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Sono arrivati a Roma da scarti. Uno del Manchester City, l’altro del Siviglia (e del Borussia Dortmund appena prima). Edin Dzeko e Ciro Immobile, ora, stanno dimostrando di che pasta sono fatti. O meglio, sono tornati a farlo dopo una breve fase di stallo. Fare gol, di fatto, non è mai stato difficile per loro. Basterebbe chiederlo al Wolfsburg o al Torino. Se posti nell’ambiente giusto, possono fare la differenza, garantendo quella sicurezza offensiva che solo i grandi sanno offrire. Lazio e Roma, nel frattempo, godono perché sono appaiate nelle zone alte della classifica. Soprattutto i giallorossi, sorpresi tuttora dalla vena realizzativa del bosniaco, arrivato l’anno scorso nel bel mezzo di un entusiasmo tramutatosi poi in totale sfiducia nel corso della stagione. Dopo la partenza da Manchester, Dzeko sperava di lasciarsi alle spalle i brutti momenti trascorsi in terra inglese. Tuttavia, il primo anno in giallorosso non è stato altro che un susseguirsi di gol falliti e occasioni sprecate che hanno segnato in maniera determinante il profilo psicologico dell’attaccante. Prima con Rudi Garcia, poi con lo stesso Spalletti.

Quest’anno, invece, la musica è cambiata, insieme allo schieramento tattico del tecnico toscano, che punta tutto sulla corsa di Salah ed El Shaarawy, e sulla finalizzazione della sua punta. Scelta tattica giustificata dai 10 gol in 10 partite ormai noti (l’ultimo nella gara di Reggio Emilia). L’Empoli, che nello scorso turno ha subito la scoppola del Napoli, sarà il prossimo avversario dei giallorossi è già avvertito. Gara, questa tra Roma ed Empoli, che tra l’altro è stata scelta anche dall’ormai celebre Super 6, sito web che regala a coloro che riescono a pronosticare il risultato esatto di sei partite di Serie A ben 100 mila euro.

Il Sassuolo invece, subita l’infernale voglia di gol di Dzeko, dovrà vedersela con la Lazio di Immobile, protagonista di una storia molto simile a quella del “cugino” romanista. A Dortmund e a Siviglia, il napoletano non è riuscito a coronare il sogno di esplodere ed affermarsi a livelli top. Così è tornato in Italia, ripercorrendo sei mesi nel Torino che lo aveva lanciato. Ma la riconsacrazione di Ciro, in realtà, va ricondotta a non molto tempo fa. A Skopje, quando la nazionale di Ventura ha battuto la Macedonia grazie alla sua doppietta; da lì, Immobile non si è più fermato, portando il bottino personale (in campionato) a quota 8 marcature. Roma è finalmente libera di sognare. Anche se i desideri non sono gli stessi, una cosa è certa: Dzeko e Immobile continueranno a battersi per tutta la stagione; già dal prossimo 4 dicembre un’indicazione su chi sarà il vero vincitore potrebbe saltar fuori dal derby della capitale, da tempo privo di uno spettacolo che solo questo genere di goleador può concedere.