un teatro basato sulla totalità delle arti.

In scena un folto gruppo di uomini anonimi, chiamati dalla “strada”, che costituiscono i protagonisti assoluti di Bros. Ognuno di loro, per poter partecipare allo spettacolo, firma un protocollo a cui promette di attenersi fedelmente, rimanendo comunque all’oscuro di ciò che accadrà durante la rappresentazione. Solo pochi minuti prima dell’inizio a ciascuno viene consegnata una divisa da poliziotto e un auricolare senza fili, attraverso il quale riceve individualmente degli ordini. Ed è qui che la sua volontà cosciente si ferma e inizia l’esperienza di alienazione, mentre compie azioni che non comprende e per le quali non è preparato.

Ciascuna azione (semplice, complessa o contraddittoria che sia) è compiuta senza tempo per pensare, per prendere posizione, per formulare una scelta, mentre la matrice dei comandi rimane fuori scena, inudibile e invisibile agli spettatori.

Ciò che si vede è un mucchio di azioni, che aumenta fino a saturare il palcoscenico: semplici, quotidiane, forse strane perché fuori contesto, ma comunque ben riconoscibili, scene quotidiane governate da una dittatura invisibile. L’agire predomina sul pensiero, il quale non sembra avere alcuna importanza, abdica al suo ruolo di causa che genera movimenti, e pure a quello di giudice: la frenesia non lascia spazio a nessun ripensamento e annulla la capacità critica. In questa temporalità strozzata, che riduce tutto a un presente assoluto, la comicità dei gesti frenetici e impreparati si mescola alla violenza dell’esperienza di alienazione.

L’uniforme è un simbolo della comune forza che governa tutto e tutti e, allo stesso tempo, rappresenta l’irriducibile risposta individuale che si dà alla sorte, quando questa si presenti in termini d’obbligo.

Ma chi sono i poliziotti? Cosa fanno? Dove vanno? Ci accorgiamo che, pur nel loro essere individui, sono somiglianti, sono “fratelli”. Sembra la moltiplicazione allucinata di una stessa persona che, nel medesimo tempo, condensa centinaia di azioni differite saturando lo spazio.

Gli agenti hanno il compito di far rispettare la legge ma qui la legge si trasforma presto in una farsa: una comicità data anche dai costumi degli attori, che si ispirano alla classica uniforme da poliziotto del cinema muto americano.

Le potenzialità comiche – che inevitabilmente si scatenano – curvano verso una dimensione oscura e perturbante. Nella pièce la schematica determinazione dei comandi costringe a un serrato confronto con l’indeterminatezza del tempo di esecuzione che, scorrendo, reca con sé il caso e l’inesperienza; il tremore e la lotta per la fermezza. Questa performance coincide con la vita nel suo svolgersi effettivo. Le sue parti non sono più da preparare, ma da verificare.

 

Romeo Castellucci è regista, creatore di scene, luci e costumi, conosciuto in tutto il mondo per aver dato vita a un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale dell’opera. La sua drammaturgia ribalta il primato della letteratura, facendo della scena una complessa forma d’arte, fatta di immagini straordinariamente ricche. Le messe in scena di Castellucci sono tuttora regolarmente invitate e prodotte dai più prestigiosi teatri internazionali, festival e teatri d’Opera, in oltre sessanta paesi che coprono tutti i continenti. È stato direttore della sezione Teatro alla Biennale di Venezia, “Artiste Associé” al Festival di Avignone ed è attualmente “Grand Invitée” alla Triennale di Milano e regista ospite alla Schaubhüne di Berlino. Il Festival d’Automne di Parigi ha presentato per due anni consecutivi una antologica del suo lavoro. Insignito del titolo di Chevalier des Arts et des Lettres della Repubblica Francese e della Laurea honoris causa dell’Ateneo di Bologna, è membro dell’Accadémie Royale de Belgique e ha ricevuto, tra gli altri riconoscimenti internazionali, il Leone d’oro alla Biennale di Venezia e due Golden Mask per la lirica.

