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#CORONAVIRUS 3 GIUGNO 2020 UN NUOVO CASO A FRASCATI, 16 GUARITI, UN DECESSO

Giugno 04
07:22 2020

AI CASTELLI ROMANI E LITORANEA RILANCIARE SUBITO LA SANITÀ PUBBLICA

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Nella ASL RM6, che comprende i Castelli Romani e la Litoranea, il 3 giugno un solo nuovo caso a Frascati, 16 guariti e un decesso.

Il numero complessivo dei guariti è salito a 684 (+16), il numero delle persone attualmente positive è sceso a 562 (-16), mentre il numero dei decessi è salito a 134 casi (+1).

Rispetto al picco la curva dei nuovi contagi è scesa del 95%.

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Nel momento di fine della pandemia, vanno fatti i primi bilanci.

Il primo bilancio è rappresentato dal fallimento della faraonica e costosissima sanità privata dei Castelli Romani e Litoranea.

Sul nostro territorio, nelle case di riposo, RSA e case di cura private si contano oltre 500 positivi, di cui più di 50 operatori sanitari, e 51 morti.

Dalle comunicazioni ufficiali si contano:

–       178 positivi nella casa di cura San Raffaele di Rocca di Papa, 41 operatori sanitari e 137 pazienti (21 decessi);

–       63 i positivi (9 decessi) nella casa di cura Villa Nina di Frattocchie;

–       48 i positivi all’INI di Grottaferrata (1 decesso); 

–       48 i positivi (2 decessi) nella casa di cura Villa delle Querce di Nemi;

–       42 positivi nella casa di cura San Raffaele di Montecompatri, 19 operatori sanitari e 23 pazienti (4 decessi);

–       37 positivi nella clinica Villa dei Pini di Anzio, 9 operatori sanitari e 26 pazienti (3 decessi);

–       5 pazienti positivi nella casa alloggio Villa Fortunata di Anzio;

–       decine di pazienti positivi in altre case di riposo (2 decessi).

A questi numeri pesantissimi e sicuramente incompleti, vanno aggiunti i familiari dei pazienti ricoverati e degli operatori sanitari che sono stati infettati e, in alcuni casi, sono purtroppo morti.

Sul disastro “colposo” della gestione delle casa di riposo, RSA e case di cura private stanno già indagando la Procura della Repubblica di Roma e quella di Velletri.

Questo è il disastroso modello di sanità di Zingaretti nel Lazio e di Fontana in Lombardia che i cittadini non vogliono più.

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Il secondo bilancio è costituito dalla necessità di un rafforzamento della sanità pubblica, a cominciare dall’immediata riapertura dei reparti di pediatria e ostetricia di Velletri e di Anzio-Nettuno.

La chiusura dei reparti di pediatria e di ostetricia decisa dalla direzione della ASL RM6 comporterà un ulteriore indebolimento di queste strutture pubbliche e finirà per favorire la sanità privata, in particolare l’ospedale privato di Aprilia.

Con queste decisioni scellerate vengono vanificate e distrutte reti di relazioni e rapporti di fiducia costruiti in decenni di lavoro da decine di medici e di operatori sanitari dei reparti di pediatria e di ostetricia di Velletri e di Anzio-Nettuno.

L’amministrazione Zingaretti ha prodotto solo disastri nella sanità pubblica dei Castelli Romani e Litoranea:

–       nell’ospedale pubblico di Anzio-Nettuno il numero dei parti è sceso da 524 nel 2014 a 429 nel 2018;

–       nell’ospedale pubblico di Velletri il numero dei parti è sceso da 525 nel 2014 a 448 nel 2018;

–       nell’ospedale pubblico di Genzano il numero dei parti è sceso da 990 nel 2014 a 601 nel 2018.

Il rilancio della sanità pubblica nei Castelli Romani e Litoranea passa, in primis, per l’immediata riapertura dei reparti di pediatria e di ostetricia degli ospedali di Velletri e di Anzio-Nettuno.

 

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Sempre con l’obiettivo di rafforzamento della sanità pubblica, vanno immediatamente riprese nella ASL RM6 tutte le attività ambulatoriali (analisi, visite e prestazioni) e dei consultori, tuttora sospese con la scusa dell’emergenza sanitaria. Nella ripresa delle attività ambulatoriali e dei consultori andrà posta la massima attenzione alle misure precauzionali di distanziamento sociale e alla fornitura di tutti i dispositivi di sicurezza per tutelare la salute degli operatori sanitari e dei pazienti.

Aver sospeso analisi, visite e prestazioni per un periodo così lungo è una scelta da irresponsabili, che avrà sicuramente effetti sanitari pesantissimi sulla popolazione.

La gravità della situazione sanitaria, ormai quasi al collasso, è dimostrata dall’incredibile aumento delle richieste di urgenza per analisi, visite e prestazioni nella nostra ASL.

Invece, personale e risorse finanziarie vengono impegnati dalla Regione Lazio per fare trecentomila test seriologici, la più grande ed inutile indagine di sieroprevalenza per scoprire che nel Lazio fortunatamente il coronovirus si è diffuso molto poco e che solo lo 0,5% della popolazione lo ha incontrato.

Data la completa inutilità di questa costosa campagna propagandistica, apprendiamo dai social che moltissime persone stanno rinunciando a partecipare a questa ridicola farsa.

Oltre alla farsa anche la beffa.

I soggetti positivi al test sierologico vengono sottoposti ad un solo tampone e, in caso di positività al tampone, la loro vita privata e lavorativa viene stravolta con un periodo forzato di quarantena. Considerando che con un solo tampone, la probabilità di errore del test è stimata nel 5%, sarebbe opportuno effettuare tre tamponi consecutivi prima di dichiarare un soggetto positivo al coronavirus. Lor signori dicono che questi soggetti che stanno benissimo sono “positivi asintomatici”, ma la verità è che trattasi in prevalenza di errori del test del tampone, cioè di “falsi positivi”.

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Nella tabella seguente viene riportata la ripartizione dei contagi per singolo comune dei Castelli Romani e della Litoranea sulla base delle comunicazioni ufficiali delle autorità competenti.

 

Oggi sono guarite altre 16 persone ad Anzio (+5), Nettuno (+1), Rocca di Papa (+5) e Rocca Priora (+5).

Gravissimo è il ritardo con cui la ASL RM6 comunica ai Sindaci le informazioni sulla diffusione del coronavirus nei Castelli Romani e Litoranea: ad oggi devono ancora essere comunicati 338 casi, di cui 51 decessi.

Cosa c’è da nascondere? Chi si vuole difendere? Per caso il sistema fallimentare delle case di riposo, delle RSA e delle case di cura private?

A causa di questo ritardo, per 10 comuni (Albano, Anzio, Castel Gandolfo, Ciampino, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Montecompatri, Nemi, Rocca di Papa) il numero dei casi pubblicati dal SERESMI (il Servizio Regionale per la Sorveglianza delle Malattie Infettive) è superiore al numero di casi comunicati dai Sindaci.

Per visualizzare la cartina per comune sulla diffusione del coronavirus nel Lazio, puoi fare click sul seguente link:

https://drive.google.com/open?id=1sI_jgUiLG9xh7GKQp5-W-_NV9tS7Z2Ne&usp=sharing

 

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