Elementi di Psicologia – Autostima
Comunemente, parlando di autostima ci si riferisce ad un parametro quantitativo; si parla infatti di alta o bassa autostima. Ma alta o bassa rispetto a cosa?Certamente avere una bassa autostima corrisponde ad avere un basso livello di stima personale in termini di autoefficacia percepita, risorse e possibilità. Viceversa un’alta autostima equivale a dire che, in base a quelle che sono le proprie caratteristiche, l’individuo ha un esatta consapevolezza di sé.
Nella vita di tutte le persone ci sono momenti in cui pensieri negativi, che possiamo definire pensieri spazzatura, sembrano prendere il sopravvento sulla nostra volontà e su quella che possiamo definire un’analisi oggettiva del problema da affrontare e della realtà circostante; la mente genera automaticamente aspettative catastrofiche e situazione nefaste che causano malessere, ansia, tristezza e sofferenza. Più concentriamo l’attenzione sul pericolo di non riuscire in una cosa importante (magari perché siamo influenzati da esperienze passate che ci hanno segnato) più tendiamo a far succedere il peggio. Perché siamo così legati all’idea di successo? Perché associamo il valore di una persona alla sua posizione sociale ed economica? È bene ricordarsi che il denaro e il potere non sono garanzia di umanità. Cos’è quindi l’autostima? L’autostima è vedere con occhi oggettivi la realtà esterna e quella interna, osservando i lati negativi, insicuri, rabbiosi insieme alla dolcezza, alla sicurezza, all’affetto e accoglierli tutti, perché l’uomo è tutto questo e stima di sé significa accoglienza di tutto quello che siamo e che rappresentiamo. Vogliamoci bene ponendoci obiettivi che possiamo raggiungere e gratificandoci per ogni vittoria e successo, imparando ad essere alleati di noi stessi, ripartendo dallo sbaglio o dal mancato successo lavorativo o familiare con gioia e volontà di migliorare in qualcosa che ci piace e non che dobbiamo fare per forza.
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