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Energie rinnovabili e cambiamento climatico, stanno facendo le leggi giuste?

Maggio 15
14:51 2019
L’adozione nel 2013 della “ Strategia europea di Adattamento al Cambiamento Climatico”
ha dato l’impulso ai Paesi Europei a dotarsi di una Strategia nazionale in materia.
Con Decreto del Ministero dell’Ambiente del 16 giugno 2015 è stata del approvata la Strategia
Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici; di conseguenza il Ministero dello
Sviluppo economico ha presentato in Commissione Europea la Proposta di Piano Nazionale
Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e, insieme al Ministero dell’Ambiente e al
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno elaborato il Piano nazionale integrato
per l’energia e per il clima 2030 (link di riferimento:
https://www.mise.gov.it/images/stories/documenti/Proposta_di_Piano_Nazionale_Integrato_
per_Energia_e_il_Clima_Italiano.pdf ).
E’ una grande iniziativa che parte dalla volontà comune di ridurre i cambiamenti climatici
attraverso la dismissione delle fonti inquinanti e l’adozione delle energie rinnovabili, se non
fosse che i proponenti si sono dimenticati di osservare alcuni princìpi fondamentali che la
riguardano.
Partendo dall’analisi di:
 articolo 32 della Costituzione Italiana in cui si enuncia che “ La Repubblica tutela la
salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…..”,
 articolo 13 comma 4 della legge n°152 del 2006 nel quale cui si fa riferimento ad un
ALLEGATO VI – Contenuti del Rapporto ambientale di cui all’ articolo 13 (allegato ricco di
indicazioni, informazioni e spiegazioni su ambiente, compresi aspetti quali la
biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i
fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e
archeologico, il paesaggio),
confrontandoli con la bozza che è stata presentata dal Governo Italiano all’Unione Europea si
intuisce con molta chiarezza che ci si è dimenticato di qualcosa di importante.​
Il Comitato Salute e Ambiente ha presentato, nei termini di legge, le osservazioni sulla
Proposta di Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima evidenziando queste gravi
lacune ed esortando i legislatori a riformulare ex-nuovo la proposta stessa.
La domanda che i componenti del Comitato si sono fatti è la seguente:
“Quando si parla di Strategia di Adattamento ai Cambiamenti Climatici ci si può dimenticare
della tutela dell’ambiente, della popolazione, della flora e della fauna, del patrimonio
culturale? ”
In un cambiamento climatico il fattore determinante è l’inquinamento; per cui è importante
attuare una strategia di decarbonizzazione in favore delle energie rinnovabili.
E’ altresì importante trovare strumenti che preservino la natura (fattore primario della
sopravvivenza del nostro pianeta), gli animali, la flora e il genere umano.
In Italia esistono strumenti legislativi che impartiscono le regole per progettare questo
cambiamento, ma è possibile che i governanti, assieme ai soggetti competenti in ambiente, si
siano dimenticati di consultarli?
Ci viene da pensare: se rivoluzioniamo il pianeta con energie rinnovabili senza tutelare la
salute (della sfera umana, animale e vegetale) che genere di cambiamento andremo ad
attuare?
Se queste proposte diventano Legge, una energia rinnovabile (magari nociva o, addirittura,
pericolosa) per esempio, si potrebbe utilizzare, perché nei princìpi fondamentali della Legge
stessa non sarebbero stati inseriti gli strumenti per la tutela della salute.
E poi a chi verrebbe attribuita la responsabilità dei danni arrecati?
 Ai Ministeri?
 Al Governo?
 Agli Enti Pubblici?
 Ai soggetti competenti in materia ambientale?
 Alle associazioni ambientaliste riconosciute dal Ministero dell’Ambiente?
 La Proposta di Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) sopra
esposta è la stessa che hanno presentato all’Unione Eurpoea? Se si, la Commissione stessa
cosa avrà risposto?
Basta ripercorrere a ritroso il nostro recente passato nel quale, non molti anni fa, si utilizzava
l’amianto, materiale dalle prodigiose proprietà fisiche e termiche, senza sapere che in un
futuro prossimo molte persone sarebbero morte proprio a causa della pericolosità
dell’amianto stesso.​

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