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Ciampino. L’ex Igdo all’asta: “L’ultima occasione”

Ciampino. L’ex Igdo all’asta: “L’ultima occasione”
Aprile 08
19:46 2016

Ciampino. L’ex Igdo all’asta: “L’ultima occasione” o forse l’ultimo atto di una farsa già andata in scena
A Ciampino si dorme poco e male e non solo per via dello “smog sonoro” che affligge la città, ma anche per la cappa di silenzio che la sta soffocando. Un silenzio di piombo contrastato da quella parte di cittadinanza attiva che non si lascia accantonare mentre si trama al buio il destino comune.
Giovedì 7 aprile nel tardo pomeriggio Consiglio cittadino nei pressi della sala consiliare, iniziativa del Comitato CiampinoBeneComune concordata con le sigle Officine Civiche, M5S, Rif. Comunista, Città in Comune. Ben rappresentata la Giunta Terzulli, come sempre formalmente invitata e stavolta presente, appartata in un angolo. Introdotto e moderato da Carlo Cefaloni, esponente di spicco di CBC, l’incontro si è aperto all’insegna dell’urgenza, scadenza ultima per qualsiasi tipo di azione martedì 12 aprile, quando l’ex Collegio delle Ancelle del Sacro Cuore finirà all’asta con base di partenza di 1,5 milioni di euro. Praticamente svenduto il magnifico complesso di circa  65mila metri  cubi che sorge su  1,69 ettari  di terreno. Tutto si è svolto con l’ambiguità che contraddistingue l’odierna politica, a tutti i livelli. Sistema di base che sta distruggendo il senso civico e di partecipazione propri di ogni comunità. Uno sbriciolamento di forze che fa comodo a chi vuole giocare con la polvere.
Introdotto e moderato da Carlo Cefaloni, giornalista e scrittore impegnato su vari fronti, esponente di CBC, l’incontro si è aperto con la lettura – affidata alla nota attrice Adonella Monaco – della mail di sostegno inviata da Paolo Berdini, saggista e docente di Urbanistica, che invita a non lasciarsi scappare “l’ultima occasione” per un recupero dell’ex Igdo. Segue l’intervento di Marina Veneri, architetto, esponente di prima fila di CBC che fa il quadro della situazione ripartendo dai primi anni del Duemila, quando le associazioni cittadine riunite nella sigla IGDOLAB entrano in gioco affiancando la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio impegnata dinanzi al TAR nella difesa del vincolo posto a tutela dell’Igdo. Anni di battaglie fra alterne vicende, poi la notizia dai giornali: l’Igdo all’asta. “Sappiamo che c’è un vincolo, da verificare ”. Ecco la notizia, l’appiglio, la speranza. E la spiegazione a tanto silenzio, alla totale mancanza di informazione negli ultimi due anni. Segue Marco Bartolucci consigliere M5S, presidente della Commissione Urbanistica, il quale conferma e ribadisce l’esistenza a tutt’oggi di un vincolo storico che conferisce diritto di prelazione all’Amministrazione comunale, regionale e provinciale: “Un diritto in più da esercitare: a questo punto, qual è la loro intenzione?” domanda lanciata nel vuoto che resta a piroettare nell’aria. Al microfono Marco Pazienza, assessore alle infrastrutture con delega specifica alla questione Igdo. Il quale acchiappa il discorso da tutt’altro lato, contestando vivacemente la “diceria” su una colata di cemento per l’Igdo. “Un’affermazione rispetto alle intenzioni dell’Amministrazione che è meglio chiarire. Si rispetteranno i Piani Urbanistici previsti”. Pazienza conferma il prezzo a base d’asta per liquidare l’Igdo, un milione e mezzo di euro, una cifra da ridere a Ciampino considerando i costi alle stelle delle abitazioni; così come conferma l’esistenza di un vincolo sottoposto al TAR. Tornando alla domanda di Bartolucci, lui – l’assessore Pazienza – non sapeva, l’Amministrazione non sapeva, e comunque nix soldi per l’acquisizione. Qui ci siamo persi qualche battuta, certamente qualche nome, ma tiremmo ‘nnanzi. Si è parlato di un Piano di Governo per acquisire un bene pubblico ma non s’è fatto, e qui si va diretti al sindaco Terzulli che non si è dato da fare in nessun senso in osservanza del suo stesso programma elettorale. Proseguono gli interventi, si avvicendano al microfono Marilena Checchi consigliere M5S; Alessandro Porchetta chimico, portavoce del movimento Città in Comune; Silvio Sinibaldi architetto, dipendente comunale, membro di Città in Comune. Intanto il quadro si va delineando in tutta la sua incongruenza. L’ex Collegio del Sacro Cuore sta lì piantato da decenni nel cuore della città come un relitto da spazzare via, quando potrebbe essere la grande risorsa per “ripartire insieme da un punto di vista diverso”, ma guarda caso “non ci sono i soldi” proprio adesso che si sta buttando via e nulla si è fatto nel frattempo in previsione di un giorno che doveva pure arrivare. Parlando di soldi si arriva inevitabilmente al progetto aereoportuale in accordo con il Comune di una strada ad alto scorrimento “un task force che finirebbe di massacrare la popolazione togliendo pure quel poco di silenzio la notte, quando c’è ” che pure avrà un costo e quindi “i soldi ci sono, il problema è come spenderli”. La parola al Sindaco Terzulli: “Noi non sapevamo, finché non abbiamo saputo del bando su “Il Messaggero”. Sulla questione che non ci sono i soldi: non possiamo indebitarci poiché in esercizio provvisorio. Per il mutuo da utilizzare, due milioni e mezzo di euro per il Cimitero, non ci sono i tempi. Mi prendo l’impegno, rispetto al piano regolatore esistente, di non demolire servizi pubblici e privati. Sono stronzate che arriva la ruspa e ci fanno le ville. Proporremo alla cittadinanza…”. Un urlo fra il pubblico, numeroso e interessato: “Basta! Basta, pietà! Sono quarant’anni che sento le stesse cose! Che cosa volete ancora dai cittadini?” Il sindaco Terzulli esce di scena ma resta tra il pubblico a fare circoletto per suo conto. “Non è un buon segnale che il sindaco volti le spalle al pubblico e se ne vada” commento lapidario di una cittadina. La parola al pubblico. Parlano i giovani di ieri, che hanno convissuto dalla nascita con il problema dell’ex Igdo e si chiedono in pubblica piazza come l’Amministrazione possa dire che non se ne sapeva nulla e non se ne sia minimamente occupata. Qualcuno rinfresca la memoria su un annuncio preciso del sindaco che fa ridere e piangere: “A Ciampino i costruttori non c’entrano niente”. “Quello che non riesco a capire è che il sindaco, già assessore al Bilancio, non sapeva che i soldi non c’erano? Allora perché ha stilato quel programma?” Altro grido accorato dal pubblico “Quanto serve, 50 euro a testa? Io li do!”. Dal microfono: “Se c’è volontà una soluzione si trova: l’Igdo ai cittadini!”.
Ma il conto alla rovescia prosegue inesorabile. Questione di ore per arrivare al giorno decisivo. Allora forse qualcuno dovrà togliersi o mettere la maschera.

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