Ciampino, le strade delle donne – Incontro dibattito
Giovedì 20 Ottobre , con il Patrocinio del Comune , si è tenuto a Ciampino un incontro – dibattito sul tema “Ciampino , le strade delle donne” organizzato dalla “Casa delle Culture ” e dall'”Associazione “Toponomastica femminile ” , ospitato dal Circolo sportivo AIA , Associazione italiana Arbitri. Perché tenere un dibattito su questo argomento? La risposta è che Ciampino, in proporzione al numero dei suoi abitanti , ha una toponomastica nella quale compaiono più nomi di donne di quanto, percentualmente, si possano trovare altrove. Ciampino è una città moderna, Comune autonomo soltanto nel 1974, che con le sue dieci vie al femminile restituisce memoria a eventi storie che hanno avuto come protagonista la vita di donne, monito e insegnamento per le generazioni future.
Fortemente voluto da Antonio Rugghia, presidente dell’Associazione “Casa delle Culture”, l’incontro è stato partecipato da un pubblico attento e ha messo in risalto figure femminili che si sono distinte per motivi vari, donne instancabili, in particolare dall’ ‘800 in poi, che hanno portato, sulle loro spalle, il peso di famiglie da sfamare, case da immaginare in luoghi comuni, bombardati e fatiscenti. Spazi condivisi con emarginati, nullatenenti ed ex combattenti. Un’umanità desolata ma non vinta , che riuscirà, con tanta fatica , a risollevarsi. Conoscono le battaglie della vita, queste donne , così come quelle ricordate nelle targhe affisse agli incroci di strade importanti della città. Ma, a parte Lucrezia Romana del mondo antico e la Principessa Pignatelli madre benefattrice, chi erano queste donne? Tranne Graziosa Tozzi , le altre non appartengono al territorio. Sono esse: Irma Marchiani, Giuditta Levato , Angelina Mauro, Vincenza Messina, Onofria Pellicceri, Giuseppina Valenza , Rosa La Barbera. Molte dunque sono donne del Sud, che il destino ha accomunato nel loro percorso per la difesa dei diritti; uccise a causa del loro impegno civile contro gli abusi e la sopraffazione del caporalato, per la rivendicazione del salario e dell’orario di lavoro. Irma Marchiani , fiorentina , perde la vita per il suo impegno come comandante partigiana. Esempi di donne semplici ma determinate. ” Vittime di violenza in tempo di Pace ” , ovvero , la violenza delle “Camicie nere “, durante il ventennio fascista, la violenza della mafia , la violenza delle azioni di ordine pubblico durante le lotte contadine e operaie per la terra , il lavoro e i servizi. Queste intestazioni sono state deliberate dal Comune di Marino il 25 Luglio del 1971 e confermate dal Comune di Ciampino il 31 Marzo del 1976. Era bene ricordarlo. Per questo motivo una conferenza tenuta da relatrici qualificate, Amalia De Sanctis, Maria Tagliente, Ivana Galli, che hanno dato il giusto valore a quelle donne; una per tutte Giuditta Levato, contadina di Calabricata, Calabria, è stata omaggiata dalla scrittrice Lina Furfaro , con un libro a lei dedicato che è un romanzo storico e, contemporaneamente, un dossier. La scrittrice , attraverso ricerche nei luoghi che hanno visto dipanarsi la vita di Giuditta e attraverso interviste e ricerche di archivio, ricostruisce il carattere e gli ultimi giorni di questa ragazza coraggiosa che scrive la storia delle lotte sindacali cadendo sul suo campo di battaglie durante uno sciopero da lei organizzato per la rivendicazione di diritti negati. Era incinta di sette mesi, ma allora era un dettaglio senza importanza. Il suo nome è scritto anche sulla targa che le dedica l’ex sala consiliare della Regione Calabria.
Si deve a queste donne , semplici e coraggiose , se le giovani generazioni possono godere di diritti ottenuti al prezzo della vita, in un tempo difficile e senza regole.
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