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Coraggio della viltà, viltà della forza

Coraggio della viltà, viltà della forza
Settembre 01
02:00 2006

Ho visto su Rai2 – ‘la Storia siamo noi’ – uno speciale su Ustica 1981, e ho visto anche uno ‘Speciale TG1’ sull’affondamento dell’Andrea Doria, 1956, causa l’incompetenza del comando della svedese Stockholm (processo chiuso a favore del comando della Doria – Calamari, stimatissimo già da tempo nell’ambito marinaro USA – dopo soli 50 anni!). Ustica e Andrea Doria. Un aereo e una grande nave. Gente comune morta e ferita, lacerata per sempre da presunti connazionali e ‘fratelli’, e grandi professionisti, che con mai vista malafede (e vista negli sguardi tutt’oggi falsi e corrotti dei veri colpevoli, dei veri incapaci) è stata umiliata e vilipesa dallo stesso governo italiano (caso Doria) per salvaguardare ‘prioritari’ interessi economici, finanziari, assicurativi e industriali. Salvaguardare commesse industriali (denari, svedesi) altrimenti perse nel sostenere la nave ‘sbagliata’. Doria: quando l’Economia e i denari, ‘forestieri’, valgono bene la verità e l’onore di grandi professionisti ‘concittadini’. Gente comune (Ustica), uccisa due volte dalla viltà e incompetenza politica, solamente politica, dei cosiddetti politici.
‘Il Muro di gomma’ di Marco Risi, 1991. Sulla copertina del dvd questa domanda: ‘In Italia esiste la verità?’. Io sono di quelle generazioni nate e vissute in quell’immenso ‘grigio sfumato’ della media borghesia di provincia, ora illuminata, virtuosa nonostante alcuni suoi storici difettucci… o nei. Generazione (1978) che cerca con i denti e con una virtuosità ora morale ora etica (‘retrò’, veramente, oggi, d’altri tempi…) a sopravvivere agli squilibri, all’insostenibilità, all’imbecillità, all’avidità, a egoismi e bulimie del Presente, di certi presenti, un Presente ora spesso troppo figlio di un Passato e relativa crescita economica (‘benessere’) cadenzata da ‘allegria’ e nel ‘debito’ rivolto alle attuali generazioni come la mia. Un Presente dove la mia generazione difende quel poco o pochissimo lasciatoci da chi ora egoisticamente è arrivato al banchetto prima di noi, banchetto finale allestito in questa stupida gara chiamata ora ‘competizione’. Speriamo che oggi questo Presente, certi presenti, e un certo Passato, certe fazioni e particolari, facciano finalmente mea culpa!. Umilmente si pentano e chiedano perdono sempre pubblicamente a mezzo stampa per i torti commessi ai danni della gente comune da loro uccisa e ferita indirettamente, di ‘riflesso’; per il vilipendio e offese mostrati contro chi era veramente dalla parte della ragione, anche se questa ragione sarebbe costata molto economicamente: l’onore e le altre virtù, la verità, non sono commercializzabili! Non valgono grandi commesse industriali. Si mettano in discussione per quanto riguarda i propri limiti ed errori, passati, lasciati in ‘eredità’ oggi alla mia generazione. Che facciano con umiltà mea culpa per i loro errori, per la loro incoscienza, per la loro incompetenza, per la loro arroganza… per la loro viltà… che ha lasciato e lascia (lascerà???!) me ed altri miei pari ora a scannarci per poche briciole rimaste su quella tavola. Quelle fazioni finalmente vertano verso un reale miglioramento, progresso e risanamento, morale e spirituale prima di tutto. Generazione, la mia, sopravvivente al Presente, ad un certo Presente, a certi presenti, ‘ignorata’ o quasi da un certo Passato. Che teme, teme il Futuro.
La mia generazione è nata ed è vissuta fino alla terza media all’ombra di un periodo non proprio felice: terrorismo, attentati… Bologna… Ustica… Mafia, Falcone e Borsellino…Guerra Fredda, Iran, Iraq e Medio Oriente… e nel mio caso, come per molti altri osservatori, distante, defilata dagli scenari più caldi. Grazie a Dio o alla buona sorte. Nel mio caso sono stato incubato in quel dei Castelli Romani. Personalmente ho cominciato solo alla fine del secolo scorso a rendermi bene conto, a prendere coscienza in quale Italia sono nato, e soprattutto in quale Italia sono cresciuto… in quale Europa. In quale Passato di questa Repubblica, o presunta tale, di questa Europa, di questo Occidente (allargando lo zoom) di cui vedendo film, inchieste e documentari come quello su Ustica o il Doria, mi vergogno e provo indescrivibile e mostruoso imbarazzo… fastidio fisico e morale. Di quale Passato (e Presente) e protagonisti e ‘manovratori’ in negativo cui provo non odio o ira, o naturale voglia di prenderli materialmente a calci e sberle con queste mie mani (capaci di scrivere quanto d’usar la pala e il piccone, la zappa e la vanga): solo una smisurata pietas cristiana verso chi sa e tace, verso chi ha sempre saputo e ha sempre taciuto, fino a portarsi il tutto nella tomba. Pietas per chi nasconde e dissimula, per chi falsifica… Pietas per l’immenso coraggio della viltà e per l’altisonante viltà della forza. Pietas, Pietas, Pietas, verso chi considera la comune gente, i comuni cittadini, comuni padri, madri, figlie e figlie, lavoratori e studenti… impiegati, artigiani o piccoli liberi professionisti (Ustica)… ‘naturali’ pedine in quei cosiddetti ‘giochi di potere’ o dettati da spregiudicati interessi legati ora, magari, al fine ultimo di ‘godesse la vita senza fatica’ o a fatica’ er meno possibbile!’. Pietas per il coraggio della viltà e per la viltà della forza dei ‘giocatori’, dei ‘burattinai’. Pietas, per i cosiddetti ‘forti’, per i cosiddetti ‘potenti’, e simili.
Ricordati uomo: più sei coperto, più brami di coprirti di divise e poteri, mostrine, gradi e quant’altro, e più sei vulnerabile.
Esiste la verità? sì, ma il coraggio della viltà o la forza della viltà non la riveleranno mai.

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