“Come eravamo…” – 50
Curiosità storiche dagli archivi comunali di Colonna
Il 18 febbraio 1846, fu stipulato un contratto tra il Comune di Colonna e il signor Vincenzo Cacciavillani fonditore di Campane in Frosinone.
Il Cacciavillani si obbligava a rifondere (Fondere nuovamente) la seconda campana (era rotta) della Chiesa Parrocchiale S. Nicola del Castello della Colonna, del peso di libre centoventicinque compreso il martello nonché due staffe di ferro che servivano a sostenerla al ciocco. La nuova campana sarebbe stata del peso di quattrocento libre circa “rifusa ad uso di arte e di ottimo suono”. Se la campana si fosse rotta o avesse avuto difetti di fusione entro i quattro anni successivi, il Cacciavillani s’impegnava a sistemarla a proprie spese.
Il Priore e gli anziani si obbligavano a loro volta a pagare il prezzo pattuito in tre rate, la prima in acconto a febbraio 1846, la seconda a febbraio 1847 e l’ultima a febbraio 1848 al prezzo stabilito di “scudi due e bajocchi sessanta la decina, ben inteso compreso metallo e fattura”. Il Cacciavillani invece avrebbe “Bonificato” l’importo della campana rotta stabilito in scudi due. Il trasporto della vecchia campana alla fonderia così come il ciocco e le ferramenta nuove erano a carico del Comune. Il contratto terminava con l’impegno delle parti a rispettare lo stesso con l’obbligo di rifondere la controparte per eventuali danni causati.
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