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“Festa dell’Europa” con il Circolo Femminile di Amicizia Europea

Luglio 22
08:52 2011

Vincenza Rufo nel suo discorso d’apertura ha sottolineato che «l’iniziativa è stata ispirata da due circostanze concomitanti: il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e l’Anno europeo del volontariato ed è necessario guardare al passato, per ereditare quei fattori utili per il processo di avanzamento dei diritti umani, che si raggiungono con la cognizione di appartenere tutti ad una grande famiglia, in cui ciascuno è consapevole della propria vulnerabilità e nell’eventualità di conflitti o catastrofi naturali essere in grado di aiutare sia gli inclusi sia l’esclusi, affinché ognuno possa trovare sempre ascolto». Il sindaco Di Tommaso ha sottolineato come il volontariato abbia un ruolo importante nella vita sociale di una città e ha lanciato uno strale ai tagli operati dalla Regione Lazio all’assistenza pubblica in quanto «i ragionamenti non devono essere effimeri per gli enti locali, per definire il loro percorso non c’è stato il coraggio di entrare nei problemi, ma si è fatto un lavoro, senza vedere effettivamente dove ridurre gli stanziamenti. La nostra città ha un retroterra di volontariato, – prosegue il primo cittadino – soprattutto dopo la guerra in cui ogni cittadino si è attivato per la sua ricostruzione della città. Figure importanti come Budellacci, Micara si sono sporcati le mani per tirare fuori dalle macerie i corpi dei feriti dopo il bombardamento e il lavoro dei bambini nelle scuole in questi anni è stato notevole, per mantenere viva la memoria di quegli anni. Il CFAE è il nostro ambasciatore e mantiene i contatti con le città vicine, poiché lo scambio è fondamentale in questo momento complesso che sta vivendo l’Europa». Il dr. Massimo Barra che ha all’attivo più di 350 missioni in oltre 100 Paesi si è soffermato ad illustrare in breve la sua appartenenza al movimento sin dall’età di otto anni e per la precisione dall’8 maggio 1955 anno in cui inizia il suo primo servizio presso la CRI. In seguito Barra, nel suo lungo discorso, ha narrato la storia della nascita della CRI attraverso il suo fondatore Henry Dunant che si reca in Italia per parlare con Napoleone III, per poter ottenere un terreno per la sua società cereagricola, ma quando arriva in Lombardia, nel pieno della II guerra d’indipendenza, scoppia a Solferino il 24 giugno 1859 una delle battaglie più sanguinose che l’Europa abbia mai vissuto. Dunant è sconvolto dal numero impressionante di morti e feriti, ma soprattutto dal fatto che vengano abbandonati a loro stessi e si mette invano alla ricerca di medici e chirurghi che possano alleviare le sofferenze di tanti uomini. Egli stesso s’improvvisa infermiere e cerca di ricorrere alla buona volontà degli abitanti del paese, radunando uomini e donne che lo aiuteranno a salvare i feriti. Quando ritorna a Ginevra non dimentica l’episodio e trasferisce nel libro Ricordo di Solferino l’esperienza vissuta, successivamente fonda una Società di soccorso in ogni Stato, con il compito di organizzare e addestrare squadre per l’assistenza dei feriti in guerra ed è l’inizio della costituzione del movimento della Croce Rossa Internazionale. «I principi che sono alla base dell’attività della CRI sono il concetto di indipendenza – continua Barra – di umanità, neutralità e imparzialità. La peculiarità del volontariato è quella di essere aperti a tutti, senza fare alcuna discriminazione. Se si insegna che cos’è la CRI a scuola si dice sempre che è una grande famiglia i cui figli sono le società internazionali e che la sua opera è riconosciuta in 161 Paesi». La dott.ssa Sassu ha illustrato la particolarità della pubblicazione che «ha come scopo primario quello di coinvolgere istituzioni europee e i cittadini che hanno contribuito a spiegare il loro punto di vista sul volontariato europeo. La parte più importante la si trova nel capitolo 9 in cui sono raccolte le esperienze delle organizzazioni attive nel volontariato, laddove si è cercato un equilibrio tra le più note come la CRI, Amnesty International e quelle più piccole tra le quali è stato inserito anche il CFAE ed è stata dedicata una sezione sull’impatto del volontariato nella crescita economica».

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