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GCAC UNA REALTA’ DA ILLUSTRARE E DIFENDERE

Maggio 30
14:27 2020

Recentemente alcuni Consiglieri Comunali hanno inteso avanzare al sottoscritto la richiesta di rimuovere il presidente del Comitato Tecnico Scientifico, questa la mia risposta.

Lo spirito a cui si ispira il Decreto Legislativo 2 gennaio 2018, come modificato nel febbraio di quest’anno, è caratterizzato dalla partecipazione – accanto alle realtà che si occupano di Protezione Civile iscritte agli albi di cui all’art. 34 – dei cittadini.

Tale partecipazione, che trova i propri riferimenti normativi nel comma 2 dell’articolo 18, nel comma 3 dell’articolo 31 e dell’art. 32, è qualificata ovvero postula la formazione personale perché siano assicurate le conoscenze per poter operare in modo efficace integrato e consapevole.

Quindi accanto alle realtà di cui all’art. 34 si pongono “altre forme di volontariato organizzato appositamente costituite, per il perseguimento, senza scopo di lucro, delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale concorrenti all’esercizio della funzione di protezione civile”.

Questo è il GCAC, composto da 32 associazioni territoriali anche iscritte negli albi nazionali di Protezione Civile che operano all’unisono per assicurare il servizio di supporto alla funzione di protezione civile sul nostro territorio, assicurando – prima dell’uso in campo – la formazione dei singoli volontari.

Le attività poste in essere rispettano pienamente la divisione dei compiti lasciando quelli “propri” alla Protezione Civile riconosciuta a livello Regionale.

Quanto al Comitato Tecnico Scientifico questo, nel pieno rispetto della finalità di programmazione della funzione di Protezione Civile è stato scelto nel rispetto dei requisiti soggettivi (esperienza professionale) e comprende anche due medici per le competenze sanitarie.

“Giocare” sulla pleonastica domanda fatta alla Regione, che tiene il rispettivo albo di cui all’art. 34, è un’azione sbagliata e fuorviante perché il GCAC rappresenta non una divisione operativa ma l’insieme delle associazioni che collabora per l’attuazione del Piano d’Emergenza Comunale.

Lo stesso PEC è inspirato alla partecipazione ed al supporto da parte dei cittadini, organizzati e non, della funzione di protezione civile.

Il Piano risponde alle linee guida nazionali e, non a caso, il legislatore chiede – ora – di aggiornare i vari piani per lo specialissimo evento che ha investito l’intero territorio nazionale rappresentando una vera e propria sfida per il sistema Italia.

Questa sfida, grazie a tutte le persone che come Marco Carbonelli hanno messo e mettono a disposizione della nostra comunità la loro professionalità ci ha garantito e ci garantirà capacità di azione e di risposta.

Approfondire prima di scrivere è sempre un buon consiglio, come quello di votare e concorrere all’aggiornamento del nostro Piano di Emergenza Comunale invece di astenersi e, in alcuni casi, opporsi al Tar.

Tutti i volontari, per le rispettive competenze, andrebbero incoraggiati e ringraziati da una classe politica che dovrebbe essere attenta a conoscere le norme prima di lamentarne il mancato rispetto.

Colgo questa occasione per farlo personalmente, grazie a nome della Città di Marino per l’instancabile azione e per l’abnegazione testimoniata nel lavoro silenzioso a supporto dell’intera comunità.

 

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