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Cattus Sapiens

Maggio 15
00:00 2007

La pietra era ancora calda di Sole ma la Sera ormai era vicina.

Si sollevò pigramente, rammaricandosi di dover interrompere il Piacere di aderire perfettamente a quella superficie piena di Energia. Puntò le zampe sul terreno ed inarcò la schiena, stirando con forza tutti i muscoli. Anche questo era piacevole, molto piacevole. Le permetteva di apprezzare tutta l’elasticità del suo corpo. Un fremito la percorse tutta e la coda si mosse a frusta nell’aria per segnalare la sua totale soddisfazione.

Un ottimo pomeriggio era appena terminato.

Un’ottima serata stava iniziando. Con Fastidio si sentì in disordine. Peli arruffati, polvere, parassiti. Iniziò a lisciarsi, con metodo, meticolosa. Con la lingua ruvida leccò via peli staccati e polvere, pettinò la pelliccia, lasciandola lucida e pulita. Dove non arrivava con la lingua (dietro le orecchie, ad esempio) si aiutò con la zampa, fino ad aver passato ogni centimetro del suo corpo.

Stava meglio, ora, il Fastidio era passato.

Ora, cosa c’era da fare? Sentì il mormorio di un Simile maschio. Non era per lei, non oggi. Era presto, per lei. Qualche altra Simile nei dintorni doveva essere pronta. Annusò l’aria e captò con Fastidio la lieve fraganza. Si mise in posizione a soprammobile, guardandosi attorno, con la coda avvolta attorno alle zampe. La punta della coda si muoveva rapida per segnalare Nervosismo. Quell’Odore la irritava. I maschi ne erano attratti, naturalmente, peredevano la testa, ma per lei era segnale della presenza di una rivale. Non era vicina, non era nel suo Territorio, ma era pur sempre una potenziale minaccia. Le creava brutte Immagini nella mente. Si sentì aggressiva quanto, poco prima, era stata pacifica.

Un ottimo pomeriggio e, adesso, una serata di nervosismo. Non le piaceva. Un brontolio di disapprovazione le nacque in gola e questo accentuò il suo stato d’animo. Cercò di rilassarsi. Annusò la pietra calda dove era stata sdraiata fino a poco prima. C’era ancora il suo Odore, sulla pietra, aveva una forma allungata, con le zampine profumate che sbucavano dal corpo centrale più grosso. Per un attimo pensò di sdraiarsi lì di nuovo, ma provò ancora Fastidio. La temperatura non era giusta, c’era poca Energia, ormai, la Sera stava incombendo.

Guardò SU. C’era Sole, SU, anche se tutto attorno c’era Sera. Questa era una delle magie che succedevano SU. Non sapeva se poteva andare a SU, quella Sera. A volte poteva, altre no. Bisognava chiedere molto, per andare dentro SU. Pregare, lamentarsi, far capire che era proprio importante. C’era molto Sole e molto Odore. Le tremò la gola. Forse era il momento di chiedere. Cominciò ad andare a SU, ma si fermò a metà strada. Provò Fastidio. C’erano altri Odori, oltre a quello del Cibo e dei Caldi che stavano dentro SU. E Rumore. Adesso non provava più solo Fastidio, cominciava ad esserci anche Paura. Ancora sopportabile, non tanta da tornare a GIU’. Si fermò per stabilizzarsi, mentre il cuore che prima batteva forte rallentava un poco. Era un effetto che le facevano le cose nuove e strane. Dentro SU c’erano altri Caldi oltre a quelli che conosceva e tutti assieme facevano Rumore e Odore. Paura si calmò e venne Curiosità. Pian piano riprese a salire e arrivò DAVANTI A SU. SU era chiuso. Pensò che non era il caso di lamentarsi e chiamare. Seguì l’Odore e il Rumore fino ad un finestrino aperto. Saltò sul davanzale ma non osò entrare. Si lasciò investire dalle sensazioni. Erano tante, doveva analizzarle, occorreva tempo.

Poteva vedere i Caldi, ora, erano parecchi, disposti attorno a molto Sole e molto Cibo, poteva capirlo dall’Odore. I Caldi facevano molto Rumore fastidioso. Gli occhi le si spalancarono di Desiderio e di Timore. Di nuovo nella gola le nacque un tremito che venne fuori prima che riuscisse a fermarlo. Potè solo smorzarlo un poco, così il miagolio non fu troppo forte, per fortuna, non voleva richiamare l’attenzione di tutti, solo di Calda Buona, che forse le avrebbe portato un po’ di Cibo. Miagolare le diede Sollievo e la stabilizzò un poco. Ne aveva bisogno perchè troppe emozioni venivano da SU. Allora lasciò che il tremito si sfogasse e miagolò ancora. Calda Buona se ne accorse e fece dei Rumori che lei riconobbe, per chiamarla, mescolati a tutti gli altri che non conosceva. Questo le diede Felicità e per dimostrarlo sfregò il fianco contro uno spigolo della finestra e agitò la coda. Il tremito nella gola non poteva più diventare un miagolio, un miagolio non era adatto ai sentimenti di quel momento. Cominciò il suo Messaggio di Pace, che le scuoteva i polmoni, la gola e il muso e le dava molto Piacere.

