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“D’Amore e Luce” conquista il pubblico di Lourdes

Maggio 30
23:00 2008

Il sipario si abbassa tra gli applausi per il debuttto europeo dell’opera di teatro danza “d’Amore e Luce”, tratta da “La bottega dell’orefice” di Karol Wojtyla. L’opera musicata da Adriana Del Giudice per la regia di Corrado Cascianelli e testi di Rosa Stipo, è andata in scena il 22 maggio 2008 nella Sala Padre Pio di Saint-Pierre (Lourdes), aprendo il programma di manifestazioni delle Università della Pace nella città mariana.
Il balletto – promosso dall’associazione culturale Mondi Vicini, con il patrocinio del Pontificium Consilium de Cultura, del Vicariato e della Provincia di Roma – ha incantato il pubblico per 40 minuti, interrotti più di una volta da applausi a scena aperta. La musica, la danza, la scenografia, la recitazione e le video-proiezioni hanno dato vita ad un viaggio nelle “meditazioni sul sacramento del matrimonio” del futuro Papa Giovanni Paolo II, trasposte in forma di balletto per la prima volta dalla loro pubblicazione (1960).
Riflesse nella vertina della bottega dell’orefice, raffinato ed invisibile saggiatore di sentimenti e di destini, passano la storia dei giovani coniugi Teresa (interpretata da Giorgia Calenda) e Andrea (Diego Millesimo), tragicamente interrotta dalla guerra e dalla morte dell’uomo. E il matrimonio tra Anna (Paola Bellisari) e Stefano (Raffaele La Tagliata) che appassisce per la perdita di quell’entusiasmo bambino che aveva fatto sbocciare il loro amore. E poi, come un filo rosso che lega le trame di queste quattro esistenze, la saggezza di Adamo (Cristian Giammarini) che, incarnando il pensiero di Karol Wojtyla, ricorda alle coppie di sposi che l’Amore non è un fugace trastullo per i cuori di due persone, ma un fuoco che scalda per l’eternità. Fiamma che ravviva le lampade delle tre Vergini sagge (Giorgia Calenda, Paola Papadia e Daniela Pecchia) e riempie di nostalgica disperazione quelle delle tre Vergini stolte.
Alla fine, nonostante il lutto e le ferite che il tempo inevitabilmente infligge all’Amore, esso, se è autentico, non può che rinascere e dare vita a nuovo Amore. Così, in una sintesi finale che hegelianamente riconcilia tutti i contrasti, i figli di Teresa e Andrea e Anna e Stefano, i giovani Cristoforo (Angelo Perfido) e Monica (Alessia Zonni), si sposeranno a loro volta insieme, perpetuando i destini di tutti i personaggi in una sintesi d’Amore.
Applausi alla fine della rappresentazione per la compositrice delle musiche Adriana Del Giudice, per Rosa Stipo autrice dell’adattamento del testo, il regista Corrado Cascianelli, per l’esecuzione al pianoforte del maestro Antonio Pergolizzi, per il canto della soprano Anna Elena Masini e per la performance di tutti i ballerini ed attori.

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