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Era l’autunno del 2008

Era l’autunno del 2008
Luglio 11
12:55 2022

Era l’autunno del 2008 e, come accadeva già da alcuni anni, ancora una volta tornammo a chiedere al Comune di Monte Compatri di favorire l’iniziativa, da tempo coltivata, di organizzare una rassegna teatrale.

Era nostra intenzione far vivere a Monte Compatri e ai Castelli un’atmosfera di cultura e di teatro e la nostra cittadina, ormai da molti anni, era percorsa da un fermento culturale espresso dalla nostra e da altre associazioni. Non solo; risultavano attive numerose compagnie amatoriali che si riunivano per le prove e rappresentavano spettacoli in luoghi diversi.

Ma non c’era – e non c’è tuttora, purtroppo – un luogo da usare per tali scopi. Ho notizia di comunità ben più piccole della nostra che dispongono di teatri e/o di auditorium e questo confronto lascia sempre dentro di me un senso di amarezza.

Numerose volte ho sollecitato le varie amministrazioni politiche del comune per mettere in progetto la costruzione di un luogo – un teatro – da mettere a disposizione della cittadinanza e di tutte le associazioni che, nel tempo, hanno dovuto usare luoghi non conformi per spettacoli, concerti, convegni, seminari, eccetera.

Comunque, tornando alla proposta fatta all’amministrazione comunale, inaspettatamente fummo chiamati dal neo delegato alla cultura Mauro Ansovini che, dopo averci ascoltato, espresse chiaramente: «l’organizzazione di una rassegna teatrale è in cima ai miei desideri». La sintonia che ne seguì fu immediata e noi offrimmo tutto il nostro impegno da unire a quello, anche economico, del Comune. Preparammo congiuntamente un progetto al quale seguì l’emissione di un bando, al fine di acquisire adesioni. Fu scelto il titolo della manifestazione: Rassegna dei Castelli Romani di Teatro Amatoriale – Premio “Città di Monte Compatri, aperta alla partecipazione di compagnie o gruppi teatrali non professionisti. Poi tentammo di costituire una giuria, individuando alcune personalità di spicco nell’ambiente del teatro.

Trovammo la gentile disponibilità di due grandi esponenti: il regista Gianni Bongioanni e l’attore Ivo Garrani, protagonisti indiscussi del teatro e dello spettacolo in tutta la seconda metà del Novecento.

E così giungemmo a svolgere la prima edizione della rassegna nel Parco Aldo Moro, inaugurato solo alcuni mesi prima. L’impegnativo progetto, sviluppato con notevoli sforzi, fu ben ripagato dall’ottima riuscita della manifestazione. Il pubblico, accorso da tutta la provincia, rinunciando alle numerose “salsicciate” che contemporaneamente si svolgevano in giro per i Castelli, si lasciò coinvolgere dalla bravura e dalla competenza delle compagnie e gruppi teatrali amatoriali partecipanti.

L’anno successivo il delegato alla cultura Mauro Ansovini riuscì ancora una volta a trovare fra le pieghe del bilancio i fondi necessari per reiterare la bella esperienza. Fu facile replicare lo stesso itinerario collaudato l’anno precedente. In giuria si impegnarono Toni Garrani ed Edoardo Torricella.

Abbiamo, così, ripetuto l’esperienza tutti gli anni fino a che la pandemia iniziata nel 2020 ha troncato tutte le iniziative culturali – e non solo – per oltre due anni.

Eventi come la Rassegna Teatrale stanno a dimostrare che il pubblico, proprio nell’era della realtà virtuale, vorrebbe continuare a essere partecipe in prima persona a queste esperienze collettive, vorrebbe continuare a essere, insieme agli attori e tecnici, la cellula fondamentale del teatro. Il fermento creativo e vitale della scena teatrale italiana ha ancora una volta generato questa splendida occasione di incontro e confronto tra differenti realtà espressive del teatro amatoriale. Attori non professionisti, ma non per questo meno bravi, hanno interpretato ‘per amore’ personaggi immersi in temi sociali e umani di grande attualità. Lo hanno fatto con grande impegno e con un ottimo livello qualitativo; con pochi soldi, vestiti con abiti stravaganti, esprimendosi ad alta voce e avendo un grande cuore da offrire alla gente. Per questo motivo sono stati tutti meritevoli per ricevere un premio.


Ora, nel 2022, siamo tornati al lavoro per l’organizzazione del Festiva del Cinema e della Rassegna Teatrale. Abbiamo assistito nuovamente al linguaggio artistico del cinema e del teatro predisponendoci ancora una volta all’incanto, alla meraviglia, allo stupore, al dubbio, alla riflessione, alla leggerezza… a tutto ciò che alimenta un’idea in divenire.


Lo abbiamo fatto, con rinnovata responsabilità, insieme a una nuova ed entusiasta amministrazione comunale – con l’impegno dell’assessore alla cultura Serena Gara – e insieme a un gruppo di giovani intellettuali e artisti che hanno raccolto il “testimone” e si sono spesi per giungere sul palco seguendo l’onda della loro preparazione e del loro impegno: Laura Paracuollo (direttrice artistica), Livia Massimi, Daniele Tullio – per la Rassegna Teatrale – e, per il Festival del Cinema, Daniele Tullio (direttore artistico), Laura Paracuollo, Arianna Graneri e Marco Savegnago. Noi “vecchi” di Controluce li abbiamo accompagnati nel faticoso itinerario organizzativo, quasi come fossa una corsa su una pista di decollo che terminerà allorquando la velocità raggiunta sarà sufficiente per “prendere il volo” e librarsi liberi nelle nuvole di quello che è diventato anche il “loro” sogno.

Io e Tarquinio Minotti rivolgiamo un ringraziamento a tutta l’amministrazione del Comune di Monte Compatri, ai ragazzi del nuovo gruppo, ai componenti della Giuria tecnica, a Vinicio Tullio e Vincenzo Gentile per le splendide fotografie con le quali hanno “raccontato” la Rassegna.

armando

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