 

La Socìetas Raffaello Sanzio è stata fondata nel 1981 da Claudia e Romeo Castellucci, Chiara e Paolo Guidi (che ne fa parte fino al 1996) nella condivisione di un’idea di teatro dalla scena prevalentemente visiva, plastica e sonora. La compagnia, sotto la regia di Romeo Castellucci, la cura del ritmo drammatico di Chiara Guidi e la cura teorica e drammatica di Claudia Castellucci, si è presto distinta in tutto il mondo, nei principali festival e teatri internazionali, con lavori come Santa Sofia (1986), La Discesa di Inanna (1989), Gilgamesh (1990), Amleto. La veemente esteriorità della morte di un mollusco (1992), Masoch. I trionfi del teatro come potenza passiva, colpa, sconfitta (1993). Negli stessi anni la Societas Raffaello Sanzio dà vita a un percorso di Teatro infantile dal tratto unico e radicale, con Hänsel e Gretel, Buchettino (1994), Pelle d’Asino (1998), tra gli altri. Nel 1995 nasce Orestea (una commedia organica?), cui seguono Giulio Cesare (1997), Genesi (1999), Voyage au bout de la nuit (1999) tratto da Louis Ferdinand Céline e Il Combattimento, opera di teatro musicale di Claudio Monteverdi e Scott Gibbons. Fino alla Tragedia Endogonidia (2002-2004) ciclo formato da undici episodi che prendono il nome da altrettante città, gigantesca ricapitolazione del tragico. Dopo tale impresa, la Socìetas Raffaello Sanzio separa il proprio lavoro per dare impulso all’individualità artistica dei singoli fondatori e, dal 2006, sintetizza il nome in Societas, producendo distintamente le opere di ciascuno. Dal 2018 tutte le iniziative sperimentali che Societas attua, vanno sotto il nome di Istituto di Ricerca di Arte Applicata Societas, e hanno come fulcro il Teatro Comandini di Cesena, sede della compagnia e degli Osservatòri di Teatro, Danza, Musica da essa curati. Societas vanta un prezioso Archivio, in corso di catalogazione e digitalizzazione, riconosciuto dalla Sovrintendenza “di valore storico particolarmente importante”.

 

Bros

concezione e regia Romeo Castellucci

musiche Scott Gibbons 

con Valer Dellakeza e con gli agenti Luca Nava, Sergio Scarlatella

e con uomini dalla strada Luca Arcangeli, Filippo Arganini, Giuseppe Benvegna, Andrea Buttazzi, Stefano Camporesi, Francesco Dell’Accio, Giacomo Henri Dossi, Gianluca Ferroni, Jacopo Franceschet, Giacomo Garaffoni, Nicola Gencarelli, Marco Mazza, Luca Menozzi, Stefano Mereu, Andrea Mordenti, Luca Nava, Pierluigi Tedeschi, Andrea Tumaini, Richard Arnaud, Maurizio Rinaldelli Uncinetti, Giorgio Ronco, Francesco Rossetti, Atos Zammarchi

e con Diego Bonaffini

collaborazione alla drammaturgia Piersandra Di Matteo

assistenti alla regia Silvano Voltolina, Filippo Ferrarescrittura degli stendardi Claudia Castellucci

direzione tecnica Eugenio Resta

tecnico di palco Andrei Benchea

tecnico luci Andrea Sanson

tecnico del suono Claudio Tortorici

responsabile costumi Chiara Venturini

sculture di scena e automazioni Plastikart studio

realizzazione costumi Grazia Bagnaresi

traduzioni dal latino Stefano Bartolini

direttrice di produzione Benedetta Briglia

addetta alla produzione Giulia Colla

promozione e distribuzione Gilda Biasini

equipe tecnica in sede Carmen Castellucci, Francesca Di Serio, Gionni Gardini

amministrazione Michela Medri, Elisa Bruno, Simona Barducci

consulenza economica Massimiliano Coli

produzione Societas

in co-produzione con Kunsten Festival des Arts Brussels; Printemps des Comédiens Montpellier 2021; LAC Lugano Arte Cultura; Maillon Théâtre de Strasbourg – Scène Européenne;Temporada Alta 2021; Manège-Maubeuge Scène nationale; Le Phénix Scène nationale Pôle européen de création Valenciennes; MC93 Maison de la Culture de Seine-Saint-Denis; ERT / Teatro Nazionale; Ruhrfestspiele Recklinghausen; Holland Festival Amsterdam; V-A-C Fondazione; Triennale Milano Teatro; National Taichung Theater, Taiwan

 

Informazioni:

Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna

Prezzi dei biglietti Sala Leo de Berardinis: da 7 € a 25 € esclusa prevendita

Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00

Tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com

Fino al 31 marzo 2022, come definito nel DL del 24/12/2021, l’ingresso a teatro per assistere agli spettacoli è consentito ai possessori di green pass rafforzato e mascherina FFP2. Per i minori di 12 anni non è previsto l’obbligo del green pass.

È possibile utilizzare i biglietti in formato elettronico. Acquistando biglietti on-line o telefonicamente si riceverà una conferma via mail che potrà essere utilizzata per entrare in sala senza necessità di passare dalla biglietteria.

 

 

 

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