Una forza la spingeva ad entrare, seguendo il richiamo di Calda Buona, ma un’altra forza la respingeva, soprattutto perchè non conosceva gli altri Caldi. Poi riconobbe l’Odore di Calda Fuori e questo la convinse definitivamente a tornare a GIU’. Calda Fuori le dava Cibo, non era male come Calda, ma aveva questo difetto, di fare un Rumore strano e fastidioso che suonava proprio come “FUORI” e lei non lo sopportava e per il Fastidio di solito usciva da SU e andava a GIU’.

Quando fu a GIU’, si guardò intorno in cerca di qualcosa da fare.

Fiutò l’aria cercando un’Immagine per la sua mente e ne arrivò subito una molto bella, che veniva da MOLTO SU.

Le piaceva, MOLTO SU, la faceva sentire forte e quando ci arrivava non succedeva mai che fosse chiuso. MOLTO SU era sempre aperto e spesso c’erano le Prede.

Si arrampicò piantando le unghie nella corteccia morbida. Sentire le unghie penetrare e le zampe stendersi, far forza e contrarsi le dava molto Piacere, per cui continuò in fretta, dimenando la coda per rendere il Piacere ancora più forte, fino ad arrivare a MOLTO SU.

Fiutò ancora l’aria. Scartò il profumo delle foglie, della corteccia e dei fiori di magnolia, che non le interessavano, e selezionò quello delle Prede.

Le giunse, pungente, chiarissimo ed il cuore iniziò a batterle forte. Puntò gli occhi, le orecchie ed il naso per identificare la Preda, mise in tensione i muscoli e represse il fremito che stava nascendole in gola. La Preda apparve ai suoi sensi, perfettamente definita, ignara. Balzò in silenzio e solo quando ebbe la Preda fra i denti lasciò sfogare il mugolio di Gioia che le premeva dentro la gola.

Scese rapidamente a GIU’, senza stringere troppo i denti, inebriandosi all’Odore che le riempiva il naso quasi a contatto con la Preda. Si concentrò su Odore, per ora, lasciò perdere Sapore che cominciava a prendere corpo. Era troppo presto per quello. Doveva combattere coi denti che volevano stringere la Preda fino in fondo. Era troppo presto, doveva trovare un posto sicuro dove continuare il suo gioco. L’Odore del sangue avrebbe potuto attirare altri Simili, era meglio essere prudenti.

Combattendo contro tutti i suoi istinti, decise di tornare a SU.

Anche se SU era chiuso, DAVANTI A SU era un posto sicuro, molto addentro al suo Territorio, era difficile trovare dei Simili, lì, quando non c’era il suo Odore di Femmina a chiamarli.

Lì si stava in pace.

Quando fu a DAVANTI A SU si rilassò un poco. Si sentivano sempre i Rumori dei Caldi, ma non ci badò, era troppo presa dalla sua Preda. Mugolando e ringhiando di Piacere, strinse pian piano fino a bucare la pelle della Preda che ancora di agitava nella sua bocca..

Sentì Odore, Calore e Sapore tutti assieme. E anche Rumore, nella sua forma piacevole, gli ultimi lamenti della Preda straziata.

Quello era il culmine della frenesia e cercò di goderlo a lungo e di prolungarlo poi, mentre Calore e Rumore si dissolvevano, masticando ed inghiottendo per esaltare al massimo Sapore e Odore.

Infine si fermò, esausta e soddisfatta.

Che splendida Sera.

E pensare che era iniziata male, coi Caldi che facevano Rumore e Sole attorno a Cibo.

Ma ora tutto era Buono.

Iniziò a ripulirsi il muso e le zampe, leccandosi bene, agitando la coda per segnalare Piacere. Per terra, nel DAVANTI A SU, erano rimaste la testa e le zampe della Preda, un bel trofeo. Con orgoglio, decise di lasciarli lì, di farne un dono ai Caldi.

Era un segno di Potere, mostrava quanto era brava e forte, Padrona del suo Territorio.

I Caldi avrebbero capito.

E avrebbero continuato a darle Cibo in cambio del permesso di vivere lì, nel suo Territorio.

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