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Canti di pietra al Museo Palatino

Ottobre 08
18:21 2020

Alessandro Haber legge “Apollo e gli ultimi poeti” di Gabriele Tinti

 

“…and call

images and memories

from ruins or from ancient trees,

for I would ask a question of them all”.

William Butler Yeats

 

In un tempio in rovina la statua spezzata di un Dio

parlava un linguaggio misterioso[1]

 

Comunicato stampa

 

Sabato 10 Ottobre – in occasione della ricorrenza delle giornate dei riti della dedicatio del Tempio Palatino – alle ore 17:30, il Museo Palatino ospita l’attore Alessandro Haber che leggerà alcune poesie dello scrittore e poeta Gabriele Tinti ispirate all’affresco di “Apollo che suona la cetra” e alla statua dell’Apollo Citaredo opera di Scopas.

 

Il Tempio venne dedicato il 9 ottobre del 28 a.C. e inglobato nella Casa di Augusto contribuendo a ‘confondere’ – nel senso primo della parola, ovvero di ‘far coesistere’ – culto pubblico e residenza privata, prospettando così una nuova età dell’oro dopo le tenebre delle guerre civili.

 

Nel Tempio – secondo quanto noto da Plinio, Naturalis historia, XXXVI, 25 e Properzio, II, 31- vi era una colossale statua di Apollo citaredo, opera dello scultore Scopas e forse proveniente dal santuario di Apollo a Ramnunte, in Attica. Il Tempio sarà infatti più tardi definito Ramnusius nei cataloghi regionari.

 

Con la propria poesia Tinti evoca l’assenza del simulacro divino grazie all’interpretazione dell’attore e alla presenza dell’affresco, anch’esso rappresentazione di Apollo.

 

Il progetto è realizzato con l’organizzazione e promozione del Parco archeologico del Colosseo, in collaborazione con Treccani – Enciclopedia di scienze e lettere e Anantara Palazzo Naiadi.

 

“Canti di pietra” rientra nel più complesso “Rovine”, progetto di Gabriele Tinti che raccoglie una serie di letture dal vivo recitate di fronte alla statuaria classica. Negli ultimi anni il progetto ha visto coinvolti alcuni importanti attori (tra i quali Abel Ferrara, Kevin Spacey, Malcolm McDowell, Joe Mantegna, Marton Csokas, Robert Davi, Burt Young, Vincent Piazza, Franco Nero, Enrico Lo Verso, Luigi lo Cascio e, appunto, Alessandro Haber) e alcuni dei maggiori Musei al mondo come il Metropolitan di New York, il J. Paul Getty Museum ed il LACMA di Los Angeles, il British Museum di Londra, la Gliptoteca di Monaco, il Museo Nazionale Romano di Roma, i Musei Capitolini, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo Archeologico di Napoli e molti altri ancora.

 

“Rovine” è stato insignito del Premio Montale fuori di casa 2018 per la poesia ed è stato recentemente scelto per celebrare il riallestimento delle collezioni del Getty Villa, per proseguire il dialogo iniziato con la mostra di artisti contemporanei “Plato in LA” in occasione della quale alcuni dei più celebrati artisti del panorama odierno hanno reinterpretato l’impatto di Platone sul mondo contemporaneo.

 

 

In occasione della Giornata Mondiale della Poesia, il 21 Marzo 2020 il Museo Nazionale Romano ha presentato la prima audio guida poetica museale al mondo con testi di Tinti e letture di Marton Csokas, Alessandro Haber, Franco Nero e Kevin Spacey.

 

L’evento inaugurerà la collaborazione del PArCo con Tinti che proseguirà con una serie di “camminate poetiche” con il coinvolgimento di importanti attori nei Fori Imperiali, nella Domus Aurea e nel Colosseo che avranno luogo nei prossimi mesi e nel 2021.

 

Biografie:

 

Gabriele Tinti è un poeta, scrittore e critico d’arte italiano.

