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CUCINIERE E…

CUCINIERE E…
Febbraio 15
17:11 2023

Tanto tempo fa, in un Paese circondato da campagne coltivate e boschi, viveva un ragazzino piagnone che stava sempre a lagnarsi. “Sono povero! Uffa!” ripeteva sempre. In effetti, non è che il lavoro dava molte speranze di libertà dallo stesso e la retribuzione conferire una piena indipendenza e realizzazione. Comunque, un bambino, rispetto agli adulti, aveva in effetti la piena libertà di gioco. Pertanto, il lagnarsi era più un proiettarsi verso il futuro che altro. La sua famiglia viveva dignitosamente in una casetta al centro del Paese: la cantina con l’asino, il primo piano con la stufa a legna. Un bel giorno gli capitò una cosa: passeggiando nel bosco, a un certo punto si sdraiò sopra un tronco e si addormentò, o almeno questo era quello che gli parve di ricordare dopo l’episodio che gli capitò. Stava continuando a passeggiare quando, a un certo punto, si trovò innanzi ad un portone rosso con due grandi batacchi dorati. Era una “locanda”. <<Tutti i più grandi cucinieri passati, presenti e futuri devono passare da qui! Capito?>> E poi udì: <<Si Cuciniere!>> Un cameriere, che sembrava più un maggiordomo, aprì il portone e lo fece entrare dicendogli: <<Buon giorno! Stavamo aspettandola. Prego il suo tavolo l’attende.>> Entrato, prese posto e pranzò. Si meravigliò delle stoviglie: oro massiccio. A mala pena riusciva a tenere in mano le posate per quanto pesavano… Sentendo le voci provenienti dalla cucina, si alzò e andò a sbirciare. Quello che vide era aveva dell’incredibile. Una cucina sconfinata, piena zeppa di aspiranti cucinieri e, al centro di tutto a dir lezione, c’era un cuciniere con degli assistenti uno più particolare dell’altro. Stava parlando, con un libro in mano tra coltelli, pentole in rame e ricette, di battuto <<che si realizza anche con prosciutto, sedano, cipolla, carota>> disse, di marinature, di balsamella per salse e condire la pasta, di ingredienti base quali farina, burro, uova, formaggio, latte, sale, pepe, acqua, prosciutto, carota, sedano, cipolla, lardo, olio, prezzemolo, lardone, cacciagione, aglio, vino, funghi secchi, acciughe e poi parlò di mazzetti, cazzeruole, brodi e magro… <<Ingredienti per la realizzazione del piatto che deve essere unico! Con un unico sapore ma anche capace di far cogliere gli ingredienti singoli. E poi si scrive la ricetta! Prima però si apprende la tradizione e saper usare gli strumenti del mestiere!>> Ma a un certo punto, il bambino chiuse la porta e tornò al suo tavolo. Il cameriere, raggiuntolo, gli disse che si studiava e si metteva in pratica l’appreso immediatamente e si studiava tutto ciò che entrava nella sfera del futuro cuciniere come gastronomia, leggere e far di conto ma anche il diritto e qualche nozione di storia, medicina, filosofia, fisica, etc. Il bambino stava per parlare quando a un certo punto bussò al portone qualcuno. Il cameriere aprì ed entrò un archeologo. <<Ecco! Ci mancava!>> disse il cameriere. Entrato, l’archeologo disse al cameriere: Bonjour! Caro il mio signore! Le devo comunicare una cosa! Presumo che sotto questa stamberga ci sia un grande reperto archeologico! Pertanto dovete demolirla ed io vedo! Male che va poi la ricostruite…>> Il cameriere disse all’orecchio del bambino: <<Questo qui ragiona in modo strano. Fai finta di niente…>> Il cameriere non fece in tempo a rispondergli che usci il cuciniere. Aveva un cappello, una giacca e il grembiule attorno al collo che teneva tra le mani come fossero nei taschini di un gilet. Aveva un grosso naso rosso e disse: <<Qui sotto c’è la grotta vinaria, le bottiglie di vino e basta. Capito? Senza ricerche archeologiche come fai a dire certe cose! Con le tue presunzioni basate sulla tua grandeur? Come quando volevi demolire la chiesa perché pensavi ci fosse nel sottosuolo addirittura una città! O quando volevi abbattere un intero bosco per “ricognizione”! E poi qui c’è la mia locanda che non è certo una stamberga! Se ti avvicini ai miei vini ti stappo come uno champagne! Comunque, Pierre mangi o vai in cerca di demolizioni?>> L’archeologo, un soggetto tutto perfettino, disse che la sua deduzione e amor per l’antichità era incondizionata, si lisciò i baffi e se ne andò. <<Scavare e vedere! Questo è il mio motto! Una ricerca assoluta delle cose…>> disse l’archeologo chiudendo il portone. Il cuciniere, un uomo grosso che quasi non entrava nella cucina sconfinata, rientrò in cucina e il bambino si stupì che tra quel caos riuscissero a uscire pietanze impeccabili come fossero opere d’arte. A un certo punto, il bambino si ritrovò al punto iniziale, sdraiato sul tronco guardando il cielo. Si alzò e, ai suoi piedi trovò un fagotto. Vide cosa conteneva: le stoviglie dove aveva mangiato. Gli occhi gli s’illuminarono di color oro!

 

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