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Il Grande Gatsby, torna “libero” e ad essere venduto in edizione economica. A 70 dalla morte di Francis Scott Fitzgerald, avvenuta a Hollywood, il 21 dicembre del 1940, le case editrici si stanno già dando battaglia per accaparrarsi le sue opere. Infatti ora, che i diritti d’autore sui suoi romanzi sono caduti sotto il pubblico dominio, sarà molto più conveniente pubblicarli. E chissà se “tenera” sarà la notte anche per i nostalgici dell’età del Jazz che, distesi tra i guanciali potranno comodamente abbandonarsi alla lettura di grandi capolavori a piccoli prezzi. Fatti due conti in tasca, infatti, in un mondo editoriale rivoluzionato dal digitale, gli editori dovranno essere sempre più parsimoniosi, visto che gli italiani leggono sempre meno. Inoltre, i piccoli e i grandi distributori devono fronteggiare i concorrenti on line, come Amazon, impegnato già da tempo a dare battaglia al suo più grande rivale, Internet Book Shop,e i suoi libri, recapitati per posta in tempi brevissimi. Per non parlare di Google che, giusto per “stracciare” tutti gli altri concorrenti, si preoccupa di bandire la carta, attraverso i suoi e-book. Le case editrici tradizionali devono perciò resistere,e allora orientano il loro interesse su quegli autori che non devono più pagare. E così, la Newton Compton, storica capofila delle edizioni economiche, in primavera, pubblicherà in un unico volume, tre romanzi dell’autore della “Lost Generation” (Il grande Gatzby, Racconti dell’età del Jazz e Tenera è la notte), a 4,90 €. Ancora più ingegnosamente, la Minimun Fax, casa editrice romana, ha deciso di pubblicare la serie completa dei romanzi di Fitzgerald affidandoli alla traduzione di giovani scrittori italiani, già molto amati (Veronica Raimo, Giuseppe Culicchia, Francesco Piccolo) e alle uscite periodiche mensili. Feltrinelli, dal 20 gennaio, ha reso disponibile Il Grande Gatzby per la sua Libreria Universale Economica, al prezzo di 12 €. Adelphi Editore ha anticipato tutti pubblicando integralmente, pochi mesi fa, The Crack Up, una raccolta di tre articoli giornalistici scritti da Fitzgerald per l’Enquirer nel 1936, per testimoniare “il crollo” (questo è il titolo in italiano) e la bancarotta affettiva che lo colpì negliultimi anni della sua vita, dopo l’immediato ma breve successo. La nostalgia, la tristezza, i debiti la disperazione sono i tratti biografici dominanti in uno degli scrittori più amati e frustrati della letteratura e del cinema americani, raccontati attraverso i personaggi delle sue storie. Il grande schermo d’altra parte, ha celebrato l’autore attraverso molti film, diventati anch’essi leggendari. Tuttavia, poiché anche il fascino delle parole stampate ha un prezzo, tantoper i miti della letteratura quanto per i feticisti della carta, la sopravvivenza dei libri dipende ormai soprattutto dalle ragioni del mercato. Per questo le case editrici si stanno orientando sugli autori contemporanei che stanno guadagnando l’aurea della classicità ma anche la gratuità. Oltre Francis Scott Fitzgerald, altri scrittori hanno i diritti in scadenza, nel 2011 e nel 2012: James Joyce, autore de L’Ulisse, Michail Bulgacov, de Il Maestro e Margherita, Maurice Le Blanche, l’inventore di Arsenio Lupin e anche Virginia Wolf. Insomma, quando l’arte non paga più, resta almeno il diritto alla gloria.