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CARA MAMMA, CARO PAPÀ… LETTERE DALL’ALBANIA, A BAGNOLO IN PIANO (RE) NELLA SETTIMANA DELLA MEMORIA

CARA MAMMA, CARO PAPÀ… LETTERE DALL’ALBANIA, A BAGNOLO IN PIANO (RE) NELLA SETTIMANA DELLA MEMORIA
Febbraio 16
18:09 2022

Rita Gatta: un libro, una storia, un messaggio di pace scuotendo la testa sulla ridicola epopea fascista. Recuperare dignità rinfrescando la memoria. Rocca di Papa, non è solo un paese dei Castelli Romani dove andare in villeggiatura. La sua posizione orografica (in mezzo ai boschi a 700 metri slm) e la sua posizione nella storia delle origini hanno dato vita a legami tra le persone che vanno oltre le parentele e le frequentazioni. Pur assente dalle vicende della cittadina dal 1954 non ho mai cessato di seguire da vicino fatti e misfatti che nel bene o nel male hanno caratterizzato il futuro dei roccheggiani. La conoscenza delle singole personalità artistiche e culturali non va oltre i cugini e pochissimi amici d’infanzia. Molto ha fatto la frequentazione dei social e la lettura. Nel caso della scrittrice Rita Gatta è stato il suo romanzo scritto con Lina Furfaro Testimone l’Orizzonte – Falco Ed. e quando improvvisamente, ventiquattro ore prima dell’evento mi è stato comunicato che avrebbe presentato il suo nuovo lavoro Cara mamma, caro papà… Lettere dall’Albania ed. Controluce qui in provincia di Reggio Emilia a pochi km. da casa, non ho avuto difficoltà a mettere da parte ogni altro impegno per esserci e rendermi utile. Sono tre i fattori che hanno garantito il successo dell’iniziativa: innanzitutto la famiglia Casciotti, nella persona di un suo pronipote Vincenzo, che ha intuito i valori e la sensibilità degli emiliani reggiani per i temi della memoria storica. Subito dopo l’attenzione del sindaco di Bagnolo in Piano Gianluca Paoli e dell’Amministrazione sensibili a valorizzare vicende e documenti per non dimenticare gli avvenimenti anche locali e familiari che hanno portato alla tragica guerra mondiale: siamo a pochi km. dalla Casa-Museo dei Fratelli CERVI. Il terzo fattore, ma certamente determinante, è il lavoro svolto dalla passione della scrittrice Rita Gatta. L’autrice di Testimone l’orizzonte ha allungato lo sguardo oltre i confini dei boschi e del cratere dei monti Albani. E’ arrivata a destare interesse, curiosità e adesione in un terra e tra una popolazione che ha fatto della Resistenza al fascismo una sorta di diga culturale. Il suo metodo di indagine storica è lo stesso: analisi dei fatti di cronaca riletti alla luce della famiglia e degli avvenimenti internazionali. La scelta della presentazione offerta come fatto teatrale, con interventi sobri di attori, professori di storia dell’Associazione Istoreco con il presidente Matthias Durchfeld e i musicisti dell’Associazione corale S. Francesco da Paola, oltre che amministratori ha avuto il merito di portare la vicenda dalla cronaca alla storia: una tragedia individuale e familiare causata da un’ ideologia atroce ed una epopea ridicola. Dall’ingenuità e dal candore di un ragazzo artigliere traspare l’inadeguatezza di un regime di fantocci, tanto più crudeli quanto più ottusi. Da appassionato di fotografia e teatro segnalo questo libro come possibile fonte di ulteriori elaborazioni per pièce teatrali e originali televisivi, anche a puntate, magari arricchite da altre vicende parallele. La parola alle vittime.

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