 

Ha scritto ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica come Il pugile a riposoIl Galata suicida, il Giovane vittorioso (Atleta di Fano), il Fauno Barberini, Il Discobolo, I marmi del Partenone, l’Ercole Farnese e molti altri ancora, collaborando con Istituzioni come il Museo Archeologico di Napoli, i Musei Capitolini, il Museo Nazionale Romano, il Museo dell’Ara Pacis, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Metropolitan di New York, il LACMA di Los Angeles e la Glyptothek di Monaco.

Le sue poesie sono state lette da attori come Kevin Spacey, Robert Davi, Marton Csokas, Vincent Piazza, Michael Imperioli, Franco Nero, Burt Young, Anatol Yusef, Luigi Lo Cascio, Alessandro Haber, Silvia Calderoni, Enrico Lo Verso, Jamie McShane e Joe Mantegna.

Nel 2016 ha pubblicato “Last words” (Skira Rizzoli) in collaborazione con l’artista americano Andres Serrano.

Nel 2020 è uscita la sua nuova raccolta di poesie in collaborazione con l’artista Roger Ballen per i tipi di Powerhouse Books (New York).

Sempre nel 2020 l’editore Eris Press (Londra) ha raccolto in un volume il progetto “Rovine”.

 

Alessandro Haber è uno dei più importanti attori italiani.

 

Nato a Bologna trascorre gran parte della sua infanzia in Israele insieme al padre rumeno e alla mamma italiana. A nove anni torna in Italia e, appena ventenne, ottiene la parte di Rospo nel film La Cina è vicina di Marco Bellocchio a cui seguono piccole parti per conto di numerosi registi importanti, come: i fratelli Taviani, Bernardo Bertolucci e Federico Fellini.

Recita per Nanni Moretti in Sogni d’oro (1981) con Laura Morante; con Ugo Tognazzi e Philip Noiret in Amici miei – Atto II (1982) di Mario Monicelli; partecipa al film esordio di Gabriele Salvatores, Sogno di una notte d’estate (1983) e nel 1986 Pupi Avati lo scrittura per Regalo di Natale. In quest’ultimo ha finalmente un ruolo da protagonista ed è il suo primo vero successo. Il sodalizio con Avati risulta vincente.

Il 1986 è un anno importante per la sua carriera. Compare in: La donna del traghetto di Amedeo Fago, Anche lei fumava il sigaro di Alessandro di Robilant, Grandi magazzini di Castellano Pipolo, Innocenza di Villi Hermann e Com’è dura l’avventura di Flavio Mogherini.

Nel 1989 arriva anche il primo Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista per il film, Willy Signori e vengo da lontano di Francesco Nuti.

Negli anni novanta recita in Parenti serpenti di Mario Monicelli.

In teatro ha recitato in Orgia di Pier Paolo Pasolini, Woyzeck di Georg Büchner, Arlecchino di Carla Vistarini, Scacco pazzo (da cui ha poi tratto l’omonimo film del 2003 che lo ha visto debuttare come regista) e L’avaro di Molière.

Sempre come attore teatrale, nel 2006 si aggiudica il Premio Gassman come miglior attore per l’interpretazione di Zio Vanja nell’omonimo testo di Anton Čechov.

Scrive e canta canzoni. Il suo primo CD è Haberrante (1995), a cui seguono Qualcosa da di-chiarare (1999) e Il sogno di un uomo (2003). Ma il singolo che trova il favore del pubblico e della critica è La valigia dell’attore, composto per Haber da Francesco De Gregori.

Nel 2006 viene scritturato di nuovo da Giuseppe Tornatore per La sconosciuta ottenendo un altro Nastro d’Argento nel 2007 come miglior attore non protagonista e, nel 2011, è diretto da Ermanno Olmi per il film Il villaggio di cartone.

 

 

[1] Giorgio de Chirico, “Il senso della preistoria”, manuscript cited by Domenico Guzzi, Giorgio de Chirico, Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, 2010.

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